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L’Open innovation in Italia, gli esempi portati durante Gammaforum 2016

Gammaforum

Cos’è open innovation? È una delle domande a cui l’Ottavo Forum Nazionale dell’Imprenditoria Femminile e Giovanile, che si è tenuto a Milano nei giorni scorsi, si è posto l’obiettivo di dare risposta. Una giornata intera è stata proprio dedicata a fornire esempi di successo e molteplici occasioni di confronto per dimostrare che si fa innovazione in Italia, ma si deve fare ancora di più. Il Premio GammaDonna è stato vinto da Giulia Baccarin del Mipu

Capacità di uscire dagli schemi, apertura al nuovo, abilità e fatica, tutto questo e molto di più è Open innovation.
Così Mario Parenti, presidente di GammaDonna, ha aperto l’ottava edizione del Forum Nazionale dell’imprenditoria – dal titolo “Open your mind, open your business. Sul filo dell’Open Innovation” – che si è svolto nei giorni scorsi a Milano, nella sede de Il Sole 24Ore.

Il forum, inserito nella Global Entrepreurship Week 2016, è promosso dall’Associazione no profit GammaDonna, con il sostegno del Comitato per l’Imprenditoria Femminile e del Tavolo Giovani della Camera di Commercio di Milano, sotto il patrocinio di Ministero dello Sviluppo Economico, Regione Lombardia, Città di Milano e Unioncamere.

“Siamo lieti di ospitare questo evento” è intervenuto all’apertura dei lavori Carlo Robiglio, presidente Gruppo 24Ore “in quanto per noi l’Open innovation è argomento quotidiano. E, in particolare, pensiamo che il legame tra innovazione, donne e giovani sia un’asse portante del sistema, giornate come questa, quindi, sono preziose occasioni per fare cultura dell’innovazione a 360°. L’Open innovation deve essere una scelta strategica e duratura, una sfida concreta alle logiche costituite, partendo dal concetto che le tecnologie non bastano, servono le persone che sanno impostare e poi utilizzare modelli nuovi”.

“Anche noi” ha continuato Parenti “abbiamo deciso di cambiare il nostro format. L’intera mattinata è riservata alle testimonianze delle aziende finaliste e a seguire lavoro di gruppo, momenti di socializzazione e anche di spettacolo e cultura (è stato infatti coinvolto il Cirko Vertigo, che ha offerti momenti di spettacolo e che ha firmato la chiusura dell’evento con lo show dal titolo “Sul filo dell’Open Innovation”, ndr). A seguire alcune grandi aziende, tra cui Microsoft, Coca-Cola, Gruppo Miroglio, Electrolux, Qvc Italia, Synergie Italia racconteranno come non esiste un solo modo di fare Open Innovation, perchè sono tantissime le declinazioni dell’innovazione”.

Mipu si aggiudica il Premio Gammadonna 2016

Oltre 300 persone hanno applaudito alla premiazione di Mipu, società che ama definirsi “social good accelerator” e che si è posta l’obiettivo di individuare su scala nazionale esempi virtuosi e poco conosciuti di imprese innovative, condotte da donne e giovani.
Giulia Baccarin, co-fondatrice e Ceo, ha raccontato che Mipu investe solo in aziende che possono avere un impatto forte e positivo sulle comunità, creando competenze non trasferibili.
Si tratta di un acceleratore di startup tecnologiche, dedicate alla modellazione predittiva e all’internet delle cose, con una forte impronta internazionale che punta ad espandere il network di business – già attivo in Australia, Israele, Giappone, Congo e Corea del Sud – per costruire solidi canali di investimento nelle proprie startup. Un progetto che mira a controbilanciare il fenomeno dei cosiddetti «cervelli in fuga», quello di Mipu, creando un polo di attrazione per giovani talenti, chiamati “intrapreneurs”, dove innovare ed esprimere la propria creatività, nel rispetto della diversità di genere e culturale.
Perché “i talenti – come ha ribadito al GammaForum nel corso del collegamento dalla Florida, la scienziata Ilaria Capua – devono essere come i trolley: circolare, andare in giro per il mondo e contaminarlo con il proprio know-how”.

Cinque società che hanno trasformato in azienda un’idea di successo

Cinque le altre finaliste che hanno avuto modo di presentare davanti a una folta platea (circa 300 persone) le loro idee che si sono incarnate in aziende di successo.

Cristina Angelillo, amministratore delegato di Marshmallow, ha presentato la sua società che crea App educative che stimolano l’apprendimento di materie scolastiche mescolando contenuti editoriali e gioco, sfruttando la naturale predisposizione dei più piccoli nei confronti delle nuove tecnologie per utilizzarle a loro favore.

ScappaTopo nasce da una semplice filosofia: “uccidere ciò che ci dà fastidio non è la soluzione, specialmente se si tratta di un topo, che è in grado di sviluppare una forte resistenza ai pesticidi. ScappaTopo è un repellente eco-compatibile, a base di un mix di oli essenziali assorbiti su granuli di mais, che col profumo gradevole allontana i topi senza eliminarli né inquinare l’ambiente”.

Kedea è la software house che si è affermata sul mercato nell’offerta di soluzioni e servizi per l’istruzione pubblica. “Le nuove normative – ha spiegato Alessandra Di Fede, co-founder Kedea Design – hanno fatto si che la comunicazione scuola-famiglia divenisse cardine dei nuovi progetti scolastici 2.0 e il nostro prodotto di punta ‘KeScuola’ crescesse in un pacchetto di servizi completo dal registro elettronico, alle pagelle online, dalla piattaforma online fino alla App per le famiglie”.

Progetto Quid è il marchio di moda etica e sostenibile a km zero made in Veneto e nasce con l’obiettivo di dar vita a prodotti creativi, artigianali, unici, eco-sostenibili e solidali. “Il nostro team” ha raccontato Anna Fiscale, presidente Progetto Quid cooperativa Onlus “opera nel recupero di rimanenze di tessuto di aziende italiane e, tramite l’apporto creativo di designer emergenti, crea collezioni dal design unico, confezionate a mano da donne con un passato di fragilità”.

Infine, Just Knock è la piattaforma online che permette ai giovani talenti di trovare lavoro inviando idee al posto del curriculum, facendo emergere i propri profili tra gli altri. “La start-up” ha affermato Marianna Poletti, direttore Just Knock “nasce con una vision precisa: utilizzare il digitale per riportare il focus sull’aspetto umano delle risorse, creando un network che predisponga utenti e aziende a collaborare e cooperare per innovare insieme”.

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