Il treno verde racconterà in 11 tappe l’economia circolare, che secondo la Commissione Ue può creare almeno 190mila posti di lavoro in Italia
‘Ogni fine è un nuovo inizio’. E’ questo lo slogan scelto per la 29esima edizione del treno verde, il convoglio di Legambiente e Ferrovie dello Stato che, con la partecipazione del ministero dell’Ambiente, attraverserà l’Italia fino al 31 marzo, per raccontare in 11 tappe – da Catania a Milano – l’economia circolare.
Obiettivo dell’iniziativa, promuovere la sostenibilità che parte dal basso, diffondere l’informazione scientifica e dare voce ad aziende, start-up, istituzioni, associazioni e territori che percorrono già la strada dell’economia circolare. Ma l’obiettivo è anche chiedere alle istituzioni europee un quadro di norme a sostegno del nuovo modello economico, richiesta contenuta nel Manifesto dell’economia circolare che si potrà sottoscrivere a bordo del veicolo.
Ma cosa troveremo sul treno verde? Nella prima carrozza chiamata ‘La linea retta (è finita)’ spazio agli impatti dell’economia lineare e ai vantaggi dell’economia circolare; la seconda carrozza, ‘Quelli che chiudono il cerchio’, ospita i ‘Campioni dell’economia circolare’, suddivisi per ambito tematico: rifiuti, industria, energia, edilizia, design, spazio laboratori, agricoltura, spreco alimentare, amministrazioni pubbliche, startup e ricerca. Il terzo scomparto, ‘Il cerchio perfetto del riciclo’, è dedicato interamente a Ecopneus e al recupero e riciclo degli pneumatici fuori uso; nell’ultimo scomparto ‘Cittadinanza circolare: riparo e condivido’ spazio alle migliori esperienze di riuso nate dal basso, ai piccoli laboratori di riparazione di oggetti, alle esperienze di sharing economy: un vero e proprio vademecum per il cittadino che vuole consumare meno e meglio.
Secondo i dati diffusi dalla Commissione europea, l’economia circolare può creare 580 mila posti di lavoro in Europa – di cui almeno 190 mila in Italia – entro il 2030, permettendo un risparmio annuo di 72 miliardi di euro per le imprese grazie a un uso più efficiente delle risorse e, quindi, alla riduzione delle importazioni di materie prime. Il treno verde punta dunque a Bruxelles, dove è in corso la discussione per l’approvazione del pacchetto sull’economia circolare, per portare lì le esperienze più rappresentative presentate proprio a bordo del convoglio.