Lavoro Pensioni

Ape e Rita. Le nuove forme di sostegno al reddito

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APE, ovvero Anticipo pensionistico, e RITA, ovvero Rendita integrativa temporanea anticipata, sono due forme di sostegno al reddito che prevedono diverse dinamiche di finanziamento. Le spiegazioni dei Consulenti del Lavoro

La natura, il funzionamento e la convenienza delle due misure di sostegno al reddito (APE e RITA) vengono spiegate dalla Fondazione studi consulenti del lavoro in attesa dei Decreti del Presidente del Consiglio dei ministri e delle relative circolari Inps.

Dal 6 dicembre 2011, giorno in cui il Governo Monti attuava la “rivoluzione” dei requisiti pensionistici, intervenendo anche sul metodo di calcolo delle pensioni, sui lavori usuranti e su altri aspetti del panorama normativo previdenziale, il mercato del lavoro si è modificato, dovendo – come spiega la Fondazione studi consulenti del lavoro nella nota allegata – fare i conti con due moti opposti: l’esigenza di un turn-over che permettesse ai giovani di entrare nel mondo del lavoro e il progressivo allontanarsi del pensionamento per milioni di italiani.
Per uscire da questa situazione, il 28 settembre 2016 il governo Renzi e le tre sigle sindacali Cgil, Cisl e Uil hanno aperto un tavolo per adottare alcune soluzioni, fra queste l’Ape, battezzato come “Anticipo finanziario a garanzia pensionistica” nella cornice della Legge di Stabilità 2017 (L. 232/2016, art. 1 cc. 166-186). Accanto a questo provvedimento, la “misura sorella”, la Rita (Rendita Integrativa Temporanea Anticipata), che persegue le medesime finalità dell’Ape, pur se con una diversa dinamica di finanziamento.

Ape e Rita sono due misure temporanee (l’accesso sperimentale si chiuderà alla fine del 2018) e non modificano in alcun modo la riforma delle Pensioni Fornero; il loro obiettivo è invece agire in modo complementare rispetto alle misure di sostegno al reddito vigenti (in particolare la NASpI, la cui durata massima ai sensi del D.Lgs. 22/2015 è di 24 mesi). Vediamo allora di fare chiarezza grazie al documento fornitoci dalla Fondazione studi consulenti del lavoro, che alleghiamo, e che contiene anche una serie di FAQ su queste misure di sostegno al reddito.

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