Campagna antiviolenza Società

Tutela delle donne vittime di violenza

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“All’inizio andava tutto bene”: 11 storie di donne per le donne perché uscire dalla violenza si può. Un’iniziativa dell’ufficio per le Pari Opportunità della Provincia di Trento

“All’inizio andava tutto bene” è la frase che maggiormente si sentono ripetere coloro che lavorano nella tutela delle donne vittime di violenza ed è la condizione emblematica scelta per dare il titolo alla pubblicazione edita dall’Ufficio Pari Opportunità – Osservatorio sulla violenza di genere della Provincia di Trento.
11 storie raccolte, 11 vite raccontate nel volumetto “All’inizio andava tutto bene… Uscire dalla violenza si può. Storie di madri, di mogli, di figlie”, presentato il 5 Maggio 2017 nella sala Falconetto di Palazzo Geremia, sede del Comune di Trento, alla presenza dell’Assessora alle Pari Opportunità, Sara Ferrari, della Dirigente del Servizio Politiche Sociali, Ileana Olivo, delle giornaliste Arianna Tamburini e Gianna Zortea, addette stampa dell’Ufficio della Provincia e curatrici della pubblicazione.

Le protagoniste delle storie sono rappresentate con nomi di donne della mitologia greca: Alcesti, Andromaca, Deianira, Ecuba, Gorgofone, Atalanta, Amimone, Polissena, Ifigenia, Asteria, Creusa; e le loro vicende sono narrate senza particolari identificativi ma anche senza perdere quello spessore in cui ogni donna che abbia trascorso un’esperienza simile possa intimamente riconoscersi ed essere spinta ad acquisire consapevolezza e responsabilità, per uscire dalla spirale che la tiene prigioniera e la mette in pericolo.
La responsabilità – come ha sottolineato l’Assessora Ferrari – non deve appartenere solo all’universo femminile: gli uomini devono sentirsi altrettanto coinvolti “perché la violenza sulle donne è un problema degli uomini ed è proprio su questo tema che dobbiamo maggiormente lavorare”.

Altrettanta responsabilità nella lotta contro la violenza di genere è delle istituzioni e – sempre nelle parole dell’assessora – la presa d’atto di come una collaborazione tra queste e la società tutta sia imprescindibile: “la violenza sulle donne è un tema centrale che va affrontato dalla politica, che io rappresento, ma anche dall’intera comunità. Siamo tutti coinvolti e stiamo lavorando proprio come sistema, ognuno deve fare la propria parte e nel modo più coordinato possibile per raggiungere un obiettivo comune”.

La stessa enfasi sulla cooperazione è stata posta da Ileana Olivo che ha messo in luce il lavoro svolto di concerto dai diversi servizi provinciali.
Un’analisi dei dati sulla violenza di genere in Trentino ci dimostra come il fenomeno sia diffuso e non accenni a diminuire (dati 2011-2015). L’indagine svolta dall’Osservatorio provinciale per la violenza di genere evidenzia 597 denunce nell’anno 2015, da parte di donne, per episodi riconducibili a violenza di genere. Dal 2011 al 2015 le denunce sono state 2898. Metà di queste hanno visto come presunto colpevole un uomo e sono avvenute in ambito familiare.
La maggioranza degli autori di violenza sono partner o ex partner. Vittime e colpevoli, sempre dall’analisi delle denunce, sono soprattutto di nazionalità italiana.

L’approvazione di norme a tutela delle vittime di violenza ha aumentato il numero di provvedimenti presi contro gli autori, come ad esempio gli ammonimenti d’ufficio, che sono passati da 12 nel 2011 a 149 nel 2015.

 

In Trentino gli enti che offrono servizi residenziali, di sostegno psicologico e legale alle donne vittime di violenza sono 9. I dati raccolti dai servizi residenziali parlano di un aumento, nel 2015, delle donne che vi si sono rivolte, anche nei casi di stalking.
In aumento anche il numero di minori ospiti delle strutture residenziali. Per quanto riguarda i servizi non residenziali il numero di donne in carico è rimasto stabile nel 2015 rispetto agli anni precedenti.

La sensibilizzazione al problema, con iniziative come questa pubblicazione, è uno strumento che non può prescindere da una sinergia politico/giuridica oltre che sociale, per sostenere le donne contro la paura e far emergere il disagio.
Proprio il tema della paura è stato affrontato nella tavola rotonda che ha seguito la presentazione, con la psicologa presidente di Relive (rete nazionale dei centri per autori di violenza) Alessandra Pauncz, Loredana Iazzeri della Casa Rifugio, Franca Gamberoni di ALFID, Barbara Bastarelli del Centro Antiviolenza e Maria Luisa Bonura della Fondazione Famiglia Materna.
Il dibattito si è spostato anche sugli aiuti che possono provenire dalla tecnologica, come la App “TeStalking”. Ideata da Coordinamento Donne del Centro Antiviolenza, guida nella presa di coscienza del proprio stato quando si subiscono atti persecutori e mette a disposizioni tutti i contatti del Centro per iniziare un percorso di liberazione.

La pubblicazione “All’inizio andava tutto bene” è disponibile presso l’Ufficio per le Politiche di Pari Opportunità e Conciliazione Vita-Lavoro, in Via Grazioli 1 a Trento. Per informazioni a disposizione il sito www.pariopportunita.provincia.tn.it

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