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Il processo tributario telematico

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Una innovazione che va verso la semplificazione dei rapporti tra cittadini e fisco

Il processo tributario telematico (PTT) ha cominciato a prendere piede in Italia sin dal dicembre del 2015 e si perfezionerà il prossimo 15 luglio quando Marche, Valle d’Aosta e le province autonome di Bolzano e Trento lo adotteranno.
Questa innovazione è un ulteriore passo che va verso la semplificazione del rapporto tra il cittadino e il fisco, ma non solo: si otterranno significativi vantaggi per tutti gli operatori i quali beneficeranno della riduzione dei costi e allo stesso tempo della velocità nella definizione delle controversie.

Grazie all’alta velocità dell’informatizzazione nei prossimi anni si potrebbe arrivare anche all’istituzione di “udienze telematiche”; e ciò potrebbe essere un’importante facilitazione se solo si pensa al fatto di non doversi recare fisicamente presso le Commissioni Tributarie competenti.

In cosa consiste il processo tributario telematico

Grazie al Sistema Informativo della Giustizia Tributaria (S.I.Gi.T), non sarà più necessario recarsi all’ufficio dell’ente impositore per notificare il ricorso dell’atto impugnato, ma sarà sufficiente un semplice click da parte del difensore incaricato.
D’ora in avanti infatti le parti potranno costituirsi in giudizio telematicamente – una volta notificato il ricorso tramite PEC (Posta Elettronica Certificata) all’Ente impositore (Agenzia delle Entrate, Equitalia, ecc.) – presso la Commissione Tributaria competente.

Nella sostanza, la procedura telematica consentirà alle parti processuali di:
• effettuare in modo telematico la notifica e il deposito dei ricorsi e degli altri atti processuali;
• accedere all’intero fascicolo processuale (ricorso, memorie, controdeduzioni, ecc.) informatico del processo e consultare gli atti e i provvedimenti emanati dal giudice.

Le tempistiche

Il calendario integrale dell’introduzione del processo tributario telematico può essere consultato nel decreto del Ministero dell’Economia e delle Finanze (www.mef.gov.it) del 15 dicembre 2016.
Nel Lazio ad esempio l’avvio della nuova procedura è iniziato lo scorso 15 aprile.

I requisiti per l’utilizzo del PTT

I requisiti richiesti alle parti processuali per usufruire del servizio sono:
• Possesso di casella PEC;
• Possesso di firma digitale.

L’iter da seguire
Le parti del processo devono preliminarmente effettuare la registrazione al S.I.Gi.T per ottenere le credenziali di accesso (UserID e Password). Tramite queste sarà anche possibile utilizzare il già esistente servizio del “Telecontenzioso”, per la consultazione del fascicolo processuale.
Al Sistema Informativo della Giustizia Tributaria si può accedere tramite il portale www.giustiziatributaria.gov.it. Dopodiché si procede alla notifica del ricorso/appello alla controparte tramite la PEC.

Una volta fatta la notifica del ricorso telematicamente, il ricorrente/appellante ha l’obbligo di depositare tale atto ed i relativi allegati telematicamente, e riceverà online il numero di iscrizione a ruolo della controversia.

L’utilizzo della procedura telematica è facoltativa. Infatti il ricorrente, così come la parte resistente, possono anche continuare ad effettuare la presentazione cartacea dei vari documenti. Tuttavia, se una delle due parti ha utilizzato in primo grado le modalità telematiche, deve poi continuare ad utilizzarle per l’intero grado del giudizio e anche successivamente, per l’eventuale appello, salvo nel caso in cui vi sia sostituzione del difensore.

Per poter usufruire più agevolmente della nuova procedura il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha prodotto un’apposita Circolare esplicativa , la n° 2/DF dell’11/5/2016, che costituisce una guida imprescindibile per tutti gli operatori.

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