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Festival del giornalismo internazionale

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Appuntamento a Ferrara dal 29 settembre al 1° ottobre 2017 per l’XI edizione del Festival del giornalismo internazionale. In concomitanza però, l’ultimo giorno, con le attesissime elezioni dei rappresentanti dei giornalisti italiani che si terranno il 1° ottobre nei seggi preposti in varie città italiane

di Sofia Petti

Quelli del festival del giornalismo internazionale saranno tre giorni molto intensi e fitti di incontri, tavole rotonde, concerti, mostre, cultura, fotografia, rassegne; un festival proprio per tutti visto che ci saranno anche 12 laboratori per bambini.
Tema di questa edizione sarà la prospettiva, intesa come lungimiranza e opportunità; una risposta “ai moti xenofobi, ai populismi e ai nuovi protezionismi, sintomi di un affanno della politica a fare fronte ai grandi mutamenti sociali”.
Per tendere verso un’informazione corretta, per leggere gli eventi in corso senza paura immaginando soluzioni rispettose dei diritti umani, per individuare modelli economici più inclusivi, serve la giusta distanza. A cominciare dal logo di Internazionale. “quest’anno il Mondo ha un cannocchiale” ha dichiarato Giovanni De Mauro, direttore del settimanale Internazionale, tra gli organizzatori dell’evento. “Abbiamo scelto il cannocchiale per cercare una direzione, mettere in prospettiva le cose, guardarle dalla giusta distanza per vedere non solo crisi ma anche le possibili soluzioni”. Ed è proprio di possibili soluzioni, di idee alternative, che si parlerà in una prospettiva dove tutto nel mondo sta cambiando.

Il festival del giornalismo internazionale nel dettaglio

300 circa saranno gli ospiti, 40 i Paesi coinvolti (e 4 continenti), 40 le testate giornalistiche che hanno aderito e saranno presenti, 270 le ore di programmazione e più di 130 gli incontri. Questi i numeri del festival del giornalismo internazionale la cui importanza è stata sottolineata dal Sindaco di Ferrara, Tiziano Taglianti, il quale ha detto che quest’anno il festival occuperà tutti i luoghi di aggregazione della città.

Gli ospiti del Festival del giornalismo internazionale

Citiamo alcuni degli ospiti del Festival.
John Lewis che nel 1963, insieme a Martin Luther King organizzò la grande marcia su Washington al termine della quale fu pronunciato il celebre discorso “I have a dream”; lo scrittore siriano Khaled Khalifa; la reporter colombiana Marta Ruiz; l’inviato iracheno Gaith Abdul-Ahad; l’attivista di origine eritrea Meron Estefanos; Shane Bauer, che, nell’anno del risveglio dei nazionalismi e del razzismo istituzionalizzato, si è infiltrato sotto copertura nei movimenti paramilitari di estrema destra americani.
Emblematico l’incontro conclusivo del festival, intitolato “L’Età della rabbia”, dal libro dello scrittore indiano Pankaj Mishra che dialogherà con lo statunitense Adam Shatz e lo studioso francese Olivier Roy.
Si parlerà anche molto di Europa con l’ex ministro greco Varoufakis, il presidente della Vallonia, Paul Magnette, e con Romano Prodi.
Con Medici senza frontiere si approfondirà il lavoro svolto dalle Ong (Organizzazioni non governative) nella ricerca e salvataggio in mare dei migranti, un lavoro che negli ultimi mesi è stato messo sotto accusa da alcune forze politiche italiane, mentre l’accademica Iris Chyi analizzerà il futuro dei giornali di carta e la sociologa di origine egiziana Shereen El Feki racconterà la mutazione dei costumi sessuali nel mondo arabo dopo le rivolte.

Le direttrici del festival del giornalismo internazionale

Le riflessioni di Chiara Nielsen, che dirige il festival con Luisa Cifolilli, commentando lo scenario internazionale dallo scorso anno ad oggi dice: “non abbiamo fatto in tempo a riprenderci dalla Brexit che è arrivato Trump; nel Mediterraneo abbiamo assistito a una svolta drammatica; e l’Europa, tra pulsioni razziste e populismo, sembra aver smarrito la strada. Per questo il programma di quest’anno è declinato sulla prospettiva”.

Eventi speciali del festival del giornalismo internazionale

Si rinnova l’appuntamento con il Premio per il giornalismo d’inchiesta Anna Politkovskaja, che quest’anno sarà assegnato al giornalista turco Can Dündar, distintosi per le sue coraggiose inchieste sul coinvolgimento diretto della Turchia nella questione siriana.
Altro appuntamento speciale è quello con le rassegne di Mondocinema e di Mondoascolti; al festival anche la mostra del World Press Photo 2017 e la realtà virtuale con Giant, un’installazione nata dall’esperienza personale della regista e co-autrice serba Milica Zec, che fa provare l’esperienza della guerra e un autentico programma parallelo per bambini, con oltre 12 laboratori.

Il coinvolgimento della Commissione Europea

“Anche quest’anno la Rappresentanza in Italia della Commissione europea è presente al Festival di Internazionale e lo fa nel momento in cui il progetto europeo riprende quota dopo anni di difficoltà. Il discorso sullo Stato dell’Unione di Jean-Claude Junker traccia le strade da percorrere nei prossimi mesi e tutti gli eventi di Ferrara contribuiranno a un dibattito pubblico sul futuro dell’Europa” ha dichiarato Beatrice Covassi, capo della Rappresentanza in Italia della Commissione europea.
Per Paolo Marcolini, di Arci Ferrara, “è grazie al Festival di Internazionale che riusciamo a vedere da vicino e di conoscere le difficoltà ed i rischi che tanti giornalisti ed attivisti corrono per garantire la diffusione di notizie e di informazioni basate su fatti veri e reali, documentati e strappati alla censura di tanti Paesi.

Il programma del festival del giornalismo internazionale è scaricabile a questo link.

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