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Premio Itwiin 2017: donne vincenti nell’innovazione

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Il tributo all’innovazione al femminile quest’anno celebra la ricerca medica e la sostenibilità. Il Premio Itwiin 2017 è diretto alle donne innovatrici, che siano imprenditrici, professioniste, ricercatrici o inventrici

Il 21 Novembre 2017 si è svolto, presso l’Incubatore di Imprese I3P Scpa del Politecnico di Torino, uno degli appuntamenti annuali di riferimento per la ricerca e l’innovazione al femminile: il Premio Itwiin.
Organizzato dall’Associazione Itwiin, nata per creare rete tra le donne imprenditrici, professioniste, ricercatrici e inventrici e sostenerle nei progetti innovativi, il premio è giunto quest’anno alla sua nona edizione.
Conferito nell’ambito dell’omonima conferenza ha costituito l’evento clou di una due giorni, 20 e 21 novembre, di incontri per parlare del ruolo delle donne nel progresso e mettere l’accento sui loro risultati.
Il premio è il riconoscimento del lavoro di donne italiane o residenti e operanti in Italia, che si siano distinte in tutti i campi scientifici, ingegneristici, tecnici e tecnologici, con particolare riferimento a salute e life sciences, ICT, energia, ambiente, arte e artigianato, moda, design, formazione, food, agro, bio.

Le categorie di assegnazione del premio sono:
Miglior Inventrice
Migliore Innovatrice
Donna Eccezionalmente Creativa
Capacity Building
Alta Formazione

Ecco le vincitrici di quest’anno per ogni categoria:
il premio per la “Miglior Inventrice” è andato a due donne medico che si sono distinte per scoperte in ambito genetico: Silvia Priori, specializzata in cardiologia all’Università di Milano che, grazie alle competenze integrate in biofisica cellulare e biologia molecolare, ha presentato un modello rivoluzionario di studio e cura delle patologie aritmogene che causano da morte cardiaca improvvisa e Serena Zacchigna, dirigente del Gruppo di Biologia Cardiovascolare del Centro Internazionale di Ingegneria Genetica e Biotecnologie (ICGEB) e insegnante all’Università di Trieste, che ha condotto ricerche innovative sulla cura delle malattie cardiovascolari attraverso la rigenerazione del cuore per stimolazione della crescita cellulare e della formazione dei vasi sanguigni;
il premio per la “Miglior Innovatrice” è andato ad Anna Tampieri, direttrice dell’Istituto di Scienza e Tecnologia dei Materiali Ceramici (Faenza), per la startup Greenbone, che opera per la trasformazione del legno in un impianto per la rigenerazione di ossa lunghe;
il premio per la “Donna Eccezionalmente Creativa” è stato assegnato a Marina de Tommaso, professoressa di Neurologia presso il Dipartimento di Scienze Mediche di Base, Neuroscienze e Organi di Senso dell’Università di Bari Aldo Moro, membro del Consiglio Direttivo della Società Italiana di Neurofisiologia Clinica (SINC) e Società Italiana per lo studio delle Cefalee (SISC), segretaria regionale della Società Italiana di Neurologia (SIN), Presidente della Società Italiana di Psicofisiologia e Neuroscienze cognitive, referente regionale per la malattia di Huntington, responsabile dell’Unità Operativa di Neurofisiologia Applicata e Dolore dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria Policlinico di Bari. Si è distinta per la realizzazione di un prototipo di Brain Computer, progetto “ResCap”, basato su tecniche di domotica per l’adattamento ambientale di pazienti con decadimento cognitivo e dolore cronico;
il premio “Capacity Building” è stato aggiudicato da Elena Santi, architetto e designer, con il progetto Open Design Italia, una piattaforma indipendente per l’incubazione e promozione della creatività, operante in Italia dal 2010.
Per l’“Alta Formazione” è stata premiata Maria Grazia Daidone, laureata in Scienze Biologiche e specializzata in Biostatistica presso l’Università degli Studi di Milano, per i suoi studi sui preparati in gradi di contrastare la resistenza farmacologica dei tumori e la vitamina A come anticancerogeno.

Inoltre, sono state riservate le seguenti Menzioni speciali:
– nel settore “Sostenibilità”, a Isabella Poli, ricercatrice presso il dipartimento di chimica dell’Università di Bath nel settore energetico, per il suo corso “Uomo, Terra: che fantastica avventura” che promuove l’educazione ambientale dei bambini della scuola primaria mettendoli a contatto diretto con esperimenti che li trasformano in piccoli scienziati;
– nel settore “Futuri Sviluppi” a Elena Boggio, CTO e coordinatrice dell’area Biotech di Novaicos Srls, per gli studi volti a sviluppare nuovi reagenti nell’ambito dell’oncologia e dell’autoimmunità;
– nel settore “Potenzialità di Mercato” a Alessandra Sciutti, ricercatrice presso il dipartimento RBCS dell’Istituto Italiano di Tecnologia, dove è responsabile scientifica della ricerca sul tema Robotica Cognitiva e Interazione, per la realizzazione di algoritmi che consentono ai robot di riconoscere le intenzioni di un interlocutore e di replicarle interpretando i movimenti e lo sguardo e a Chiara Ferraris per aver creato Kauma, una collezione di complementi d’arredo per l’esterno con elementi in vetrofusione riscaldati, dove calore e confort si fondono insieme contribuendo al relax.

Il Premio Itwiin è la dimostrazione di come l’impegno femminile sia un motore determinante dell’innovazione e che sostenere le “donne portatrici di idee e innovazioni per realizzare le loro aspirazioni, migliorare la stima di sé e la motivazione e ampliare orizzonti ed esperienze” vuol dire sostenere il progresso per tutti.

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