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“M’Illumino d’impresa” – Le imprese femminili sfondano il tetto 100mila

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Per il sesto anno consecutivo torna il premio “M’illumino d’impresa – Premio Idea Innovativa” dedicato all’imprenditoria femminile

Lo scorso 8 marzo a Roma, al Tempio di Adriano, in un incontro organizzato appositamente dalla Camera di Commercio di Roma e in particolare dal Comitato per la promozione dell’imprenditoria femminile, è stato consegnato il riconoscimento alla centomillesima impresa femminile iscritta al Registro imprese della CCIAA. Alla premiazione è intervenuta anche la Sindaca di Roma, Virginia Raggi. Presenti anche Elena Imperiali, amministratrice di ImpReading Software, Chiara Russo, cofondatrice di Codemotion e molte imprenditrici laziali che in questi anni hanno trovato il coraggio di “mettersi in gioco” aprendo un’attività.

100.000 imprese femminili

illumino-impresaCentomillesima impresa femminile romana iscritta al Registro imprese della Camera di Commercio di Roma è il “Bazar dell’Arredamento”, la cui fondatrice e titolare, Monica Pensa, ha ricevuto una targa premio consegnatale dalla Sindaca di Roma Virginia Raggi e dal presidente della CCIAA Roma, Lorenzo Tagliavanti. Un’impresa a conduzione familiare nel campo dell’arredamento del settore nautico, quella di Monica Pensa che, per effetto della crisi economica, nel 2017 è stata costretta a ridimensionare l’attività di famiglia, riuscendo però a mantenere salde le tradizioni e i clienti dei periodi fortunati.

Aver superato a Roma le 100mila imprese femminili – afferma Tagliavanti – è un risultato che testimonia la tenacia delle donne nel mettersi in gioco nonostante anni non facili per lo sviluppo di un progetto imprenditoriale. Il loro ruolo cresce all’interno della nostra economia, ma non è ancora espresso appieno il potenziale; permane infatti un gap di genere ancora troppo ampio.
È nei momenti di crisi – ha aggiunto – che le donne si dimostrano una risorsa preziosa per rimettere in moto l’economia. Il lavoro autonomo cresce nei momenti di maggior necessità: i mariti perdono il lavoro, i figli sono disoccupati, il lavoro dipendente viene a mancare. Da questo disagio le donne traggono la forza per costruire un’alternativa al sostentamento, mostrando positività e determinazione.

M’illumino d’impresa

Ma l’8 marzo sono state premiate soprattutto le quattro idee vincitrici della sesta edizione del bando “M’Illumino d’impresa – Premio Idea Innovativa”. Ecco le imprenditrici che si sono aggiudicate i premi:
1) Per il settore dell’industria Lhyra srl dell’architetta del paesaggio Venere Rosa Russo ha fornito agli imprenditori un supporto per costruire all’estero, soprattutto in Sud Africa.
2) L’azienda di Sonia Chiancone, collocata nel settore dell’agricoltura, ha considerato la terra una risorsa alla quale aggrapparsi in momenti di crisi attraverso il progetto del «biolaghetto». Un modello orientato alle famiglie che intendono vivere con i figli il territorio nel rispetto della biodiversità.
3) Per l’artigianato la PF di Patrizia Forroia con il suo salone di bellezza ha messo al centro i bisogni del cliente attraverso un servizio di consulenza mirato e personalizzato.
4) Per il comparto del commercio l’azienda Asia Promotion di Silvia Ronzoni ha fornito la sua professionalità come mediatore di servizi per attività culturali, artistiche e di business sul continente asiatico.

Donna e impresa

“Donna e impresa è un binomio di successo”, queste le parole della Sindaca Virginia Raggi durante il suo intervento. “Le storie ascoltate hanno alla base un grande progetto e le istituzioni devono stare al fianco di questo importante fermento offrendo il supporto necessario. Non dobbiamo dimenticare che la parità di genere passa da una parità delle retribuzioni che ancora non c’è. L’impresa femminile aiuta le stesse donne all’autoaffermazione e alla crescita di sé in un percorso verso la conquista della parità dei diritti, una battaglia ancora da vincere che procede di pari passo con un’altra battaglia, quella contro la violenza sulle donne”, ha concluso la Sindaca Raggi.

Il costante supporto alle imprese femminili sul territorio – ha sottolineato Alberta Parissi, presidente del Comitato per la promozione dell’imprenditoria femminile della CCIAA di Roma – è stata la nostra priorità in questi anni di lavoro svolto con tutte le componenti del Comitato. Le donne – ha sostenuto – non desistono mai e diventano soggetti chiave nello sviluppo economico del nostro territorio. Sono concentrate soprattutto in settori specifici: quello dell’assistenza sociale, del turismo e del food, dimostrando maggiori capacità relazionali nell’affrontare i problemi che si pongono dinanzi di volta in volta.

I dati sulle imprese femminili a Roma e provincia

Le imprenditrici, secondo gli ultimi dati forniti dalla Camera di Commercio, sono in costante ascesa. Le imprese femminili a Roma e provincia, al 31 dicembre 2017, hanno superato quota centomila, pari al 20,4% sul totale delle imprese romane. Oggi le imprese “rosa” della Capitale rappresentano il 7,5% sul totale femminile nazionale, unica provincia italiana ad avere oltre 100mila imprese femminili.
Nel 2017 le imprese femminili di Roma sono aumentate di 1.829 unità, pari a un tasso di crescita del +1,9%, valore doppio rispetto alla variazione delle imprese femminili italiane (+0,7%). Un valore superiore anche rispetto a quello della variazione totale sul numero delle imprese romane (+1,2%).
C’è chi ha puntato sull’industria, chi sull’agricoltura e chi sull’artigianato. A Roma il settore con il più alto numero di imprese femminili è quello del Commercio con 28.854 unità pari al 32,9% sul totale delle imprese “rosa”. Segue il settore delle Attività dei servizi di alloggio e di ristorazione con 9.962 imprese pari all’11,4% del totale.
Il ramo con maggiore concentrazione di imprenditrici è quello dedicato all’assistenza sociale, dove oltre la metà delle imprese sono femminili (52,2%). Al secondo posto il comparto dei Servizi alla persona (44,8%), seguito da quello della Confezione di articoli di abbigliamento (42,4%).
Nel Lazio, al 31 dicembre 2017, le imprese femminili registrate erano 143.258, pari al 22% sul totale delle imprese regionali che rappresentano il 10,8% sul totale femminile nazionale.

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