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Un’economia sostenibile a sostegno dei Paesi in via di sviluppo

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Conclusa la due giorni di Sustainable Economy Forum. Partenariato, inclusione sociale e finanza sociale: questi i punti programmatici, come si legge in un comunicato stampa, per un nuovo modello di sviluppo promosso da San Patrignano e Confindustria

Due giornate di lavoro intenso in cui è stato stilato un programma di lavoro volto a favorire i Paesi in via di sviluppo. E’ stata questa la prima edizione del ‘Sustainable Economy Forum’ promosso da San Patrignano e Confindustria nella comunità di recupero riminese, sostenuto dai main partner BMW Italia, Eni, Gruppo 24 Ore, IGPDecaux, Intesa San Paolo, l’Ente Nazionale per il Microcredito in qualità di partner, con il patrocinio di Fondazione Cariplo e il contributo di Fondazione CRT. La prima edizione della due giorni di approfondimento sull’economa sostenibile ha visto oltre 60 relatori confrontarsi su diverse tematiche di fronte ad una platea interessata con circa 500 spettatori ogni giorno.

A chiudere i lavori Letizia Moratti, cofondatrice della Fondazione San Patrignano e Vincenzo Boccia, Presidente di Confindustria. Assieme hanno lanciato una piattaforma progettuale di collaborazione, identificando tre concetti chiave su cui sviluppare un lavoro comune: partenariato privato-privato, formazione e inclusione, e sviluppo di strumenti di finanza sociale.

“In primis con lo sviluppo di progetti di partenariato privato-privatoriteniamo di cogliere a pieno lo stimolo dell’obiettivo 17 dell’Agenda Onu 2030 favorendo la crescita di un sistema basato sul principio della sussidiarietà e premiando chi agisce con obiettivi sociali sul territorio – hanno spiegato assieme la dottoressa Moratti e il presidente Boccia – Il progetto comune prevede il supporto all’imprenditorialità dei Paesi in via di sviluppo attraverso la creazione di un network con i piccoli e medi imprenditori italiani che attraverso meccanismi di tutorship e mentoring supportino la crescita delle imprese locali, a partire dall’Africa. Potremo contare su un bacino ampissimo di imprenditori ed anche le tavole rotonde di questi due giorni ci hanno confermato che c’è voglia di fare impresa nei paesi in via di sviluppo, una voglia che noi vogliamo intercettare”.

Secondo pilastro sarà quello dell’inclusione. “Per noi inclusione vuol dire soprattutto formazione e lavoro – continuano – La gestione dei flussi migratori rappresenta una questione su cui è necessaria una risposta di sistema, in particolare sul tema dell’integrazione dei migranti. Ognuno di noi è chiamato a fare la propria parte e insieme intendiamo contribuire responsabilmente. L’obiettivo è quello di sostenere corsi di formazione e progetti di inserimento all’interno delle imprese italiane di una quota di migranti. Un’iniziativa che speriamo possa diventare una pratica diffusa e replicabile anche in altri Paesi e che speriamo possa coinvolgere quante più donne possibile, rispondendo anche alle tante sollecitazioni che abbiamo ricevuto sul tema dell’empowerment femminile. I lavoratori formati in questo modo, uomini e donne, potranno meglio integrarsi all’interno del nostro Paese, ma potranno essere anche delle risorse importanti e di assoluto valore nel caso decidano di tornare nei paesi di provenienza”.

Infine il tema della finanza sociale a sostegno dei Paesi in via di sviluppo. “La nostra comune volontà è quella di supportare green bonds in Africa. Confindustria e San Patrignano, e ci stiamo confrontando anche con la UN Economic Commission for Africa perché possa sposare il progetto, promuoveranno l’emissione di green bond dedicati a finanziare investimenti volti a favorire la sostenibilità ambientale, il risparmio energetico ed un efficiente utilizzo di materie prime nel continente africano. – concludono Moratti e Boccia – I bond saranno emessi da una o più istituzioni finanziarie africane e con le risorse raccolte verranno finanziate imprese italiane e africane che producano tecnologie o siano in grado di favorire investimenti con le finalità sopra indicate. I valori condivisi in questo Forum guideranno la scelta degli investimenti da finanziare, delle imprese con progetti finanziabili e degli investitori interessati”.

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