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Vino e Grande distribuzione: le previsioni 2018

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I grandi buyers del vino si pronunciano sulle vendite 2018 e fanno il punto al Vinitaly


Aumento della varietà dell’offerta ma aumento anche dei prezzi. Questi i due aspetti essenziali in cui riassumere le previsioni di vendita per l’anno 2018 nel settore vinicolo.
A dirlo sono i buyers della GDO (grande distribuzione organizzata) che dal 15 al 18 aprile 2018 si incontrano a Verona per l’appuntamento con Vinitaly, la più grande manifestazione nazionale dedicata al vino, organizzata da Veronafiere, ed affrontano le questioni relative all’andamento delle vendite del vino e alla migliore risposta a una domanda che si fa sempre più diversificata.

Parallelamente ad una crescita nelle proposte e nelle vendite – soprattutto nei settori dei vini a denominazione d’origine, degli spumanti e dei vini tipici delle regioni e biologici – si preannuncia una salita dei prezzi a causa dell’annata 2017, non buona per la vendemmia. A tale proposito Francesco Scarcelli di Coop Italia ha dichiarato che si rischia anche che l’aumento concesso all’acquisto si traduca in spinta promozionale, andando ulteriormente a svalorizzare il prodotto: “l’invito che facciamo alle cantine è quello di essere flessibili, cercando di proporre listini sempre più in linea con il valore reale del prodotto”.

Gli aumenti del prezzo dei vini

Gli aumenti di prezzo dei vini si stanno verificando in maniera piuttosto stabile e contenuta di anno in anno, ma l’effetto negativo di vendemmie particolarmente scarse pesa in modo significativo sull’anno successivo.
Il settore maggiormente sensibile ad eventuali aumenti è quello dei vini da tavola, mentre i vini di fascia medio/alta ne risentiranno meno, fenomeno che ha spiegato Valerio Frascaroli di Conad: “l’aumento dei prezzi è già in atto e proseguirà sui prodotti ‘tavola’. Sarà meno evidente sui prodotti di fascia medio/medio-alta dove una buona parte degli incrementi saranno probabilmente assorbiti dai distributori per non rallentare la crescita di questo segmento”.

I vini della Grande distribuzione

L’ampiezza della fascia di prezzo costituisce un aspetto significativo per mantenere positivo il trend di vendita ed è proprio per questo che i vini a marchio dell’insegna distributrice e quelli che hanno un’etichetta comunque distribuita da specifiche catene della GDO fanno parte dei vini che continueranno a veder crescere il loro acquisto.
L’essere un settore giovane, con un ampio margine di sviluppo nella GDO è invece il punto di forza del bio nella produzione di vini e spumanti.
Tra i vini regionali, il cui consumo è sempre più elevato, i preferiti ad oggi sono: Capetta del Piemonte, Montecchio dalla Toscana, Terre de Trinci dall’Umbria (Gruppo Pam); Vermentino dalla Sardegna, Gewurztraminer dal Trentino Alto Adige, Pignoletto da Emilia Romagna (Conad); Primitivo dalla Puglia, Pecorino e Passerina da Marche e Abruzzo e Prosecco (Italy Discount); Chianti, Vermentino e Prosecco (Coop Italia).

La Grande distribuzione al Vinitaly

Quest’anno Vinitaly è quindi un riferimento importante per il largo consumo e vede la partecipazione di catene come Coop, Conad, Gruppo Selex, Carrefour, Iper la Grande I, Gruppo Vègè, Gruppo Pam, EcorNaturaSì, Italy Discount, S&C-Consorzio Distribuzione Italia per fare il punto sul ruolo del vino nella Grande distribuzione.

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