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Sport e sostenibilità

sport e sostenibilità

Lo sport è fondamentale per la nostra salute ma anche per quella dell’ambiente. “Sport e sostenibilità” è il titolo di una tavola rotonda su questo tema organizzata da ConfAssociazioni Ambiente e SIMA (Società italiana di medicina ambientale)

Che lo sport e l’attività fisica siano essenziali per la nostra salute e per il nostro benessere è ormai risaputo. O quanto meno dovrebbe esserlo, dal momento che uno stile di vita sano è quello che prevede – sempre e comunque – dell’attività fisica. Lo sport è anche educativo ed ha un forte valore sociale, se non viene volutamente frainteso e usato per esercitare forme di violenza. Il “gioco di squadra”, il sano agonismo, la sfida con sé stessi, la competizione ludica sono tutti elementi che serviranno a formare le giovani menti oltre che i giovani corpi. Ma c’è di più. Lo sport è anche “amico” dell’ambiente. Dove si pratica attività fisica all’aria aperta – per esempio nei parchi cittadini o all’interno delle aree protette – si sviluppa una coscienza ed educazione ambientale, una maggiore attenzione alla promozione e salvaguardia delle risorse del territorio, mettendo in atto atteggiamenti di tutela del paesaggio dall’inquinamento e dall’incuria.
Di tutto questo si è parlato in occasione della tavola rotonda tenutasi a Roma, presso la Camera dei deputati, il 14 giugno 2018, dal titolo “Sport e sostenibilità” alla quale sono intervenuti diversi esperti sia del settore medico sia di quello ambientale.

Lo stile di vita sano

Corretto regime alimentare (dieta mediterranea) e costante esercizio fisico (muoversi ogni giorno) evita gran parte delle patologie (in particolare: infarto, diabete, ictus). E aiuta anche chi soffre di stress, depressione e stati d’ansia. Dovremmo saperlo ma sembra che facciamo “orecchie da mercante”, visto che i dati dell’OMS (Organizzazione mondiale della sanità) evidenziano che oltre 7 italiani su 10 sono obesi o in sovrappeso, e che bel il 56,6% della popolazione italiana non svolge attività fisica. Eppure proprio quest’ultima è fondamentale, persino a contrastare l’avanzamento del cancro quando si è già manifestato.

“La nostra salute dipende principalmente dagli stili di vita” ha spiegato Alessandro Miani, presidente della Società italiana di medicina ambientale. “Moltissime delle patologie sono dovute a comportamenti errati. Scarsa attività motoria, alimentazione non corretta, fumo sono le principali cause di malattie croniche e degenerative che possono condurre anche a morti premature. Viceversa, abitudini sane ed esercizio fisico allungano l’aspettativa di vita e incidono positivamente sulla qualità di vita di ognuno. Pertanto l’attività fisica e motoria dovrebbe essere consigliata dal medico così come vengono prescritte terapie farmacologiche o diete alimentari”.

Anche una questione economica

Chi non segue corretti stili di vita, si ammala più spesso e gravemente e per questo chiede continuamente aiuto al Servizio sanitario nazionale, che per queste persone spende il denaro delle casse statali. Come ha evidenziato una ricerca del Censis, i cittadini italiani nutrono rancore proprio nei confronti di queste persone, in quanto considerate un peso per la società a causa della loro mancanza di volontà.
Infatti, non praticare sport e non adottare salutari stili di vita ha importanti ricadute in termini di risparmio di costi economici e sociali a carico del Servizio Sanitario Nazionale.

“Un report dell’Organizzazione mondiale della sanità del 2017 mostra come in Europa la sedentarietà costi dai 150 ai 300 euro l’anno per ogni persona” ha specificato Daniela Lucini, docente di Medicina interna e Direttore della Scuola di specializzazione in Medicina dello sport e dell’esercizio fisico UNIMI. “Esercizio fisico e corretto stile di vita in genere soddisfano pienamente la definizione di sostenibilità: fare oggi azioni per preservare un bene prezioso quale la Salute che altrimenti un domani potrebbe non essere più presente, garantendo anche un significativo risparmio economico e liberare quindi risorse da investire in terapie innovative”.

“L’obiettivo di questa importante iniziativa è quello di sensibilizzare Governo, Regioni e Comuni: dedicare più investimenti allo sport significa risparmiare soldi pubblici e migliorare la qualità della vita di tutti” ha sottolineato Alan Christian Rizzi, sottosegretario alla presidenza di Regione Lombardia. E Martina Cambiaghi, assessora allo sport e giovani della stessa Regione, ha aggiunto: “lo stretto rapporto che lega lo sport e la sostenibilità è un connubio imprescindibile per la salute fisica, mentale e la crescita formativa dell’uomo nel rispetto della natura. Parchi, sport, benessere sono le nuove espressioni di vita all’aria aperta alla scoperta e valorizzazione del territorio e all’insegna del turismo sostenibile. È prezioso il confronto che vede seduti ad un tavolo Istituzioni, enti locali, associazioni sportive ed ambientaliste che si raffrontano al fine di programmare azioni e politiche tese a favorire lo sviluppo dello sport in un contesto di sostenibilità”.

E – come ha concluso Antonio Persici, presidente di Confassociazioni Ambiente – questo ramo della confederazione di associazioni nasce proprio “dalla volontà di creare un luogo di incontro nel quale mettere a sistema le coscienze più sensibili e le singole iniziative, affinché si realizzi il massimo della forza per un’azione collettiva per la salvaguardia dell’uomo e del pianeta. L’auspicio è che le singole voci possano diventare un coro in grado di raggiungere i cittadini – ma soprattutto le Istituzioni – al fine di operare un cambiamento all’insegna della sostenibilità”.

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