Lavoro Mestieri e professioni

Osservatorio sui lavoratori parasubordinati

collaboratori per zone geografiche

Pubblicati dall’Inps i dati dell’Osservatorio statistico sul lavoro subordinato. Le professioniste guadagnano la metà dei professionisti

I lavoratori parasubordinati sono divisi in professionisti (coloro i quali esercitano per professione abituale, anche se non in via esclusiva, un lavoro autonomo, versando i relativi contributi direttamente) e collaboratori (coloro i quali svolgono un’attività collaborativa per la quale i contributi vengono versati dal committente entro il mese successivo alla collaborazione effettuata).

All’interno dei professionisti si distinguono:
– i professionisti senza cassa di previdenza (consulente di marketing, consulente aziendale, igienista dentale, ecc.);
– i professionisti che hanno forme obbligatorie di previdenza gestite dalle rispettive casse professionali e che sono tenuti a versare contributi alla Gestione Separata solo per i redditi derivanti da attività professionali diverse da quelle inerenti la propria cassa.

I collaboratori possono avere collaborazioni coordinate e continuative, con o senza progetto, ma possono anche esercitare attività di vendita a domicilio, di amministratore, sindaco, revisore di società ed enti con o senza personalità giuridica, collaborare con giornali, riviste, enciclopedie ecc. effettuare un dottorato di ricerca.

collaboratori per fasce d'età

In base all’ultimo Osservatorio statistico, che riporta informazione sui lavoratori contribuenti iscritti alla Gestione Separata (c.d. lavoratori parasubordinati), con l’esclusione dei prestatori di lavoro accessorio e occasionale, i lavoratori parasubordinati sono (al 2018) 1.285.061.
Dai dati si può notare una riduzione della tipologia dei collaboratori dal 2014 al 2016 (-24,2% ), una stabilizzazione nel 2017 (+0,1%) ed un incremento tra il 2017 e il 2018 (+2,4%).
I professionisti, al contrario, registrano una crescita dal 2014 al 2017 pari all’11,3% ed un lieve calo tra il 2017 e il 2018 (-1,2%).

Queste variazioni sono collegato non solo al mercato del lavoro ma innanzitutto alla riforma Fornero (L. 92/2012) che è intervenuta in senso restrittivo sulle collaborazioni a progetto, e successivamente al Jobs Act (decreto legislativo n. 81/2015) che ha regolamentato la disciplina del rapporto di lavoro subordinato definendo tali anche i “rapporti di collaborazione che si concretano in prestazioni di lavoro esclusivamente personali e continuative e le cui modalità di esecuzione sono organizzate dal committente anche con riferimento ai tempi e al luogo di lavoro”.
Tali disposizioni hanno comportato una rilevante “stretta” sulle collaborazioni.

Le variazioni

La quota di donne è diminuita nella tipologia dei collaboratori mentre è aumentata in quella dei professionisti. Le donne erano infatti nel 2014 il 40,0% tra i collaboratori e il 41,1% tra i professionisti: tali valori sono rispettivamente pari a 37,2% e 44,6% nel 2018.

Dal 2014 al 2018 la diminuzione del numero di lavoratori parasubordinati contribuenti non è stata omogenea per età: per gli under 30 è stata infatti pari a -28,7%, mentre per gli adulti (da 30 a 59 anni) è stata pari a -15,0% e per i senior (da 60 in su) è stata ancora più contenuta: -6,8%.
Al contrario, la diminuzione del numero di lavoratori parasubordinati contribuenti è stata abbastanza omogenea rispetto alle tre grandi macro-aree geografiche: -13,6% al Nord, -18,4% al Centro, -19,3% al Sud.

Disuguaglianze di reddito

Se si confrontano i collaboratori e i professionisti per reddito, si può notare che l’andamento del reddito medio annuo è inverso rispetto a quello della numerosità. Infatti, per i collaboratori si registra una continua crescita del reddito medio (segno che i provvedimenti legislativi sopra esaminati hanno investito soprattutto i collaboratori con redditi bassi) mentre per i professionisti si registra una riduzione del reddito medio.
Nell’ambito di una grande variabilità, si possono identificare una evidenza che non cambia da anni: il reddito medio degli uomini è quasi il doppio di quello delle donne.

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