Diritti Lavoro

Contratti e vertenze terziario. Le sfide Fisascat Cisl

Il 2020 sarà un anno di grandi sfide. Lo afferma il sindacato Fisascat Cisl considerando che questo sarà l’anno dei rinnovi dei contratti nazionali di lavoro per 5 milioni di lavoratori e che altre decine di migliaia sono coinvolti da vertenze aperte

La Fisascat (Federazione Italiana Sindacati Addetti Servizi Commerciali, Affini e del Turismo) è la Federazione di categoria della Cisl che rappresenta i lavoratori e le lavoratrici dei settori del Terziario, Turismo e Servizi, per i quali stipula i contratti collettivi nazionali, aziendali e territoriali. Il suo segretario generale, Davide Guarini, afferma che “il 2020 sarà un anno di grandi sfide da affrontare con rinnovato vigore e senso di responsabilità. Sarà questo lo spirito con cui approcceremo la stagione dei rinnovi contrattuali e accompagneremo la inarrestabile trasformazione nel settore della distribuzione commerciale e nel comparto dei servizi, dove la priorità resta debellare la crescente precarietà, assicurare una occupazione dignitosa, contrastare l’avanzamento del dumping e gli effetti della polverizzazione che vive il settore e garantire nuovi diritti e nuove tutele”.

Circa 5 milioni di lavoratori del settore sono infatti interessati dalla scadenza dei contratti nazionali di lavoro mentre altre decine di migliaia sono coinvolti da vertenze complesse che inevitabilmente influiranno sugli assetti e sulle relazioni sindacali future. Con questa consapevolezza la Fisascat Cisl si appresta ad affrontare la stagione dei rinnovi contrattuali che vedrà impegnati i sindacati, già nelle prossime settimane, nella definizione delle piattaforme unitarie per i nuovi contratti del terziario, distribuzione e servizi e della distribuzione moderna organizzata applicata ai 2,4 milioni di lavoratrici ed i lavoratori occupati nella distribuzione commerciale, in uno scenario contraddistinto da trasformazioni radicali con un ruolo sempre più marcato dell’ambito della vendita al dettaglio e della distribuzione di tipo associativo.

In calendario anche la prosecuzione delle trattative nel settore del lavoro domestico e nel comparto ortofrutticolo ed agrumario e la stesura dei contratti nel terzo settore socio sanitario assistenziale educativo. Nel comparto dei servizi – multiservizi e vigilanza privata in primis – prevale, ormai da diversi anni, lo stallo dei negoziati mentre nel settore proliferano i contratti pirata che riducono drasticamente salari, diritti e tutele.

In questo contesto si inseriscono anche alcune complesse vertenze, come quella che coinvolge 13.291 lavoratori della Conad/Auchan (che secondo la Fisascat rischia di trasformarsi in un vero dramma sociale con un numero di esuberi che oscilla tra le 3.105 unità e 6.197 lavoratori a rischio occupazionale) e quella che coinvolge i 16mila lavoratori ex Lsu e Appalti Storici addetti ai servizi di pulizia, ausiliariato e decoro nelle scuole statali italiane o quella che coinvolge i 1.700 lavoratori ex Mercatone Uno o, ancora, quella relativa ai 6mila addetti dell’indotto che in tutta Italia ruota intorno agli stabilimenti Ex Ilva Arcelor Mittal coinvolti, loro malgrado, dal taglio della produzione e dei posti di lavoro oppure quella che coinvolge i 5mila dipendenti della cooperativa di consumatori Unicoop Tirreno. Queste sono solo alcune delle vertenze aperte che si spera troveranno una soluzione durante questo 2020 che si annuncia per il sindacato un anno di battaglie.

Per Guarini “nella tornata dei rinnovi contrattuali sarà necessario garantire non solo un congruo incremento salariale ma anche assicurare il consolidamento e l’effettiva esigibilità del 2° livello di contrattazione come pure assicurare adeguati percorsi di formazione professionale e ridefinire i sistemi di classificazione adeguandoli alle nuove professionalità. Prioritaria per la Fisascat anche la definizione di istituti normativi volti ad agevolare i regimi lavorativi e a favorire una reale conciliazione vita lavoro in settori dove la totale liberalizzazione degli orari di apertura si traduce con regimi intensivi di flessibilità prestazionale”. Senza dimenticare il potenziamento del welfare e della bilateralità, “ed in particolare il consolidamento della previdenza complementare indispensabile soprattutto per le giovani generazioni soggette a prestazioni discontinue”.

Il sindacalista continua affermando che è anche prioritario “il sostegno alla disabilità e la definizione di un intervento normativo volto a garantire la possibilità di accesso ai percorsi di cura e di assistenza in età avanzata con la long term care e la dread desease come anche il tema della salute e della sicurezza”. Essenziale poi “la costruzione di sistemi partecipativi di sostegno al reddito in settori tradizionalmente esclusi dal sistema ordinario degli ammortizzatori sociali” e Guarini evidenzia anche “la necessità di promuovere nuove politiche contrattuali e adeguate politiche di genere finalizzate a superare il gap salariale uomo donna, e di contrasto alle molestie in settori nei quali la componente femminile è prevalente”.

La Fisascat ritiene poi fondamentale favorire il coinvolgimento attivo dei giovani nell’Organizzazione nell’attività sindacale. Infine, Guarini parla della necessità di “contribuire a costruire sistemi partecipativi in grado di rendere le lavoratrici ed i lavoratori veri protagonisti del lavoro e del successo delle imprese”.

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