Ambiente Imprenditoria

Gli obiettivi ambientali del Parlamento europeo al 2024

L’Ufficio di presidenza del Parlamento, organismo che stabilisce le regole di lavoro del PE, ha presentato gli obiettivi ambientali per la legislatura 2019-2024

Il Parlamento europeo si deve impegnare a contribuire allo sviluppo sostenibile in termini politici, legislativi e operativi e per questa ragione si è dato dei nuovi obiettivi da raggiungere entro il 2024:

  • riduzione dell’impronta di carbonio di almeno il 40% rispetto al 2006
  • riduzione delle emissioni di carbonio dei trasporti di persone del 30% rispetto al 2006
  • riduzione del consumo di energia di almeno il 20% rispetto al 2012
  • riduzione del consumo di carta del 50% nel periodo 2019-2024 rispetto al 2010-2014.

E, a seguire: riduzione dei rifiuti (e loro gestione sostenibile), riduzione del consumo di acqua, utilizzo di energie rinnovabili e gestione responsabile degli appalti pubblici verdi.

Il motivo è chiaro: finora i passi fatti per quanto riguarda la sostenibilità ambientale non sono stati sufficienti a scongiurare il pericolo. Anzi, come ha sottolineato lo stesso Presidente del Parlamento europeo, l’italiano David Sassoli, “l’emergenza climatica è diventata una delle questioni più urgenti del nostro tempo. Lo si evince anche dal risultato delle ultime elezioni europee, in cui i cittadini hanno posto la lotta per il nostro pianeta in cima all’agenda politica dell’UE”.

Il Vicepresidente Heidi Hautala, responsabile del Sistema di ecogestione e audit dell’UE (EMAS), ha aggiunto: “il Parlamento europeo, un’istituzione internazionale che impiega molte migliaia di persone, è in una buona posizione per guidare la transizione verso un’economia e una società europee sostenibili, neutrali dal punto di vista climatico ed efficienti sotto il profilo delle risorse. Abbiamo già iniziato a ridurre al minimo il nostro impatto ambientale e a promuovere la sostenibilità. Ma con il passare del tempo, è altrettanto imperativo che il Parlamento rivaluti regolarmente gli obiettivi e le misure al fine di aumentare il suo livello di ambizione. Vedo la decisione di stabilire obiettivi ambientali unificati del 2024 come un passo importante verso una relazione globale sulla sostenibilità”.

Politiche Green europee

Il Parlamento europeo ha firmato il suo primo impegno di politica ambientale nel 2004 e ha aderito al sistema volontario EMAS nel 2007, divenendo una delle prime istituzioni dell’UE e il primo parlamento nell’Unione a ottenere la certificazione EMAS (Eco-Management and Audit Scheme). La politica ambientale del Parlamento europeo si basa sul principio di prevenire le emissioni e di limitarle quando sono inevitabili. Tutti i recenti obiettivi degli indicatori ambientali sono stati raggiunti e addirittura superati, prima delle rispettive scadenze.

Il Parlamento europeo ha voluto fare da apripista per dare il buon esempio con le sue best practices alle altre istituzioni e alle aziende europee e possibilmente del resto del mondo. Per esempio è stato la prima istituzione a divenire neutrale dal punto di vista dell’impronta di carbonio al 100%, avendo compensato tutte le emissioni attualmente irriducibili e ottenendo una riduzione delle emissioni di carbonio del 37,7% rispetto al 2006. Per capire meglio queste cifre e questi parametri bisogna chiarire un punto: l’ambito di applicazione dell’impronta di carbonio del Parlamento copre sette settori: consumo di energia; fuoriuscita di gas refrigerante; merci; trasporto di persone; fornitura di attrezzature e servizi; rifiuti diretti; immobilizzazioni.

Inoltre, il Parlamento europeo utilizza elettricità verde al 100% nei suoi tre luoghi di lavoro (Bruxelles, Strasburgo, Lussemburgo) dal 2006 e la sua infrastruttura tecnica (pompe di calore, sistemi di raffreddamento, ecc.) è più efficiente dal punto di vista energetico.

I parlamentari si spostano su treni ad alta velocità al posto dei voli charter tra Bruxelles e Strasburgo e prevede di ottenere una flotta di auto completamente elettriche entro il 2024. Ancora dal punto di vista della mobilità, la flotta di biciclette è in costante aumento e sono state introdotte e-bike/scooter.

Il consumo di gas, olio combustibile e teleriscaldamento è stato ridotto del 20,6% dal 2012 al 2018, il consumo di elettricità è diminuito del 14,9% dal 2012, il riciclaggio dei rifiuti è aumentato raggiungendo quota 69,1% e la plastica monouso si sta gradualmente eliminando (via le bottiglie di plastica da tutti i distributori automatici, bar, ristoranti e altri punti vendita nei tre luoghi di lavoro).

“Il Parlamento europeo è stato molto attivo nel ridurre il suo impatto ambientale negli ultimi anni” ha sottolineato David Sassoli. “Invitiamo le altre istituzioni dell’UE a seguire questo esempio e a compensare le emissioni irriducibili di carbonio dirette e indirette il più presto possibile. Tuttavia, dobbiamo fare di più per essere all’altezza del nostro impegno di migliorare le nostre prestazioni ambientali. Queste misure sono un passo nella giusta direzione”.

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