Dalle Regioni Marche

Riapertura delle spiagge nelle Marche

Dal 29 maggio inizia la stagione estiva e arriva la riapertura delle spiagge nelle Marche, seppur in ritardo e con complicazioni preoccupanti. Ne parliamo con la portavoce nazionale Cna Balneari Sabina Cardinali

La riapertura delle spiagge nelle Marche è prevista per il 29 maggio ma chi lavora nel comparto è preoccupato. Bar, ristoranti, parrucchieri e centri estetici invece riaprono dal 18 maggio con regole ferree e dunque è ufficiale: le Marche ripartono nella fase 2 post Covid-19. La Regione Marche è stata uno degli enti capofila per cercare di anticipare il più possibile la ripartenza di attività come bar, ristoranti, parrucchieri e centri estetici che, secondo l’ultimo decreto del 3 maggio, avrebbero dovuto attendere il 1° giugno. Con confronti tra le parti, istituzioni e associazioni di categoria, simulazioni e protocolli, dal 18 maggio invece le Marche ripartono al completo.

Riapertura delle spiagge nelle Marche
Con un ritardo ormai segnante l’intera stagione, dal 29 maggio si può anche pensare di andare al mare. Ma se per i locali pubblici le regole per la sicurezza post covid sono ferree, per spiagge libere e stabilimenti balneari sono addirittura assurde. Ne parliamo con Sabina Cardinali, titolare di uno stabilimento balneare a Pesaro, presidente regionale e portavoce nazionale Cna Balneari.

Come si sta organizzando il settore balneare nelle Marche, in vista della apertura della stagione dal 29 maggio?
Si sta preparando, stiamo cercando di seguire tutte le linee guida indicate sia dalla Regione che dall’Inail. Il problema è che c’è tanta confusione: appena usciti i provvedimenti della Regione, abbiamo iniziato ad organizzarci ma da poco l’Inail, insieme all’Istituto superiore di sanità, ha stravolto tutto con situazioni che hanno dell’assurdo. In questo momento il settore balneare è in standby per cercare di capire meglio come procedere. Se fosse come indica l’Inail, dovremmo cambiare molto nei nostri stabilimenti.

Le misure per la riapertura delle spiagge previste da Inail e Iss
Ecco alcune delle diverse misure previste dal documento proposto da Inail e Istituto superiore di sanità per garantire il rispetto del distanziamento sociale negli stabilimenti balneari:

  1. La distanza minima tra le file degli ombrelloni pari a 5 metri
  2. La distanza minima tra gli ombrelloni della stessa fila pari a 4,5 metri
  3. Le attrezzature complementari assegnate in dotazione all’ombrellone (ad es. lettino, sdraio, sedia) dovranno essere fornite in quantità limitata al fine di garantire un distanziamento rispetto alle attrezzature dell’ombrellone contiguo di almeno 2 metri
  4. Le distanze interpersonali possono essere derogate per i soli membri del medesimo nucleo familiare o co-abitante.
  5. Tra le attrezzature di spiaggia ove non allocate nel posto ombrellone, dovrà essere garantita la distanza minima di 2 metri l’una dall’altra
  6. Indossare la mascherina è fortemente consigliato
  7. Vietata ogni attività sportiva e ludica
  8. Accesso allo stabilimento con prenotazione

Per Sabina Cardinalise queste condizioni venissero approvate come linee guida nazionali, quest’anno il mare sarà un lusso per pochi. La riduzione drastica dei posti comporterà meno disponibilità di spazio a prezzi più alti. Confidiamo nel governo, che entro fine settimana dovrebbe dare indicazioni uguali per tutto il territorio nazionale e che tenga conto del lavoro fatto dalle regioni.

Le misure per la riapertura delle spiagge nelle Marche
Ecco di seguito i punti focali dei provvedimenti per le spiagge presi dalla Regione Marche per quanto riguarda gli stabilimenti balneari e le spiagge libere:

  • STABILIMENTI BALNEARI
    Regolamentare l’accesso in modo da prevenire assembramenti
    Distanza tra gli ombrelloni
    L’area complessivamente destinata ad ogni ombrellone non può comunque essere inferiore a 10,50 mq
  • Consentita la possibilità di posizionare gli ombrelloni con distanza minima di 4,60 metri nella stessa fila e 3 metri tra le file per consentire eventualmente in caso di superamento delle condizioni critiche epidemiologiche e successivamente ad eventuale specifico provvedimento, l’inserimento di ulteriori ombrelloni a distanza di m.2.30 nella stessa fila.
  • Tra le dotazioni (sedie-lettini) di un ombrellone e quelle dell’ombrellone contiguo devono sempre essere rispettati almeno 1,50 metri.
  • Sotto gli ombrelloni, o altri sistemi di ombreggio, è fatto obbligo di osservare una distanza di sicurezza interpersonale di almeno un metro. L’obbligo è derogato per i soli membri del medesimo nucleo familiare ovvero conviventi (potrà essere richiesta un’autocertificazione).
  • Distanziamento dei lettini in spiaggia: i lettini posizionati singolarmente sulla spiaggia devono essere collocati orizzontalmente a distanza di almeno mt 2,00 l’uno dall’altro.
  • Le attività ludico sportive potranno essere svolte solo se consentite dalle normative in vigore e comunque assicurando sempre il prescritto distanziamento sociale.
  • Il titolare dello stabilimento valuterà le modalità corrette per consentire le attività ovvero il divieto delle medesime.
  • Le aree gioco bambini potranno essere allestite e utilizzate solo assicurando la vigilanza al rispetto delle norme di distanziamento in vigore.
  • L’utilizzo delle piscine eventualmente presenti all’interno degli stabilimenti può essere consentito solo in funzione di una limitazione di accessi, di ricambio frequente dell’acqua
  • Per le piscine interne agli stabilimenti è consentito l’ingresso massimo a n. 4 persone ogni 10 mq. All’interno della piscina va comunque rispettato il distanziamento.
  • Aree comuni vanno organizzate in modo da rispettare sempre il distanziamento interpersonale
  • Pulizia e sanificazione
  • Pulizia e sanificazione giornaliera di tutte le aree
  • Sanificazione delle attrezzature ad ogni cambio di cliente
  • Obbligo di utilizzare le attrezzature con proprio telo da mare
  • Obbligo di pulizia regolare e frequente dei servizi igienici in base ai flussi.
  • Utilizzo di fasce di spiagge libere
  • I Comuni possono valutare di assegnare in concessione temporanea le fasce di spiaggia libera di lunghezza massima pari a 25 metri lineari contenute tra due spiagge in concessione ovvero fasce di spiaggia libera confinanti con una singola concessione balneare per un massimo di 12 metri al fine di attrezzarle garantendone il corretto utilizzo in coerenza con le presenti linee guida
  • Il servizio di bar e ristorante segue le linee guida prescritte per la categoria

SPIAGGE LIBERE
I Comuni dovranno garantire l’adozione di misure di mitigazione del rischio analoghe a quelle previste per gli operatori/gestori degli stabilimenti, incluse, in particolare, la regolamentazione degli accessi per evitare assembramenti e garantire il distanziamento sociale; l’informativa e il rispetto delle misure di mitigazione di rischio da parte dei bagnanti; le procedure di pulizia e sanificazione delle eventuali attrezzature promiscue presenti, come i servizi igienici; il controllo del rispetto delle misure da parte dei fruitori delle spiagge.

Dovrà essere assicurato il distanziamento fisico in ogni circostanza e la posa di ombrelloni, lettini, sdraie, teli da mare etc. da parte di privati cittadini dovrà rispettare la distanza minima di mt 3,50 da palo a palo per gli ombrelloni e di mt 2,00 tra i lettini, sdraie, teli da mare etc..

Il distanziamento fisico può essere derogato per le persone facenti parte del medesimo nucleo familiare o conviventi fornendo apposita documentazione se richiesta.

Sabina Cardinali

Riapertura delle spiagge nelle Marche ma la stagione è già compromessa
Proseguiamo il nostro dialogo con la presidente regionale e portavoce nazionale Cna Balneari Sabina Cardinali.

Secondo lei, come andrà la stagione o ciò che rimane? Ci saranno “vittime” a seguito di questa importante riorganizzazione in sicurezza?
La stagione ormai è già andata. Noi siamo soliti aprire per il periodo pasquale, per cui abbiamo già perso molto tra festività, 25 aprile e ponte del 1° maggio. Sono perdite che non si recuperano. L’incertezza è tanta per l’afflusso turistico: ad oggi sappiamo che possiamo accogliere solo turisti marchigiani. C’è anche la crisi economica di tutte le attività che grava sulle tasche degli italiani, portandoli ad avere meno capacità di spesa.

Il timore della burocrazia
Noi siamo molto ottimisti, ma temiamo che ad ucciderci sarà la burocrazia. Ci sono due killer tremendi per tutto il sistema economico e sociale del nostro Paese: il primo killer è la burocrazia, il secondo è la politica. I tempi della politica non sono i tempi delle attività economiche, quelli del lavoro. Abbiamo sempre richiesto risposte immediate che, dalla politica locale in qualche modo sono arrivate, dal governo centrale no.

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