Pari opportunità Società

Stati generali delle donne Ora o mai più

Appello degli Stati generali delle donne a fare rete per una unitarietà di intenti e di proposte. “Ora o mai più” è lo slogan che invita all’appuntamento nella piazza virtuale sabato 27 giugno 2020

Gli Stati generali delle donne nei giorni degli Stati generali dell’economia ma mentre il secondo è qualcosa di occasionale e temporaneo, gli Stati generali delle donne sono attivi ormai da anni: si tratta di una rete che coinvolge singole donne, movimenti e associazioni femminili “per dare valore al pensiero e al ruolo delle donne nell’agenda politico-istituzionale del nostro Paese.

L’aula virtuale degli Stati generali delle donne
Sabato 27 giugno alle ore 18,00 è il prossimo incontro previsto nella piazza virtuale fondata durante questi difficili mesi: un laboratorio di idee e di esperienze che ha portato ad una riflessione profonda e competente su dove sta andando il nostro Paese e su quale ruolo hanno le donne. Il tutto è nato il 27 febbraio, quando gli Stati generali delle donne hanno trasformato l’emergenza pandemica in opportunità organizzando ogni giorno incontri, conferenze, tavole rotonde in un percorso di confronto e di apprendimento continuo. Sono stati costruiti legami sociali ed umani, si sono incrociati e contaminati pensieri e parole d’ordine che hanno dato vita ad un percorso unitario caratterizzato da energie positive e risultati concreti raggiunti e da raggiungere.

Le azioni portate avanti dagli Stati generali delle donne
“C’è sete di ascolto ma anche volontà di trasmettere le nostre idee, le nostre ricerche e i nostri studi a chi ha la responsabilità della ripresa economica, sociale e culturale del nostro paese: una volontà a cui finora è stata negata anche la parola” spiega Isa Maggi, la coordinatrice nazionale degli Stati generali delle donne. “Abbiamo scritto e inviato, in questi mesi, molti documenti alla presidenza del Consiglio. Dopo l’ultima richiesta di incontro datata 3 giugno al Presidente Conte, noi donne degli Stati Generali delle Donne abbiamo predisposto e inviato nei giorni scorsi un corposo documento ‘Stati generali dell’economia delle Donne’, espressione delle istanze provenienti dagli Stati generali delle donne di ogni singola regione italiana.

L’incontro del prossimo 27 giugno
Come spiegano le coordinatrici, “l’incontro del 27 giugno intende esprimere la piena responsabilità per dare concretezza alle nostre azioni, per rivendicare i nostri diritti, presenza e partecipazione ai tavoli programmatici, per costruire insieme un percorso partecipato dal basso che metta al centro delle azioni di Governo le esigenze e i bisogni di tutte e tutti, in particolare delle persone meno fortunate di noi”. Ora o mai più è lo slogan scelto perché? Perché bisogna saper approfittare di questo momento in cui forse – e sottolineiamo forse – c’è qualche apertura all’ascolto nei confronti delle donne.

La sfida degli Stati generali delle donne
“Negli ultimi mesi abbiamo assistito ad ogni genere di dimenticanza nei confronti delle donne, ridotte ad essere madri, lavoratrici, assistenti, considerate importanti per il lavoro di cura durante la grave crisi pandemica ma il cui pensiero non è stato ritenuto fondamentale nella costruzione di politiche e strategie per la ripresa economica e sociale del nostro Paese. Siamo stanche di essere il segmento debole del mercato del lavoro e della società. La sfida che noi Stati generali delle donne lanciamo alle donne e agli uomini illuminati, oggi, è quella di ‘esserci’, di ‘esporsi’ e non di essere esposte/i, di ricostruire il tessuto delle relazioni di genere, ricostruire il tessuto di una rete tra donne e uomini che insieme potranno dare un contributo fattivo alla ripresa del nostro Paese”.

L’appello degli Stati generali delle donne
Gli Stati generali delle donne per non subire più il silenzio e la mancanza di attenzione della politica invitano tutte le donne, le associazioni femminili ad unire in un’unica voce l’appello alle Istituzioni e al Governo affinché le istanze delle donne, dei territori, delle comunità e le persone che li vivono, non siano più il fanalino di coda di azioni politiche ai diversi livelli.
Ci siamo messe in cammino ma ora è il momento che unite scendiamo in piazza, seppur una piazza virtuale. #Oraomaipiù

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