Dalle Regioni Piemonte

Nuovi Distretti del cibo in Piemonte

Approvato il regolamento per la costituzione di nuovi Distretti del cibo in Piemonte, per valorizzare le produzioni agroalimentari e il paesaggio rurale

Quello dei distretti del cibo in Piemonte sarà un sicuro volano economico per l’auspicata ripresa post Covid-19 – afferma l’assessore regionale all’agricoltura e cibo Marco Protopapa, che ha proposto il nuovo regolamento.

Il nuovo regolamento sui Distretti del cibo in Piemonte
Lo scorso 13 novembre la Giunta regionale, su proposta dell’assessore Protopapa, ha approvato il nuovo regolamento per l’individuazione territoriale, la costituzione, il riconoscimento e il funzionamento dei nuovi Distretti del cibo. Il regolamento è stato approvato dopo aver acquisito il parere positivo delle parti sociali, del CAL Consiglio delle Autonomie Locali e della III Commissione del Consiglio regionale. Ora può partire l’iter di riconoscimento dei Distretti del cibo in Piemonte, come prevede il Testo Unico dell’agricoltura della Regione Piemonte (LR 1/2019, art. 43).

L’obiettivo dei Distretti del cibo in Piemonte
Obiettivo dei Distretti del cibo è favorire la valorizzazione delle produzioni agricole ed agroalimentari e allo stesso tempo il paesaggio rurale piemontese in modo da favorire più soggetti di un determinato territorio: dalla filiera produttiva all’offerta turistica e culturale locale. Inoltre, i Distretti devono garantire la sicurezza alimentare diminuendo l’impatto ambientale, ridurre lo spreco alimentare e salvaguardare il territorio.

I Distretti del cibo in Piemonte, cosa sono e come funzionano
I Distretti del cibo individuano sistemi produttivi locali che si caratterizzano per una specifica identità storica e territoriale omogenea e integrano attività agricole e altre attività imprenditoriali in coerenza con le tradizioni dei luoghi di coltivazione. Partecipano ai Distretti del cibo enti pubblici, istituzioni e imprese. Questa collaborazione può favorire la promozione all’estero dei prodotti del territorio, ampliare l’offerta turistica, accrescere la competitività delle imprese attraverso la riduzione dei costi e l’innovazione. Per costituire un nuovo Distretto del cibo si stipula un accordo tra soggetti pubblici e privati che operano in modo integrato nel sistema produttivo locale. Il funzionamento dei Distretti del cibo è basato su un Piano di Distretto di durata triennale in cui si elencano le azioni che i firmatari intendono realizzare a livello locale. I Distretti del cibo, una volta ottenuto il riconoscimento da parte della Regione Piemonte, vengono iscritti nel Registro nazionale dei Distretti del Cibo potendo così beneficiare degli interventi di sostegno previsti dalla normativa vigente in materia.

Agricoltura e cibo nella regione Piemonte
“Con la costituzione dei distretti del cibo, molto attesa dai nostri Comuni piemontesi, abbiamo l’opportunità di promuovere lo sviluppo di un territorio e l’inclusione sociale, valorizziamo la filiera agroalimentare e l’intero territorio rurale” spiega l’assessore Protopapa. “Creiamo in concreto una rete tra mondo produttivo agroalimentare, offerta turistica, culturale e paesaggistica”.

I distretti agroalimentari di qualità già riconosciuti dalla Regione verranno riconosciuti quali Distretti del cibo qualora si adeguino entro 6 mesi dalla pubblicazione sul Bollettino Ufficiale ai requisiti previsti del nuovo Regolamento.

Potrebbe interessarti