Fisco e norme Imprenditoria

La proposta di Assoholding per la liquidità delle imprese

Assoholding chiede al Governo la proroga dell’art. 55 del DL Cura Italia per la liquidità delle imprese e delle holding

L’associazione di categoria delle holding finanziarie e di partecipazione, Assoholding, ha chiesto al Governo di prorogare la norma che favorisce la liquidità delle imprese almeno fino a tutto il 2021, per coprire le perdite che il perdurare dell’emergenza pandemica procurerà alle aziende ben oltre la scadenza della previsione normativa ad oggi fissata al 31 dicembre 2020.

Pandemia e crisi economica frenano la liquidità delle imprese
L’Art. 55 del DL cd. “Cura Italia”, recepito con modifiche dal DL 104/2020, poi convertito in legge e divenuto Art. 72 della Legge n. 126/2020 il 13 ottobre, rappresenta una misura di sostegno finanziario che consiste nella possibilità di convertire in credito d’imposta le attività per imposte anticipate riferibili a due particolare posizioni soggettive (o “componenti rilevanti”) maturate dall’impresa, le “perdite fiscali pregresse” e le “eccedenze ACE”. La norma nasce come forma di sostegno alle imprese in difficoltà economica a causa della Pandemia ed è immaginata dal legislatore come pratica virtuosa nella gestione del credito d’imposta, in quanto consente di creare nuova liquidità attraverso un meccanismo di cessione di crediti inesigibili che danno luogo a crediti d’imposta. Il legislatore ha modificato la disciplina della trasformazione in crediti d’imposta delle attività per imposte anticipate (DTA, Deferred Tax Assets) ponendo la condizione di cessione di crediti deteriorati indirizzati alla creazione di nuova liquidità. In sostanza, le imprese che cedono a terzi, entro il 31 dicembre 2020, i propri crediti commerciali o finanziari deteriorati possono trasformarli in credito d’imposta.

La proposta di Assoholding per favorire la liquidità delle imprese
Assoholding, che da 20 anni rappresenta le holding finanziarie e di partecipazione, fondata e presieduta dal prof. Gaetano De Vito, punta ad ottenere la proroga per favorire la liquidità delle imprese. Il primo atto formale, compiuto dal nuovo Segretario generale dell’Associazione, l’avvocata Barbara Cortese (https://www.donnainaffari.it/2020/11/una-donna-al-vertice-di-assoholding/) è stato proprio quello di richiedere al proroga della norma almeno fino a tutto il 2021, o meglio ancora per un biennio. Parallelamente alla proroga della norma, bisognerà richiederne anche il rifinanziamento, che dovrà prevedere uno stanziamento ingente, adeguato a bilanciare le perdite subite dalle imprese nel 2020 e a quelle che è logico attendersi anche nel prossimo anno.

Un meccanismo virtuoso per generare liquidità delle imprese
Generando questa liquidità delle imprese, diminuisce il fabbisogno connesso con il versamento di imposte e contributi e aumenta la disponibilità di cassa in un periodo di crisi. Purtroppo il legislatore ha previsto che il meccanismo termini il 31 dicembre 2020, facendo specificamente riferimento alle perdite subite dalle aziende fino al 2019 e non prende quindi in considerazione le ulteriori perdite che si produrranno in questo anno fiscale – e oltre – a causa della crisi. L’obiettivo di Assoholding è quello di arrivare ad una modifica della ratio stessa della norma, chiederne la proroga ed il rifinanziamento, per fare fronte proprio a quelle difficoltà ulteriori e sicuramente gravose che le aziende andranno ad affrontare nel 2021 a causa del Covid-19. L’auspicio del suo Segretario generale è che tutte le associazioni di categoria imprenditoriale vorranno affiancarsi ad Assoholding nella richiesta al Governo e al Parlamento di provvedere al rifinanziamento di questa utile norma e alla sua proroga.

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