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I 3 vaccini in arrivo di cui ancora non si parla

In questi giorni si sente ovunque dei vaccini di Pfizer-BioNTech e di Moderna, ma ci sono altri vaccini in arrivo di cui ancora non si parla. Affrontiamo questo argomento

I tre vaccini in arrivo di cui ancora non si parla tanto sono quelli di Sanofi-GSK, Janssen di Johnson & Johnson e CureVac. Eppure la Commissione europea ha già firmato i contratti e in Italia già si sa quando e come distribuirli.

Focus sui vaccini in arrivo di cui si sa meno

I vaccini in arrivo di Sanofi e GSK
I contratti firmati dalla Commissione europea si sono succeduti nel tempo. Il 18 settembre 2020 ne è stato firmato uno con Sanofi e GSK grazie al quale gli Stati membri dell’UE potranno acquistare fino a 300 milioni di dosi del vaccino prodotto dalle due aziende, l’italiana Sanofi con i suoi stabilimenti ad Anagni, prima in Italia ad aver avviato la sperimentazione, e la GSK (Glaxo Smith Kline) la cui sede italiana è a Verona. Sanofi e GSK si adopereranno inoltre per rendere disponibile in tempi brevi una quota significativa della loro fornitura di vaccini mediante una collaborazione con lo strumento per l’accesso globale ai vaccini anti Covid-19 denominato CoVax, il pilastro dedicato ai vaccini per l’accesso agli strumenti Covid-19 per i Paesi a reddito medio-basso. Le due aziende stanno sviluppando un vaccino ricombinante, utilizzando tecnologie innovative di entrambe le società: Sanofi parteciperà con il suo antigene della proteina S di Covid-19, che si basa sulla tecnologia del DNA ricombinante e GSK metterà a disposizione la sua tecnologia adiuvante, che riduce la quantità di proteine del vaccino necessarie per dose e può migliorare la probabilità di ottenere un vaccino efficace che possa essere fabbricato su vasta scala. Le società hanno avviato gli studi a settembre e la fase 3 terminerà entro la fine del 2020. In caso di successo le società puntano a disporre del vaccino entro la seconda metà del 2021.

I vaccini in arrivo della Janssen (Gruppo Johnson & Johnson)
Il terzo contratto in ordine temporale firmato dalla Commissione europea l’8 ottobre, è quello con la Janssen Pharmaceutica NV, una delle società farmaceutiche Janssen di Johnson & Johnson. In questo caso le dosi prenotate sono per 200 milioni di persone, con possibilità di ottenere dosi supplementari per altri 200 milioni di persone.
Il vaccino sperimentale prodotto da Janssen sfrutta al meglio la piattaforma tecnologica AdVac®, che in passato ha anche permesso a Janssen di sviluppare e fabbricare il vaccino per l’Ebola, approvato recentemente, oltre ai vaccini sperimentali per Zika, VRS e HIV. Il vaccino candidato è già nella fase III delle sperimentazioni cliniche. Come altri vaccini, l’Ad26.COV2.S di Janssen dovrebbe preparare il corpo a difendersi dalle infezioni, contenendo istruzioni genetiche per una proteina nota come spike (S) che è presente sulla superficie del coronavirus. Quando una persona riceve il vaccino, le sue cellule leggeranno le istruzioni genetiche e produrranno la proteina spike. Il sistema immunitario della persona tratterà quindi questa proteina come estranea e produrrà difese naturali – anticorpi e cellule T – contro di essa. Se in seguito, la persona vaccinata entra in contatto con SARS-CoV-2, il sistema immunitario riconoscerà il virus e sarà pronto ad attaccarlo.

I vaccini in arrivo della CureVac
Il 17 novembre 2020 la Commissione ha firmato il contratto con la società farmaceutica europea CureVac che prevede l’acquisto iniziale di 225 milioni di dosi per conto di tutti gli Stati membri dell’UE, con l’opzione di richiedere fino a 180 milioni di dosi ulteriori, che verranno fornite non appena saranno dimostrate la sicurezza e l’efficacia del vaccino.
CureVac è una società con sede in Germania, all’avanguardia nello sviluppo di una classe nuova di vaccini basati sull’RNA messaggero (mRNA), trasportato all’interno delle cellule da nanoparticelle lipidiche. L’idea di base è dunque identica a quella della statunitense Moderna.
La Commissione ha deciso di finanziare questo vaccino basandosi su una solida valutazione scientifica, sulla tecnologia utilizzata, sull’esperienza della società nello sviluppo di vaccini e sulle sue capacità di produzione atte a rifornire l’intera UE.

Dopo questa firma, la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, che è anche laureata in medicina, ha sottolineato: “Fino ad oggi la Commissione ha garantito almeno 1,2 miliardi di dosi e ha rispettato l’impegno preso, volto ad assicurare un accesso equo a vaccini sicuri, efficaci e a prezzi contenuti, e questo non solo per i cittadini dell’UE, ma anche per le persone più povere e vulnerabili al mondo. La maggior parte di questi vaccini è in fase avanzata di sperimentazione clinica: se, come si spera l’autorizzazione confermerà questi risultati positivi, i vaccini saranno tempestivamente resi disponibili e ci aiuteranno a superare la pandemia”.

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