Dalle Regioni Marche

I costi della burocrazia per le imprese delle Marche

Inefficienze, lentezze e oneri, i costi della burocrazia per le imprese svelati grazie all’Osservatorio di CNA Marche che ne denuncia il peso

I costi della burocrazia sono insostenibili in generale, ma in questo periodo lo sono ancor di più e la denuncia di CNA Marche è chiara: 16 euro al giorno, 5.000 euro all’anno per ogni impresa. Lo rivela l’Osservatorio Cna sulla burocrazia, indagine realizzata dall’Ufficio Studi della Cna nazionale nei capoluoghi di provincia, che ha valutato l’impatto negativo di procedure lunghe, complesse e costose sulle imprese dell’artigianato.

I costi della burocrazia che uccidono le imprese
Complessivamente alle 43.374 aziende artigiane in attività nelle Marche, le inefficienze, le lentezze e gli oneri della macchina burocratica, costano 217 milioni di euro ogni anno.  Una cifra enorme, sottratta agli investimenti, alla produzione e alla competitività aziendale. Per fare qualche esempio:
per aprire un’officina di autoriparazione servono 86 adempimenti che si traducono in 19 mila euro di costi da affrontare; per aprire una gelateria gli adempimenti sono 71; va meglio agli acconciatori che devono sbrigare 65 pratiche presso 26 enti e un onere di 17.500 euro. E allora come competere se, per soddisfare a tutti gli adempimenti richiesti dalla Pubblica amministrazione, il 41,3% delle imprese “brucia” tre giorni lavorativi al mese e al 32,2%, ne servono cinque? Semplicemente non si può. Per l’89,7% delle imprese consultate dalla Cna, la cattiva burocrazia costituisce un ostacolo serio alla competitività.

Il peso del Covid sui costi della burocrazia
Complici le limitazioni imposte dalla pandemia, ormai oltre il 60% delle imprese riesce a sbrigare più della metà delle pratiche on line, rispetto al 30% di cinque anni fa, e oltre il 95% degli imprenditori intervistati usa abitualmente i siti della Pubblica Amministrazione. Ma tre imprenditori su quattro sostengono che le informazioni non sono di facile e immediata accessibilità. Fortunatamente intervengono a dare una mano gli uffici della Cna sul territorio, che fanno da tramite con la Pubblica Amministrazione. Ma non è sufficiente. “Se non saremo capaci” afferma Otello Gregorini segretario Cna Marche “di garantire efficienza da parte della pubblica amministrazione, riducendo gli oneri per le imprese, non riusciremo ad accompagnare e a favorire la ripartenza del sistema produttivo. Adesso abbiamo una opportunità irripetibile, data dal Recovery Plan, per realizzare i necessari investimenti in digitalizzazione, innovazione e capitale umano per modernizzare la pubblica amministrazione non solo a livello centrale ma anche dove essa è più vicina ai cittadini e alle, imprese, ossia in Regione e negli enti locali”.

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