Pari opportunità Società

No Women No Panel, senza donne non se ne parla

No Women No Panel è la campagna di promozione della parità di genere voluta dalla Commissione Europea che ribadisce: il Next Generation Eu deve puntare sulle donne

“No Women No Panel”, ovvero senza donne non se ne parla: è questa l’interessante iniziativa sulla parità di genere promossa dalla Commissaria europea per l’Innovazione, Ricerca, Cultura, Istruzione e Giovani Mariya Gabriel patrocinata dalla Commissione Europea. In Italia la campagna è stata ripresa, tra gli altri, da Rai Radio 1 ma vi hanno aderito tante istituzioni pubbliche, dall’Agenzia Spaziale Italiana al Comune di Roma, e private.

Rai Radio Uno per No Women No Panel
Per quanto concerne Rai Radio Uno è stata la direttrice Simona Sala, la prima donna a ricoprire questo ruolo in tutta la storia della radio pubblica, a voler promuovere questa iniziativa sulle politiche della parità di genere, una campagna fortemente recepita per scardinare la subcultura che vede da sempre le donne non adeguatamente rappresentate.

Da sinistra: Simona Sala, Elena Bonetti, Emma D’Aquino

Il webinar sulla campagna No Women No Panel
Gli Uffici del Parlamento europeo in Italia e la Rappresentanza della Commissione europea in Italia, nel quadro delle politiche sulla parità di genere, hanno organizzato un webinar dal titolo “Next Generation EU: politiche per la parità di genere e iniziativa “No Woman No Panel”  tenutosi il 23 marzo 2021 al quale hanno partecipato la Ministra per le pari opportunità e la Famiglia Elena Bonetti, la direttrice Simona Sala, la Commissaria europea Mariya Gabriel, ideatrice dell’iniziativa europea “No Women No Panel”, la presidente della Commissione per i diritti delle donne e l’uguaglianza di genere del Parlamento europeo Evelyn Regner e il Commissario europeo per l’economia Paolo Gentiloni. L’evento, moderato dalla giornalista Emma D’Aquino, è stato introdotto dai saluti di Antonio Parenti, Capo rappresentanza della Commissione europea in Italia e di Carlo Corazza, direttore dell’Ufficio del Parlamento europeo in Italia. Quest’ultimo ha sottolineato che la questione non è solo culturale: è necessario riconoscere la parità di genere come un investimento. Un’indagine McKinsey evidenzia che “una piena parità di genere varrebbe 240 milioni di posti di lavoro in più entro il 2025 e un Pil combinato pari a quello di Giappone, Germania e Regno Unito”.

Elena Bonetti

La parità di genere non è una “concessione”
Per la Ministra Elena Bonetti “la parità di genere non si ‘concede’ ma si costruisce un sistema in cui la parità di genere diventa strumento di democrazia”. In effetti, la campagna europea “No Women No Panel” muove proposte che possano migliorare la vita di tutti. In un evento o su un tavolo tecnico o di approfondimento, va superato l’automatismo culturale per cui l’esperto di turno debba essere per forza un uomo. Il fatto che ruoli di responsabilità e di potere siano per lo più appannaggio degli uomini non significa che le donne non siano autorevoli e qualificate. Se in un dibattito o un confronto ci sono solo uomini, il panel non può essere sviluppato.

Next Generation EU, un investimento sulle donne
Il Next Generation EU prevede l’arrivo in Italia di 191 miliardi che secondo il Presidente del Consiglio Mario Draghi devono essere concentrati su 3 punti focali: Sud, Giovani e Donne. Della parità di genere, però, nella prima bozza del provvedimento non vi era traccia se non nelle ultime pagine. Secondo Bonetti sarà fondamentale investire sulle donne per migliorare lavoro, benessere ed equità sociale. Questo, insieme all’aumento dell’occupazione femminile (oggi al 48% in Italia) alla riforma dei congedi parentali, dal raddoppio dei posti negli asili alla decontribuzione. La Ministra Bonetti ha spiegato che è in corso una verifica sanitaria per valutare la riapertura delle scuole, specialmente per i primi anni di età in quanto sarebbe un supporto importante per le famiglie che si stanno barcamenando tra DaD e smart working.

Le donne, fondamentali per la ripresa Green
La Commissaria europea per l’innovazione, la ricerca, la cultura, l’istruzione e la gioventù Mariya Gabriel ha ricordato che le organizzazioni che aderiscono alla campagna si impegnano a invitare almeno una donna in ogni singolo forum di dibattito pubblico, con l’obiettivo di sensibilizzare l’opinione pubblica e ispirare le prossime generazioni di donne, superando anche il concetto del gender mainstreaming. Per questo, sostiene Gabriel, è fondamentale che le donne ricevano una formazione adeguata in quanto la ripresa economica dell’Europa parte dalle donne, specialmente per quanto riguarda tematiche green.

Evelyn Regner

Banche: più fiducia alle donne
La pandemia da Coronavirus ha fatto perdere posti di lavoro alle donne e chiudere attività a guida femminile e ancora adesso le imprese femminili sono a rischio. È necessario invertire questa rotta partendo dal credito: secondo Evelyn Regner, presidente della commissione per i diritti delle donne e l’uguaglianza di genere del Parlamento europeo, le banche devono dare maggior fiducia all’imprenditoria femminile e concedere ciò che spetta loro in base alle proprie competenze. Regner ha ribadito che l’UE intende combattere la scarsa imprenditorialità femminile con programmi e fondi mirati di InvestEU.

Paolo Gentiloni

Da Bruxelles, trasparenza e rispetto dell’indice sull’impatto di genere
Spetta al Commissario europeo per l’economia Paolo Gentiloni da Bruxelles monitorare l’indice VIG (valutazione impatto di genere) nell’attuazione degli investimenti NGEU. Il Next Generation Eu è un’opportunità ma per la parità di genere non ci sono leggi precise o un piano strategico di azione o una soglia di investimenti. Questo preoccupa le associazioni femminili. A garanzia che la parità di genere venga rispettata interviene Gentiloni, il quale specifica che “la Commissione europea ha emesso una direttiva che all’approvazione del Parlamento renderà obbligatorio per le aziende rendere trasparenti i salari maschili e femminili e giustificare le eventuali differenze. Questo obbligo di trasparenza sarà uno stimolo, un passo in avanti nella direzione giusta”. Gentiloni ha aggiunto che la prima tranche dei fondi europei (circa 20 miliardi) potrebbe arrivare prima della pausa estiva.

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