Fisco e norme Imprenditoria

Cassa integrazione per Covid al 31 marzo 2021

Aggiornamento del monitoraggio sulla Cassa integrazione per Covid al 31 marzo 2021 e da aprile attivate dall’Inps semplificazioni delle procedure

Il monitoraggio della gestione Inps della Cassa integrazione per Covid al 31 marzo 2021 conferma – spiega l’Istituto in una nota – il mantenimento del livello di avanzamento sulle autorizzazioni delle domande di Cassa integrazione (CIG) alle aziende e sulle successive erogazioni dirette dell’Istituto ai lavoratori, con autorizzazioni al 98,2% delle domande pervenute e pagamenti diretti a oltre il 99,4%, in linea con il trend del precedente mese.

Cassa integrazione per Covid al 31 marzo 2021
In dettaglio, per le domande di autorizzazione CIG da parte delle aziende, a fronte di un afflusso totale di 4.264.828 domande, ne sono state ad oggi autorizzate 3.853.698 e respinte 342.433. Oltre il 50% delle 68.697 in lavorazione è giunto nello stesso mese di marzo.
Sul fronte dei pagamenti diretti ai lavoratori, basato sulla presentazione successiva degli SR41, sono 19.870.501 le richieste di prestazioni presentate e 19.755.850 i pagamenti diretti effettuati, pari appunto a oltre 99,4% del totale. La quota restante in lavorazione è composta da 114.651 integrazioni salariali, di cui 88.399 pervenute nel solo mese di marzo.
I pagamenti diretti da Inps riguardano in totale oltre 3,7 milioni di lavoratori che hanno ricevuto pagamenti diretti, mentre sono 5.828 coloro che devono ricevere un primo pagamento, di cui 326 lavoratori per cui non risulta l’erogazione di una prima mensilità, riferibili a SR41 pervenuti entro settembre 2020 e che si classificano come ad alta criticità.
I lavoratori che, sempre in periodo Covid, hanno ricevuto anticipi di cassa integrazione direttamente dalle aziende, recuperati dalle stesse attraverso compensazione sui versamenti contributivi alla prima scadenza utile, sono a oggi oltre 3,5 milioni.

Le novità da aprile
Con l’obiettivo di migliorare i servizi all’utenza, la trasparenza e i necessari controlli a fronte di decine di milioni di prestazioni in pochi mesi, l’Inps ha progettato alcune soluzioni a partire da questo mese e in particolare:

  • l’automazione e la riduzione delle fasi del procedimento per l’esame delle autorizzazioni da parte degli uffici Inps;
  • la sostituzione del modello SR41 con una diretta integrazione dei dati per la CIG nel flusso Uniemens, modifica approvata nel recente Dl Sostegni, che consentirà immediata lavorazione dei dati per i pagamenti;
  • il rafforzamento del supporto informativo agli intermediari e ai lavoratori sull’opzione di anticipo del 40% che Inps può pagare direttamente al lavoratore;
  • una live chat per i lavoratori che vogliano porre quesiti sulla propria domanda di Cig;
  • l’evoluzione dell’applicativo CIP (Consultazione Info Previdenziali) sul portale dell’Inps, che permetterà al lavoratore di consultare in totale trasparenza lo stato di progressione della propria domanda di Cig.

Il sistema Uniemens per le aziende
Per quanto riguarda il flusso dei dati per i pagamenti Cig attraverso il sistema Uniemens per le aziende, l’attivazione da aprile significa che i dati potranno essere inseriti dalle aziende, cui è stata data autorizzazione, a partire dai primi giorni del mese successivo a quello in cui il lavoratore risulta essere stato in cassa integrazione. In sostanza, i primi inserimenti potranno avvenire nei primi giorni di maggio riferiti ai dati di aprile, a giugno su quelli di maggio, e così via. Il sistema, a regime, tenderà a rendere più semplice e celere la complessa esecuzione dei processi della Cig, fino a un massimo di 40 giorni complessivi per le situazioni regolari.

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