Diritti Lavoro

Digital transformation nel mondo del lavoro

Le ripercussioni sul mondo del lavoro derivanti dalla Digital Transformation in un dibattito organizzato da Fonacorm. Transizione lavoro e nuova occupazione

Un dibattito sulla digital transformation organizzato dal fondo interprofessionale Fonarcom e da Consenso Europa. Si è tenuto il 14 giugno 2021 e vi hanno partecipato, tra gli altri, la presidente della commissione Lavoro della Camera, Romina Mura, la segretaria della commissione Lavoro della Camera, Tiziana Cipriani, il direttore scientifico dell’Osservatorio del Lavoro Cifa-Confsal, Cesare Damiano, il segretario generale Confsal, Raffaele Margiotta e il presidente Fonarcom, Andrea Cafà.

Digital transformation, la ridefinizione del lavoro
Le ripercussioni sul mondo del lavoro derivanti dalla Digital Trasformation sono innegabili. Sarà necessario un generale rinnovamento, con una ridefinizione del lavoro in un quadro di fiducia, autonomia e responsabilità condivisa. La trasformazione del lavoro infatti dovrà fare da corollario alla transizione digitale. Quindi saranno indispensabili la formazione dei lavoratori per acquisire competenze digitali e lo scardinamento della tradizionale logica di prestazione lavorativa basata sulla subalternità del lavoratore al datore di lavoro, sul controllo diretto e sui vincoli spaziali e temporali. L’indagine sullo smart working ‘capire il presente per progettare il futuro’, a cura del Centro studi InContra per Confsal e Cifa, ha messo in evidenza come questa tipologia lavorativa favorisca non solo il bilanciamento tra sfera personale e lavorativa e l’aumento della produttività personale, ma anche l’autonomia e la responsabilità verso il raggiungimento degli obiettivi, con un risparmio in termini di costi.

Lavoro agile solo a parole
“Il cosiddetto lavoro agile emerso durante la pandemia” ha dichiarato Cafà “è stato agile solo a parole. Sarebbe infatti più corretto definirlo emergenziale. L’impatto con lo smart working nel nostro Paese non è stato positivo. Per questo abbiamo sottoscritto un accordo confederale sul lavoro agile che prevede, tra le varie cose, il diritto alla disconnessione, la flessibilità dell’orario di lavoro, l’attenzione agli obiettivi da raggiungere e 25 ore di formazione obbligatoria finanziati da Fonarcom”. Il presidente di Fonarcom ha spiegato “riteniamo necessario superare il conflitto tra lavoratore e datore di lavoro mettendo la persona al centro. Questo perché il digitale deve essere messo al servizio della persona e da essa gestito”.

L’importanza della digital transformation
Per Damiano “la transizione è molto importante e questo Governo la sta pilotando bene. Tuttavia, come in tutte le guerre di trincea, esiste una terra di nessuno e il mio timore è che in questa terra di nessuno qualcuno ci possa ‘lasciare le penne’”. La fase attuale infatti, secondo Damiano è molto delicata. Per quel che riguarda lo sblocco dei licenziamenti – continua l’ex ministro del lavoro – “suggerisco un prolungamento di due mesi, il tempo necessario per portare a termine la riforma sugli ammortizzatori sociali che è molto complicata. Tale prolungamento dovrà essere finanziato con la cassa integrazione covid per cui servirebbe circa un miliardo”.

La formazione per una reale digital transformation
D’accordo con Damiano anche il segretario Margiotta, secondo il quale “è necessario che le imprese, in attesa che si arrivi allo sblocco dei licenziamenti, facciano presente quali e quanti potrebbero essere gli esuberi previsti in modo che queste persone possano essere accompagnate verso la nuova occupazione, con un sistema di attivazione omogeneo in tutto il Paese e con una formazione adeguata”. Proprio alla formazione “devono essere vincolate anche le misure di sostegno al reddito”.

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