Ambiente Imprenditoria

Agrivoltaico, accordo CREA – ENEL

CREA ed ENEL hanno firmato un accordo per promuovere ricerca, sperimentazione e attività pilota per favorire l’agrivoltaico, sinergia tra energie rinnovabili e agricoltura

Un protocollo d’intesa sull’agrivoltaico
Il presidente del CREA, Carlo Gaudio, e il direttore ENEL Italia, Carlo Tamburi, hanno siglato un protocollo d’intesa per promuovere ricerca, sperimentazione e attività pilota su soluzioni per favorire la sinergia tra energie rinnovabili e agricoltura, ponendo al centro la sostenibilità, le necessità di sviluppo di nuova capacità fotovoltaica in Italia, i bisogni specifici dei territori e quelli del mondo imprenditoriale del settore.

Un impegno comune
A partire dal comune impegno per la sostenibilità dei rispettivi settori, CREA ed ENEL Italia hanno condiviso l’opportunità di un’azione congiunta per elaborare scenari e strategie finalizzate a favorire la compresenza di attività agricole e impianti di produzione di energia con tecnologia solare fotovoltaica a terra, il cosiddetto “agrivoltaico”.

I contenuti dell’accordo sull’agrivoltaico
L’intesa prevede la collaborazione in tutti i campi in cui le potenzialità del settore energetico e di quello agricolo possono generare valore: dalle agro-bio-energie rinnovabili, in particolare l’agrivoltaico, l’integrazione del fotovoltaico con attività agricole e zootecniche, fino allo sviluppo di sistemi di automazione e illuminazione ad elevata efficienza energetica; dalla difesa del suolo e delle piante a innovative soluzioni di bonifica naturale come il fitorimedio; da soluzioni per l’irrigazione e la nutrizione delle colture, le produzioni agricole sostenibili e di qualità ad applicazioni dell’agricoltura digitale.

Il coinvolgimento del mondo imprenditoriale
La sperimentazione e il trasferimento tecnologico verranno portati avanti attraverso la realizzazione di sistemi e impianti dimostrativi in scala rappresentativa. A queste attività si affiancano la divulgazione di conoscenze di elevata qualità tecnica e scientifica e nuove soluzioni applicative in ambito agricolo/forestale, agroalimentare e agroambientale, nonché la promozione e la valorizzazione di competenze interne e la capacità di networking e sviluppo sinergico tra i partner; tutto ciò al fine di migliorare le ricadute positive sui lavoratori e sul comparto produttivo dei settori di riferimento e dei territori. Per favorire il coinvolgimento diretto del mondo imprenditoriale e delle comunità locali, il protocollo prevede anche progetti di formazione e la creazione di una rete di consulenza per le imprese.

La dichiarazione del CREA
Il presidente del CREA, Carlo Gaudio, ha dichiarato che gli obiettivi dell’accordo sull’agrivoltaico sono sostenuti da specifiche misure del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), “contribuendo nel contempo al raggiungimento degli obiettivi del Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima (PNIEC 2030) i cui tre criteri fondamentali ispireranno l’azione su ricerca e innovazione nel settore energetico. Il primo riguarda la finalizzazione delle risorse e delle attività allo sviluppo di processi, prodotti e conoscenze che abbiano uno sbocco nei mercati aperti dalle misure di sostegno all’utilizzo delle tecnologie per le rinnovabili, l’efficienza energetica e le reti; il secondo riguarda l’integrazione sinergica tra sistemi e tecnologie, ed il terzo prevede un percorso di decarbonizzazione profonda (2030), su cui l’Italia è impegnata coerentemente alla strategia di lungo termine (2050)”.

La dichiarazione di ENEL Italia
“Con questa intesa” ha aggiunto il direttore Carlo Tamburi “intendiamo rafforzare l’alleanza naturale tra fonti rinnovabili, soluzioni energetiche sostenibili e il settore agricolo. In particolare, lavorare insieme per favorire una crescita armonica sul territorio di impianti e colture sempre più integrati può dare un contributo importante allo sviluppo delle rinnovabili, favorendo gli obiettivi di neutralità climatica del Paese, e alle competenze e al know how delle imprese del settore, sempre più in linea con le necessità della transizione verso un modello più sostenibile”.

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