Ambiente Imprenditoria

Italiani favorevoli a prodotti e servizi sostenibili

Sostenibilità ambientale e sociale sì per gli italiani, ma dopo quella economica, che condiziona la disposizione a spendere di più per prodotti e servizi sostenibili. L’indagine del Censis

Gli italiani sono pronti a modificare gli stili di vita per ridurre gli impatti ambientali purché questo cambiamento sia distribuito equamente nella società e sono disposti a sostenere costi più alti per acquistare prodotti e servizi sostenibili solo se i vantaggi compensano i costi. È quanto emerge dal 1° Rapporto Edison-Censis «La sostenibilità sostenibile» presentato ieri, 22 settembre 2021, a Roma, da Massimiliano Valerii, Direttore generale del Censis, e discusso da Nicola Monti, Amministratore delegato di Edison, Andrea Prencipe, Rettore dell’Università Luiss, Paola Brambilla, Commissario Ccb (Commissione centrale di beneficenza) della Fondazione Cariplo.

Prodotti e servizi sostenibili, l’impegno degli italiani
La sostenibilità si esprime in varie forme: c’è quella ambientale, quella sociale, quella economica. Nella percezione degli italiani, la forma di sostenibilità considerata prioritaria è quella economica (41,1%), seguita da quella ambientale (32,1%), legata all’impegno per ridurre l’inquinamento e lottare contro il riscaldamento globale, e, al terzo posto, da quella sociale (26,8%), prioritaria per garantire la tutela dei gruppi sociali svantaggiati. Anche il 46,2% dei giovani indica come prioritaria la sostenibilità economica, il 24,7% quella ambientale e il 29,1% quella sociale. Al di fuori dunque dai luoghi comuni, appare evidente l’aspirazione degli italiani – anche dei giovani, evidentemente non tutti “Gretisti” – per una sostenibilità ambientale che sia però altrettanto sostenibile da un punto di vista economico. Dalle opinioni degli italiani – anche i più giovani ‒ emerge un forte orientamento al pragmatismo.

Tra barricate ideologiche ed economiche
Il 79% degli italiani si dice pronto a modificare il proprio stile di vita per ridurre l’impatto ambientale, a condizione però che i cambiamenti siano distribuiti in modo equo nella società (42,5%) e che i costi siano compensati dai vantaggi (33,2%). La sostenibilità ambientale deve contribuire a vivere meglio, mai a ridurre il proprio benessere economico. E si guarda a una sostenibilità inclusiva, intesa come processo sociale dal basso, da vivere nei contesti minuti di ogni giorno, e non come imposizione dall’alto.

 

Gli orientamenti dei consumatori per gli acquisti nel post-pandemia
Nel post-pandemia il 48,2% degli italiani tornerà a usare il reddito come faceva prima dell’emergenza, mentre il 31,8% aumenterà il risparmio e solo il 9% consumerà di più, mentre l’11% è indeciso. In questo clima di incertezza, il consumatore decide come muoversi pensando non solo al prezzo – che comunque conta – ma riconoscendo i valori che un’impresa incarna e la qualità delle relazioni che è capace di instaurare con i clienti. Oltre a essere disposti a spendere di più per prodotti e servizi sostenibili dal punto di vista ambientale (58,7%) e a premiare le aziende che rispettano i diritti dei lavoratori (50,8%), il 54,6% degli italiani è disposto a pagare di più per prodotti e servizi italiani e (il 49,6%) per acquistare prodotti da aziende impegnate in progetti sociali.

Prodotti e servizi sostenibili, una questione di marketing
Il 41,5% degli italiani intervistati si dichiara intenzionato a spendere qualcosa in più per un’azienda che ispira fiducia e mantiene sempre quel che dice, il 37,8% premia la disponibilità di punti vendita e di assistenza fisici, il 29,1% apprezza la trasparenza nei costi, il 23,6% è interessato a un call center ben funzionante e di facile accesso, il 22% vorrebbe ricompensare le aziende che non si avvalgono di pratiche di marketing aggressivo. Infine, per 8 italiani su 10 è essenziale la social reputation di un’azienda.

 

Prodotti e servizi sostenibili, l’energia
Per quanto riguarda i costi dell’energia, cosa conta oltre il prezzo? Secondo i risultati della ricerca, al momento di sottoscrivere un contratto di fornitura con un gestore di luce e gas, per gli italiani il prezzo è importante, ma non è l’unica variabile esaminata. Per il 53,9% le tariffe non rientrano tra le prime tre priorità considerate. Meno del 10% indica il prezzo come primo e unico fattore su cui incentrare la scelta. Viene apprezzata la trasparenza dell’azienda sui costi e sui vincoli contrattuali, che risulta essere al primo posto per il 15,9% dei consumatori ed è indicata nelle prime tre priorità dal 40,4%. Il rispetto dell’ambiente e la lotta al riscaldamento globale rappresentano il fattore prioritario di scelta per l’11,2% degli intervistati e sono inclusi nelle prime tre priorità per il 29,2%.

Prodotti e servizi sostenibili, il commento di Edison
“Il settore energetico è fortemente toccato dal tema della sostenibilità” ha dichiarato durante l’incontro Nicola Monti, AD di Edison. “Le imprese come la nostra hanno un ruolo fondamentale nel favorire la transizione energetica. Si tratta di un percorso in grado di generare sviluppo e crescita per il nostro Paese, con ricadute positive molto importanti sul territorio e sul futuro dei nostri giovani. Il nostro ruolo è accompagnare le famiglie italiane in questo viaggio senza lasciare indietro nessuno”.

Le conclusioni del Censis
“Dobbiamo evitare l’abbaglio dell’equazione sostenibilità uguale decrescita” spiega Massimiliano Valerii, Direttore generale del Censis, “superare anche una certa ideologia green oltranzista e valutare i timori espressi da alcuni soggetti economici, preoccupati di subire uno svantaggio competitivo a causa del rispetto di criteri di compatibilità ambientale dei processi di produzione più rigorosi. Gli italiani dimostrano in effetti un grande pragmatismo: è quello che serve per favorire un cambiamento epocale” conclude.

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