Imprenditoria Imprenditoria femminile

Fondo Impresa Donna operativo a breve

Dopo la firma del Decreto interministeriale del 2 ottobre 2021, è quasi operativo il Fondo Impresa Donna per l’imprenditorialità femminile

40 milioni di euro già a disposizione del Fondo Impresa Donna per lo sviluppo dell’imprenditoria femminile. Un incentivo per l’avvio di nuove attività e progetti innovativi ideati dalle donne ma anche per supportare le imprese femminili nei primi 3 anni di vita e quelle più “vecchie” come avevamo già anticipato https://www.donnainaffari.it/2021/08/da-settembre-fondo-per-aziende-femminili/.

Al Fondo Impresa Donna presto anche le altre risorse del PNRR
Come richiesto dall’Unione Europea, uno dei requisiti per ottenere in prestito le risorse economiche necessarie alla ripresa dopo la crisi causata dalla pandemia è il coinvolgimento delle donne nel mercato del lavoro e in particolare il supporto all’imprenditoria femminile. L’Italia ha dunque inserito nel proprio Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) un pacchetto di aiuti destinati a supportare l’imprenditoria femminile (la missione Inclusione e coesione nella fattispecie prevede investimenti per 19,81 miliardi). Di queste risorse, 400 milioni di euro sono quelli destinati al Fondo Impresa Donna che per il momento è stato aperto con un finanziamento iniziale di 40 milioni di euro, ovvero del 10% di quanto previsto in totale.

Il Fondo Impresa Donna
Scopo del fondo – intervento cardine inserito tra le linee di intervento del Ministero dello sviluppo economico nel Piano nazionale di Ripresa e Resilienza nell’ambito della missione Inclusione e coesione – è rafforzare gli investimenti e i servizi a sostegno dell’imprenditorialità femminile incentivando “la partecipazione delle donne al mondo delle imprese, supportando le loro competenze e creatività per l’avvio di nuove attività imprenditoriali e la realizzazione di progetti innovativi, attraverso contributi a fondo perduto e finanziamenti agevolati”. Il Fondo è gestito da Invitalia.

A chi è destinato e per cosa il Fondo Impresa Donna
Possono fare richiesta le imprenditrici – comprese le lavoratrici autonome e le professioniste – e tutte le società a maggioranza femminile (ad esempio con 60% di socie donne nelle cooperative o come componenti dei CdA) di qualsiasi settore economico (industria, artigianato, commercio, turismo, servizi). Le imprese femminili – costituende o costituite da 1 anno a 3 anni – potranno utilizzare il fondo per l’acquisto o il rinnovo di impianti, macchinari e attrezzature ma anche per consulenze e per il personale dipendente. Le nuove imprese avranno come limite di spesa 250.000 euro mentre quelle già avviate avranno un limite di spesa superiore, di 400.000 euro.

Le forme di finanziamento del Fondo Impresa Donna
Si tratta di un mix di contributi a fondo perduto e di finanziamenti a tasso agevolato (anche pari a zero). La struttura però è piuttosto articolata e dipende da diversi fattori, come l’anzianità dell’azienda e il tipo di spesa (corrente o in conto capitale). In estrema sintesi: 80% di contributi (90% in caso di donne disoccupate) a fondo perduto (spesa massima ammissibile 100.000 euro) in caso di avvio di impresa, con corsia preferenziale per le idee innovative ad alto contenuto tecnologico. Rimborso invece del 50% e non più dell’80% se la spesa ammissibile è tra le 100.000 e le 250.000 euro.
Per aziende già avviate ma ancora in fase iniziale, ovvero di anzianità compresa tra 1 e 3 anni, 50% in contributi a fondo perduto e 50% finanziamento agevolato di 8 anni a tasso zero, fino all’80% delle spese ammissibili.
Per aziende con più di 3 anni 50% a fondo perduto e 50% finanziamento agevolato per le spese in conto capitale (investimenti strutturali) e 100% contributi a fondo perduto per quelle in circolante.

Le domande
Il Decreto interministeriale è stato firmato dal Ministro dello Sviluppo dello Sviluppo economico, dal Ministro dell’economia e delle finanze e dalla Ministra per le pari opportunità e la famiglia ed è stato inviato alla Corte dei Conti per la registrazione dopo la quale diverrà operativo a tutti gli effetti. Di conseguenza, le modalità per l’invio delle domande – che si dovranno presentare a Invitalia, l’Agenzia nazionale per lo sviluppo, di proprietà del Ministero dell’Economia, verranno pubblicate nei prossimi giorni.

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