Lavoro Normative

Osservatorio sul lavoro agile, iniziano i lavori

Insediato l’Osservatorio sul lavoro agile, un Osservatorio nazionale bilaterale composto dai rappresentanti datoriali e sindacali e presieduto dal Ministro Orlando

L’Osservatorio sul lavoro agile, presieduto dal Ministro del Lavoro e delle Politiche sociali Andrea Orlando, è composto dai rappresentanti dei datori di lavoro e dei lavoratori designati dalle parti firmatarie dello specifico Protocollo sottoscritto il 7 dicembre 2021 (https://www.lavoro.gov.it/notizie/Documents/PROTOCOLLO-NAZIONALE-LAVORO-AGILE-07122021-RV.pdf), documento che ha individuato le linee di indirizzo sul lavoro agile per la futura contrattazione collettiva, nazionale e aziendale e/o territoriale e ha gettato le basi di un metodo di confronto fra istituzioni pubbliche e parti sociali. I componenti dell’Osservatorio sul lavoro agile sono elencati sulla pagina dedicata: https://www.lavoro.gov.it/stampa-e-media/comunicati/pagine/il-ministro-orlando-istituisce-osservatorio-nazionale-bilaterale-in-materia-di-lavoro-agile.aspx/.

Gli obiettivi dell’Osservatorio sul lavoro agile
L’Osservatorio sul lavoro agile ha l’obiettivo di monitorare:

  • l’evoluzione del lavoro agile con riferimento ai suoi risultati;
  • lo sviluppo della contrattazione collettiva sul tema;
  • l’andamento delle linee di indirizzo contenute nel Protocollo di dicembre scorso, nonché i possibili sviluppi con riferimento sia a eventuali novità normative, sia alla crescente evoluzione tecnologica e digitale.

Uno strumento di orientamento
“Il lavoro agile è in evoluzione” ha affermato il ministro Orlando “e per questo è necessario accompagnare l’azione legislativa che si trova ad affrontare scenari nuovi. Con il Protocollo siglato a dicembre pensiamo di aver fornito un utile strumento di orientamento per il lavoro che anche il Parlamento sarà chiamato a fare. Abbiamo gettato le basi di un metodo di confronto fra istituzioni pubbliche e parti sociali che quando correttamente impostato è in grado di produrre risultati di grande valore sociale e di avere una capacità di progettazione, uno sguardo lungo sulla futura regolazione, con una prospettiva europea. Il lavoro dell’Osservatorio rappresenta un tutt’uno con questo spirito che è stato alla base dell’elaborazione del Protocollo”.

La prosecuzione del lavoro agile dopo la pandemia
“I dati che stanno emergendo” ha proseguito il ministro “stimano che circa 4,5 milioni di lavoratori continueranno in modo stabile a lavorare da remoto, anche dopo la fine della pandemia. Il lavoro agile può contribuire a migliorare le condizioni di vita del lavoratore, ridurre l’inquinamento, la congestione dei centri urbani e contribuire al risparmio energetico; ma al tempo stesso bisogna fare attenzione che questa modalità di lavoro non determini una dilatazione degli orari di lavoro, una condizione di ‘isolamento’ dei lavoratori o uno ‘svuotamento’ di alcuni centri urbani”.

Uscire dalla disciplina “emergenziale”
Nel Protocollo siglato a dicembre scorso, le parti sociali hanno chiesto misure di semplificazione del regime delle comunicazioni obbligatorie relative all’invio dell’accordo individuale, che seguano le stesse modalità del regime semplificato attualmente vigente. “L’attuale disciplina del lavoro agile emergenziale” ha concluso  Orlando “prorogata fino al 30 giugno 2022 prevede già una modalità semplificata per le comunicazioni obbligatorie, ma è ora necessario procedere con l’obiettivo di rendere strutturale il meccanismo di semplificazione; per questo il nostro Ministero si è fatto promotore, nei confronti del Governo e del Parlamento, della proposta di introdurre una semplificazione a regime delle modalità di comunicazione del ricorso al lavoro agile”.

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