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Orticoltura e florovivaismo, innovazioni in atto

Inaugurati i laboratori del CREA Orticoltura e florovivaismo, la nuova piattaforma biotecnologica per offrire alle aziende una ricerca sempre più all’avanguardia

Il CREA Orticoltura e florovivaismo di Sanremo apre nuovi laboratori: una piattaforma biotecnologica immediatamente operativa per la ricerca e la sperimentazione nel settore florovivaistico. “É una risposta concreta e operativa alle esigenze di uno dei settori più performanti della nostra agricoltura e la dimostrazione che il CREA è sempre più l’infrastruttura di innovazione dell’agroalimentare italiano” ha dichiarato Stefano Vaccari, direttore generale del CREA (Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria), nell’inaugurare la nuova struttura di ricerca per la floricoltura a Sanremo, alla presenza della vicepresidente CREA prof.ssa Stefania De Pascale, del sindaco di Sanremo Alberto Biancheri, della dirigente Assessorato Agricoltura Regione Liguria Gloria Manaratti, del direttore CREA Orticoltura e Florovivaismo Daniele Massa e della responsabile della sede CREA di Sanremo Barbara Ruffoni.

Orticoltura e florovivaismo, i nuovi laboratori al servizio del settore
La piattaforma tecnologica CREA è costituita da laboratori che possono affrontare le tematiche legate allo studio del DNA, del genome editing, dei marcatori molecolari, del risanamento e propagazione in vitro, delle colture di tessuti vegetali e dell’analisi biochimica di metaboliti secondari, molecole utili alla difesa delle piante. La piattaforma è stata finanziata dal Mipaaf (Ministero per le politiche agricole) e tramite i fondi POR FESR della Regione Liguria, rientrando nella programmazione regionale di potenziamento delle strutture di ricerca ed è stata scelta come unico polo di biotecnologie vegetali in Liguria. L’insieme dell’offerta di ricerca e servizi potrà attrarre maggiormente l’interesse per collaborazioni nazionali e internazionali su linee di attività strategiche per lo sviluppo della floricoltura nel solco della sostenibilità. Le attività che saranno sviluppate porteranno, per esempio, alla produzione di basilico resistente alla peronospora con genome editing, alla riduzione dei tempi di immissione sul mercato di nuove varietà floricole, a colture cellulari per la produzione di metaboliti secondari come l’acido rosmarinico, che è un potente antiossidante, e all’individuazione di molecole naturali per la difesa delle piante coltivate.

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