Ambiente Imprenditoria

Il Cerealia Festival 2022 tra imprese e natura

Da giugno a ottobre una serie di eventi nell’ambito del Cerealia Festival per parlare di cereali e, quest’anno, anche di pseudo cereali

Imprenditoria femminile all’avanguardia nella ricerca di nuove tecniche sostenibili in cui si possono utilizzare i cereali e gli pseudo cereali, storia della cerealicoltura con un focus sui grani moderni, sintonia tra attività imprenditoriale e biodiversità all’interno delle riserve naturali sono alcuni degli argomenti affrontati durante uno dei primi eventi del Cerealia Festival. Parliamo di quello svoltosi domenica 19 giugno nella riserva naturale dei laghi Lungo e Ripasottile, in provincia di Rieti.

mulino attivo accanto alle sorgenti del Santa Susanna (Rivodutri)

Il Cerealia Festival
La manifestazione vuole diffondere la conoscenza e la coscienza dell’importanza della terra e delle culture (e colture) autoctone, riallacciare legami tra territorio di produzione e tavola dei consumatori, riscoprendo usi e costumi antichi fondati sul rispetto della terra e dei suoi frutti. Anche alla luce del rilevante valore nutritivo, sociale ed economico dei cereali, Cerealia intende promuovere la condivisione delle sfide comuni a livello di cluster regionali tra i popoli che si affacciano sul Mediterraneo stimolando lo sviluppo di modelli sostenibili di economia circolare con un approccio partecipativo dal basso, che valorizza le istanze e le competenze della società civile, nel rispetto e salvaguardia dell’ecosistema mediterraneo. Tema di questa edizione, la XII, del Cerealia Festival è “seminare il futuro: educazione alimentare e sensibilizzazione ambientale dei giovani”, Paese ospite il Regno di Giordania, focus annuale sugli pseudo cereali (grano saraceno, amaranto, quinoa, chia). Di questa “festa dei cereali” ci parla Tiziana Briguglio, partner organizzativo della manifestazione:

Il territorio di origine dei grani moderni
Potremmo definire così questa zona della provincia di Rieti, il paese di Rivodutri e l’area della Riserva naturale regionale dei laghi Lungo e Ripasottile. Infatti è proprio qui che Nazareno Strampelli, il padre della cerealicoltura moderna, si trasferì e portò avanti i propri esperimenti in questo ambito dando vita a migliaia di ibridazioni tra grani diversi coltivandone varietà su varietà con l’obiettivo di dare a ogni territorio italiano il “suo” grano perfetto. A parlare della cerealicoltura dalle origini ai giorni nostri, in una lectio magistralis, è lo storico Roberto Lorenzetti:

Dal guado alla haute couture, l’incontro tra agricoltura, artigianato e moda
Il guado che viene coltivato all’interno della riserva naturale è una delle più antiche piante tintore. Il suo nome scientifico è Isatis tinctoria, è biennale e fa parte delle cosiddette “piante da blu” poiché vi si ricava una particolare tonalità di questo colore, con sfumature che arrivano al viola indaco. Una pianta usata fin dall’antichità per le sue proprietà coloranti anche nell’arte. E proprio all’arte, e in particolare ai colori dei quadri di Piero Della Francesca, si è ispirata la stilista Eleonora Riccio per creare i propri abiti. Ascoltiamo la sua storia direttamente da lei:

La riserva naturale e le potenzialità turistiche
Il direttore della riserva naturale dei laghi Lungo e Ripasottile spiega che la sfida di questi territori è riuscire ad unire le esigenze dell’agricoltura intensiva con quelle della natura ma tenere insieme questi due mondi è la condizione per creare sviluppo a lungo termine. Fortunatamente rispetto ad alcuni fa c’è un’inversione di tendenza e ora anche gli imprenditori agricoli comprendono che la riserva è utile, non c’è più resistenza culturale. Anzi, grazie alla riserva si attrae il turismo, anche se ancora di nicchia: c’è quello sportivo, quello enogastronomico, quello naturistico, quello spirituale. Il direttore ci parla delle tante possibilità offerte da questo luogo:

La scommessa della Regione Lazio
Su questi fattori scommette anche la Regione Lazio, rappresentata per l’occasione dall’assessora all’agricoltura, foreste, promozione della filiera della cultura del cibo, pari opportunità Enrica Onorati, la quale loda l’iniziativa del Cerealia Festival e sottolinea l’importanza dei singoli territori che, grazie alla propria unicità, permettono una varietà distintiva di prodotti, colture, culture di cui si può fregiare il Made in Italy nel mondo. Ascoltiamo un breve estratto del suo intervento:

 

Per maggiori informazioni sul Cerealia Festival: https://www.cerealialudi.org/

 

Potrebbe interessarti