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Canottaggio inclusivo, conclusa la Discesa del Danubio

Terminata la “Discesa del Danubio a remi 2022”, canottaggio con atleti master, atleti diversamente abili paralimpici e del pararowing, italiani e austriaci, il 60% donne

Una regata di canottaggio inclusiva nel cuore d’Europa, con equipaggi misti internazionali composti per il 60% da donne in questa estate 2022 che ha visto per 12 giorni discendere lungo 600 chilometri del bel Danubio blu 4 barche con 4 equipaggi da 8 con timoniere, oltre alle 4 persone di staff dei 2 motoscafi d’appoggio.

Le tappe della regata di canottaggio inclusiva sul Danubio
La Discesa del Danubio a remi organizzata dal Circolo Canottieri 3 Ponti con la collaborazione del Circolo Donauhort Ruderverein di Vienna e il contributo della Fondazione Terzo Pilastro-Internazionale, ha preso il via giovedì 21 luglio da Passau per la sua prima tappa, all’incirca 38 chilometri, fino a Schlògen. Una tappa che si è rivelata particolarmente dura, con poca corrente, molto caldo, il difficoltoso passaggio della chiusa di Jochstein con circa dieci metri di dislivello tra monte e valle, ma dove è andato tutto liscio, al passo con l’equipaggio paralimpico, con Luca Agoletto capovoga. Il 22 luglio la seconda tappa da Schlògen a Linz (circa 55 km) e sabato 23 luglio la terza, da Linz a Grein (circa 50 km). Domenica 24 luglio gli equipaggi di canottaggio sono stati impegnati nella quarta tappa da Grein a Melk (circa 45 km) e l’indomani, lunedì 25 luglio, nella quinta, da Melk a Durnstein (di circa 25 km). Da Vienna gli ulteriori 300 chilometri: mercoledì 27 luglio la tappa da Vienna a Bad Deutsch Altemburg (circa 50 km) giovedì 28 luglio quella da Bad Deutsch Altemburg a Bratislava (circa 40 km) e venerdì 29 luglio circa 60 km da Bratislava a Gonyu. Sabato 30 luglio la tappa da Gonyu a Komarno di circa 30 km a remi, domenica 31 luglio circa 50 km da Komarno ad Esztergom e lunedì 1° agosto l’ultima, impegnativa, tappa di circa 65 chilometri da Esztergom a Budapest, dove si è conclusa con successo la Discesa del Danubio a remi.

Il canottaggio inclusivo sul Danubio
La quarta edizione della Discesa del Danubio a remi, inclusiva e internazionale, è stata ideata dai tecnici di IV livello europeo Riccardo Dezi e Giulia Benigni, rispettivamente presidente e vicepresidente del Circolo Canottieri 3 Ponti di Roma, associazione sportiva affiliata alla FIC-Federazione Italiana Canottaggio, e realizzata in collaborazione con il Circolo Donauhort Ruderverein di Vienna e il contributo della Fondazione Terzo Pilastro-Internazionale. Per questa edizione la regata è stata di lungezza doppia rispetto alle edizioni precedenti, prevedendo un percorso di circa 600 chilometri e l’attraversamento di quattro Stati: Germania, Austria, Slovacchia e Ungheria. Per la prima volta, poi, per la sua valenza sportiva e solidale, il Governo austriaco ha emanato il Decreto governativo GZ. 202-0.377.660 con il quale ha conferito ufficialità alla Discesa inclusiva del Danubio da Passau a Budapest. Un riconoscimento importante, che sicuramente contribuirà ad assicurare una sempre utile assistenza qualificata sul fiume.

Le donne del canottaggio blu
Giulia Benigni alla partenza ha così descritto il canottaggio e il pararowing: “Agonismo. solidarietà, spirito di squadra, sacrificio, passione sono solo alcuni dei capisaldi del Canottaggio e del Pararowing, quest’ultimo praticato da numeri in crescita di atleti con disabilità motorie, sensoriali e intellettive. E agonismo, solidarietà, spirito di squadra, sacrificio e passione è tutto ciò che i partecipanti all’impresa schiereranno insieme, a partire da Passau e fino al traguardo di Budapest, sul Danubio. Sicuramente divertendosi”. É anche grazie alla cura di allenatrici appassionate e infaticabili come Giulia Benigni se a crescere è anche il numero di donne che praticano questo sport, come testimonia pure il numero di atlete che prendono parte alla Discesa. Preparazione fisiologica, affinamento della tecnica, gestione della tensione, supporto psicologico e passione per uno sport completo e di grande tradizione.

I partecipanti alla regata di canottaggio sul Danubio
Il secondo fiume d’Europa, quasi 3000 chilometri di corso fino al Mar Nero, fiume carico di storia che attraversa ben nove nazioni, è stato teatro dell’impresa di cui sono stati protagonisti gli equipaggi inclusivi ed internazionali: accanto agli atleti Master del Circolo Canottieri 3 Ponti di Roma infatti, di età media tra i 55 e i 60 anni, con ‘punte’ di 75 anni, gli atleti diversamente abili del Donauhort Ruderverein di Vienna, con i loro accompagnatori, sempre dal circolo viennese, tra cui David Erkinger, atleta ipovedente facente parte della squadra nazionale austriaca di Pararowing e Claudia Rauch, atleta non vedente, gli atleti italiani della squadra Paralimpica del C. C. Aniene, Luca Agoletto e Daniele Stefanoni, e gli atleti Pararowing del Circolo Canottieri 3 Ponti Marco Carapacchio e Daniela De Blasis, quest’ultima alla sua prima volta nell’impresa.

I commenti al termine della regata inclusiva di canottaggio
Riccardo Dezi, che ha praticato per anni lo sport remiero per atleti Paralimpici e del Pararowing, organizzatore insieme a Giulia Benigni dell’evento, ha detto: “dare vita a una regata di questo tipo e con questa tipologia di equipaggi non è facile. Tuttavia, quando si ha un gruppo come quello che abbiamo avuto noi, diventa molto più semplice. Persone che hanno avuto la capacità di partecipare con disciplina quasi ‘militare’: atleti sempre molto puntuali, motivati nella voga durante tutta la Discesa, che hanno esprimere grande volontà e spirito di sacrificio; uno staff [Monica Magini, Sara Arena, Irene Lodo, Antonio Schettino e Catalin Blaj n.d.r.] affidabile, flessibile e capace. Su tutto, la gratitudine di tutti va alla Fondazione Terzo Pilastro-Internazionale e al suo presidente, il prof. avv. Emmanuele F. M. Emanuele, che ha assicurato il suo basilare appoggio anche a questa edizione, consentendo di dotare sempre e ovunque l’organizzazione dei mezzi e degli strumenti migliori, facilitandone il compito”.

Un Evento Navale
Come anticipato, il Governo austriaco ha conferito ufficialità all’impresa emanando un Decreto che le ha assegnato la valenza di Evento Navale. Un riconoscimento ottenuto per la valenza sportiva, ma soprattutto per i valori di inclusione e integrazione e di principi come quello di mutualità che ha messo in pratica e contribuisce a diffondere la regata di canottaggio lungo il Danubio. Grazie a tale riconoscimento, tra l’altro, è stato consentito alle barche in regata di avere la precedenza rispetto alle numerose imbarcazioni in navigazione sul Danubio, molte di esse grandi navi, e offrendo agli equipaggi la scorta della polizia navale e la sua assistenza anche tecnica.

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