Pari opportunità Società

Giornata internazionale della donna 2023

Il tema stabilito dall’ONU per la Giornata internazionale della donna 2023 è “DigitALL: innovazione e tecnologia per l’uguaglianza di genere”

Il tema della Giornata internazionale della donna 2023 si basa sulla constatazione dell’esistenza di un divario digitale di genere che impedisce alle donne di cogliere appieno i vantaggi della transizione digitale. Un divario importante da mettere sotto i riflettori che però non deve essere preso in senso negativo in un giorno come l’8 marzo, nato proprio per i motivi contrari, ovvero per celebrare “i progressi in ambito economico, politico e culturale raggiunti dalle donne in tutto il mondo” (fonte ONU). In effetti la Giornata intende stimolare progetti e strategie internazionali finalizzati all’empowerment femminile allo scopo di introdurre nel mondo una effettiva parità di genere.

Parità di genere. A che punto siamo in Europa
Il 2 marzo è stato pubblicato dalla Commissione Europea il Rapporto 2023 sulla parità di genere (https://commission.europa.eu/system/files/2023-3/annual_report_GE_2023_web_EN_0.pdf).
Nel rapporto viene chiaramente evidenziato come in ambito lavorativo la parità tra uomini e donne sia ancora molto alta, soprattutto in Italia:

 

Il Global Gender Index del 2022 ha stimato che, al ritmo di progresso attuale, ci vorranno 132 anni per raggiungere la piena parità e colmare il divario generale di genere su scala globale. L’indice sull’uguaglianza di genere 2022 presentato a ottobre 2022 dall’Istituto europeo per l’uguaglianza di genere ha dipinto un quadro altrettanto cupo: per il primo anno dal suo inizio nel 2013, l’indice avrebbe mostrato un trend negativo se non fosse stato per i piccoli progressi compiuti nell’area della leadership. Come si legge nelle conclusioni del Report della Commissione Europea appena diffuso, “c’è un serio rischio di regressione della parità di genere nei prossimi anni”. Riguardo al tema di quest’anno della Giornata internazionale della donna 2023, la Commissione spiega che “al fine di garantire che sia gli uomini che le donne traggano vantaggio dalle opportunità delle transizioni verde e digitale, occorre una prospettiva di uguaglianza di genere integrato in tutte le fasi del ciclo politico. Al momento, le donne e le ragazze sono in gran parte escluse dalle opportunità offerte da questa duplice transizione, dovute principalmente a stereotipi di genere profondamente radicati che disincentivano le donne a scegliere una carriera nel campo della scienza, della tecnologia, dell’ingegneria e della matematica (STEM) o impedire loro di assumere posizioni di leadership in questi settori”.

2023 Anno europeo delle competenze
La presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, in linea con il tema della Giornata internazionale della donna 2023 ha proclamato questo l’Anno europeo delle competenze. “Investire nell’istruzione e nella formazione professionale per le donne e le ragazze è fondamentale per migliorare la posizione delle donne in tutti i settori e per colmare il divario retributivo di genere” ha detto. Ma già nell’arco del 2022 l’Unione Europea ha fatto degli importanti passi a livello legislativo per promuovere la parità di genere. Dallo scorso mese di agosto sono entrati in vigore i nuovi diritti in materia di equilibrio tra vita professionale e vita privata e a novembre sempre 2022 il Parlamento europeo ha adottato la direttiva sull’equilibrio di genere nei consigli di amministrazione delle società, che introduce soglie per una rappresentanza di genere equilibrata nei consigli di amministrazione delle società quotate. In dicembre è stato poi raggiunto un accordo politico sulla direttiva sulla trasparenza retributiva.

La Giornata internazionale della donna 2023 e la storia sindacale femminile
La Giornata internazionale della donna si ispira alle attività dei movimenti dei lavoratori agli inizi del XX secolo in Nord America e in Europa. La prima giornata internazionale delle donne è stata celebrata dagli Stati Uniti il 28 febbraio del 1909. Le Nazioni Unite, la cui Carta rappresenta il primo statuto internazionale che nel 1945 ha affermato il principio di uguaglianza tra i generi, hanno designato (a partire dal 1975) l’8 marzo come giornata internazionale della donna.
Le Nazioni Unite hanno sviluppato strategie internazionali, obiettivi e progetti per migliorare lo stato delle donne nel mondo: dalla Dichiarazione di Pechino nel 1995 (https://www1.interno.gov.it/mininterno/export/sites/default/it/assets/files/17/0821_Dichiarazione_di_Pechino.pdf) alla fondazione, nel 2010, di UN Women, l’organismo delle Nazioni Unite che ha come obiettivo l’uguaglianza di genere e l’empowerment delle donne.

L’indice sull’uguaglianza di genere
L’Istituto europeo sull’uguaglianza di genere analizza costantemente i progressi di tutti i Paesi in tal senso. Il livello che dobbiamo raggiungere è quello di 100 e la media europea è di 68,6. L’Italia si pone al di sotto della media europea con un indice di 65 (vedi grafico sottostante). I punti sui quali l’Italia è debole sono rappresentati dalla mancanza di potere delle donne, nel senso che sono troppo poche le donne sedute nelle “stanze dei bottoni”. Non hanno sufficiente potere a livello politico, economico e sociale. Anche per quanto riguarda il mondo del lavoro i dati non sono certo incoraggianti: le donne non raggiungono gli stessi livelli retributivi né gli stessi livelli di avanzamento di carriera ed è sottoposta a contratti part-time non per propria scelta e varie forme di lavoro precario (leggi nostro articolo https://www.donnainaffari.it/2023/03/welfare-aziendale-e-lavoro-precario/). La qualità del lavoro femminile è di certo inferiore a quella maschile, come evidenziano i dati dell’Istituto europeo (https://eige.europa.eu/gender-equality-index/2022/domain/work/IT).

Tutto ciò in un anno, il 2023, che segna il 75° anniversario della Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo, che sancisce che “tutti gli esseri umani nascono liberi ed eguali in dignità e diritti”.

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