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Le novità sull’Assegno unico universale 2023

Le famiglie hanno diritto a un aumento dell’Assegno unico universale 2023 con effetto retroattivo, aggiornate anche le modalità di pagamento

La Legge di Bilancio ha modificato gli importi dell’Assegno unico universale 2023 aumentandolo fino al 50% e l’Inps ha adeguato gli importi e aggiornato le modalità di pagamento con una circolare del 7 aprile. Ma attenzione, l’effetto è retroattivo e dunque agli aumenti si ha diritto a partire da gennaio 2023.

Chi ha diritto all’aumento
L’aumento dell’Assegno unico universale 2023 sarà riconosciuto nella misura del 50% per tutti i figli a carico minori di un anno e, nei casi di famiglie numerose (con almeno 3 figli) e un Isee non superiore a 43.240 euro, per ciascun figlio di età da uno a tre anni. Per le famiglie numerose con almeno 4 figli l’aumento del 50% trattandosi di una cifra forfettaria passerà da 100 a 150 euro. Per le famiglie con figli disabili ci sarà un aumento che varia in funzione del grado di disabilità ma permane fino al compimento dei 21 anni di età.
In allegato la Tabella 2023 con gli importi in relazione all’Isee.

La presentazione della domanda
L’Inps spiega nella circolare emanata che per coloro che hanno già trasmesso la domanda di Assegno unico universale all’INPS entro il 28 febbraio 2023, che non sia stata respinta né revocata, decaduta o oggetto di rinuncia, non sussiste l’onere di ripresentarne una nuova per continuare a fruire dell’Assegno per tutto il periodo 2023. Occorre però continuare a presentare annualmente la DSU (Dichiarazione sostitutiva unica). Se la famiglia ha presentato la domanda a gennaio 2023 la prestazione decorre facendo riferimento all’Isee 2022 (in sua mancanza si fa riferimento agli importi minimi previsti dalla normativa) mentre – a partire da marzo 2023 – se non è stata ancora presentata l’Isee 2023 la prestazione verrà pagata secondo gli importi minimi previsti dalla normativa e poi conguagliata se l’Isee viene presentato entro il 30 giugno 2023.

Quando l’Assegno unico universale spetta ai figli maggiorenni
L’articolo 2, comma 1, lett. b), del decreto legislativo n. 230/2021, prevede la spettanza dell’Assegno unico universale “per ciascun figlio maggiorenne a carico, fino al compimento dei 21 anni di età, per il quale ricorra una delle seguenti condizioni:
1) frequenti un corso di formazione scolastica o professionale, ovvero un corso di laurea;
2) svolga un tirocinio ovvero un’attività lavorativa e possieda un reddito complessivo inferiore a 8.000 euro annui;
3) sia registrato come disoccupato e in cerca di un lavoro presso i servizi pubblici per l’impiego;
4) svolga il servizio civile universale.”

Le novità sui pagamenti dell’Assegno unico universale 2023
Anche per quanto riguarda i pagamenti l’Inps ha annunciato delle novità: dal 10 al 20 di ogni mese, grazie a un’istruttoria semplificata delle domande, sarà corrisposto l’importo degli assegni che non hanno subito variazioni rispetto al mese precedente; mentre dal 20 al 30 sarà corrisposto l’importo relativo alle nuove domande pervenute nel mese precedente e quello degli assegni che hanno subito variazioni rispetto al mese precedente in ragione di mutamenti delle condizioni del nucleo beneficiario e dell’Isee.

Per approfondire suggeriamo di leggere la circolare pubblicata sul sito web dell’Inps: https://www.inps.it/it/it/inps-comunica/atti/circolari-messaggi-e-normativa/dettaglio.circolari-e-messaggi.2023.04.circolare-numero-41-del-07-04-2023_14128.html

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