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La distribuzione del vino nel primo trimestre 2023

Presentata a Vinitaly la ricerca sulla distribuzione del vino realizzata da Circana (ex Iri), ancora trend negativo ma in diminuzione

Il 3 aprile 2023 è stata presentata la ricerca di Circana per Vinitaly sulla distribuzione del vino e degli spumanti nella distribuzione moderna, alla quale è seguita una tavola rotonda con commenti e proposte di Federvini, Uiv, Conad, Coop, Selex, Carrefour, Md.

La distribuzione del vino nel primo trimestre 2023
Nel primo trimestre del 2023 si prolunga il trend negativo avviatosi nel 2022 delle vendite di vini e spumanti nella Distribuzione Moderna, ma la recente tendenza a una progressiva diminuzione dell’inflazione fa sperare in una ripresa nella seconda parte dell’anno. Le vendite di vino calano a volume del 6,2% e quelle delle bollicine dello 0,5% (dati Circana, prime 11 settimane del 2023). Nel 2022 le vendite di vino erano scese del 5,4% e quelle delle bollicine del 5%. Le tensioni inflazionistiche hanno causato un sensibile aumento dei prezzi: +7% il vino e +6,6% le bollicine, portando a far registrare un aumento delle vendite a valore dello 0,4% per il vino e del 6,1% per le bollicine. Tali dati naturalmente sono ingannevoli per via dell’inflazione, ma il canale del vino e delle bollicine nella Distribuzione Moderna rimane comunque rilevante nel mercato italiano con 800 milioni di litri venduti per un valore di circa 3 miliardi di euro nel 2022.

Il commento degli analisti
“Per quanto riguarda l’andamento del 2023” ha detto nel corso della tavola rotonda Virgilio Romano, Business insight director di Circana (già Iri) “molto dipenderà dallo scenario macroeconomico che si affermerà nel corso dei mesi. Le possibilità di recupero del secondo semestre sono legate a come e quanto si ribalteranno a scaffale i nuovi aumenti di listino e come la leva promozionale sarà utilizzata; se sarà usata più dello scorso anno da tutti i soggetti in campo, possiamo immaginare e sperare in un parziale recupero nella seconda metà del 2023”. Riguardo ai vini scontati in promozione, nel 2022 c’è stata una diminuzione delle vendite di 17 milioni di litri, per un valore di 40 milioni di euro in meno rispetto al 2021. Inoltre, il 2022 è stato complicato anche per le vendite delle bottiglie a marca del distributore (Mdd), tra incremento prezzi e margini da salvaguardare, nonostante la loro convenienza: il vino è sceso dell’8,8% e le bollicine del 4,7%, a volume.

La distribuzione del vino biologico
Vini e spumanti biologici, che rappresentano una quota minore di mercato nella Distribuzione Moderna, vedono anch’essi un calo nel primo trimestre 2023: per il vino del 5,1% e per le bollicine del 4,1%. Si vedrà se l’auspicato ritorno alla quasi normalità del mercato nel secondo semestre del 2023 e nel corso del 2024, porterà a una ripartenza del comparto o se si tratta di un rallentamento fisiologico.

La distribuzione del vino all’estero
La ricerca ha indagato anche l’export, in particolare le vendite di vino e bollicine nella distribuzione negli USA e in Germania nel 2022, dove l’Italia è il Paese estero con la maggior quota sugli scaffali. Oltre il 30% dei Vini e il 40% degli Sparkling Wine importati dalla Gdo USA arrivano dall’Italia. Si tratta di un mercato da oltre 14 miliardi di dollari (oltre 4 importati) e 1,3 miliardi di litri (un terzo importato) e l’Italia è il Paese con la quota più alta.
Quasi il 20% dei Vini e circa il 3% dello Sparkling venduto nella Gdo Tedesca arrivano dall’Italia; si tratta di un mercato da circa 5 miliardi di euro e 1,4 miliardi di litri e anche in questo caso l’Italia è il Paese con la quota più alta.

Una strategia comune dei produttori di vini
I rappresentanti di Federvini, Uiv, Conad, Coop, Selex, Carrefour, Md sono intervenuti durante la tavola rotonda per commentare la ricerca di Circana per Vinitaly e delineare una strategia comune per affrontare la situazione. Secondo Mirko Baggio, rappresentante di Federvini, “Le cantine devono decidere con molta attenzione in quali mercati investire e con quali clienti utilizzare la leva delle promozioni per riuscire a conciliare fatturati e marginalità. Il consumatore si è avvicinato al vino di fascia premium e la sfida nel 2023 sarà quella di riuscire ad intercettare la domanda, in crescita, di vini di fascia più alta”. Secondo Luca Devigili, rappresentante di UIV (Unione Italiana Vini, l’incertezza è alta per i mesi in cui arriveranno gli aumenti dei prezzi di listino e se ogni singolo attore della filiera ne ignorerà le criticità pensando solo ai propri obiettivi i problemi saranno ancora più ampi di quelli attuali.

I commenti delle grandi catene
Simone Pambianco (Conad) ha detto che la leva promozionale non deve divenire la discriminante del successo, soprattutto in uno scenario di mutamento degli stili di consumo. Francesco Scarcelli (Coop) ha ribattuto che se la promozione è ben guidata e sana viene indirizzata al consumo consapevole, invitando a provare nuovi prodotti, mentre se è eccessiva “crea fidelizzazione all’evento stesso dell’offerta e non al prodotto”. Per Flavio Bellotti (Selex) bisogna evitare rialzi spropositati agendo maggiormente sulla leva delle promozioni e rassicurando il consumatore mentre Lorenzo Cafissi (Carrefour) consiglia “strategie chiare e precise che partano dalla comunicazione del valore, passino attraverso una promozione strutturata ed in linea con i posizionamenti dei vari brand, ed arrivino a parlare, in modo più ‘pop’, al pubblico allargato che si sta dimostrando sempre più aperto ad accogliere nuovi trend di consumo”.

Il vino nei Discount
Marco Usai (MD) ha dichiarato invece la propria soddisfazione poiché “nonostante l’anno ricco di complessità, il Discount continua a registrare ottime performance nel reparto vini. MD ha registrato ottimi risultati nel segmento degli spumanti secchi, e dei vini IGT”.

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