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Ulteriore rinvio per il sistema di tracciabilità dei rifiuti speciali SISTRI

Ulteriore rinvio per il sistema di tracciabilità dei rifiuti speciali SISTRI

Le imprese lamentano le troppe tasse in più da pagare, che oltretutto vanno pagate anche se il sistema è in fase sperimentale e non funziona ancora bene. Ora ci si chiede: partirà davvero il 1° settembre? E a quali condizioni?

Si chiama Sistri il “nuovo” sistema nazionale che permette di tracciare a livello informatico il percorso di tutti i rifiuti speciali e combattere in tal modo le ecomafie. Si tratta di una novità presentata nel 2009 da Luigi Pelaggi, capo della segreteria tecnica della ministra dell’Ambiente Stefania Prestigiacomo, che avrebbe dovuto avvalersi del Cespa, il Consiglio Economico e Sociale per le Politiche Ambientali, formato sia dalle imprese che dal sindacato, ma che invece “è stato silenziato da due anni”, afferma Fulvio Giacomassi, segretario confederale della Cisl, nonostante si tratti di una struttura istituzionale sancita negli stessi decreti ministeriali. “Occorre riconvocare e ascoltare il Cespa”, lamenta ancora il presidente Cisl, aggiungendo: “Il consiglio e la raccomandazione fornite dall’istituzione furono scambiati per ostruzione e sabotaggio e lo stesso Cespa non fu più convocato per nessuna delle problematiche ambientali che hanno riguardato il ministero”.

Come dovrebbe funzionare

Il Sistri è stato avviato in via sperimentale fin dallo scorso gennaio 2010 subendo diverse modifiche legate a problemi riscontrati dalle imprese. Nell’ottobre 2010 alcune associazioni ambientaliste, tra cui WWF, Legambiente, Marevivo, Greenpeace, Fare Verde, Vas e Accademia Kronos, hanno richiesto al Ministro dell’Ambiente e ottenuto un incontro per farsi illustrare le modalità di funzionamento del Sistri e per conoscere le novità del progetto stesso, che permette il passaggio dalla forma cartacea (facilmente falsificabile) della registrazione dei rifiuti speciali a quella telematica (trasparente e legale), consentendo di seguire online, in tempo reale, attraverso chiavi USB e scatole “blackbox” contenenti GPS ovvero satellitari, tutti i tracciati dei camion trasportatori di rifiuti speciali.
L’intera procedura online era stata mostrata nel corso dell’incontro evidenziando la compilazione delle schede del Sistri da parte delle tre categorie interessate: produttori, trasportatori, smaltitori e simulando un trasporto dalla sede di produzione del rifiuto fino alla sede di smaltimento.

Un sistema davvero “rivoluzionario” come lo ha definito la Prestigiacomo, che sarebbe realmente tale se il sistema funzionasse in maniera efficace. Ad oggi purtroppo le aziende si lamentano proprio di questo: malfunzionamento del servizio e tasse in più da pagare, un costo aggiuntivo per le aziende, che non lamentano certo i benefici che si apporteranno in tal modo all’intero pianeta, ma la mancanza di effettivi riscontri pratici e, soprattutto, il pagamento loro richiesto – obbligatorio anche in questa fase di sperimentazione, in cui il Sistri non risulta ancora avviato.

L’iter

Solo ad aprile di quest’anno la ministra Prestigiacomo ha firmato i quattro protocolli di collaborazione per la fase di avvio del Sistema di Tracciabilità dei Rifiuti. Il primo accordo con il Comandante Generale della Guardia Costiera, Ammiraglio Marco Brusco, permette di “realizzare la interconnessione del Sistri con l’Ais, il sistema che monitora le navi da trasporto (come si legge nel sito del Ministero dell’Ambiente), comprese quelle adibite al trasporto dei rifiuti speciali.

Il secondo protocollo, siglato dalla ministra e dal presidente della Regione Campania, Stefano Caldoro, realizzerà l’interconnessione tra il Sistri ed il Sistema di Tracciabilità Regionale (Sitra).

Il terzo, siglato con Paolo Galassi, presidente di Confapi (Confederazione delle Piccole e Medie Imprese), prevede il supporto tecnico del ministero nelle procedure di adeguamento delle aziende associate al Sistri, insieme alla formazione di un comitato ristretto di composizione mista (ministero-associazione), con compiti di vigilanza sulla corretta applicazione delle procedure previste in materia di smaltimento dei rifiuti speciali.

Il quarto protocollo è stato firmato con il presidente di Confindustria Servizi Innovativi e Tecnologici, Luigi Pileri, e dal vice-presidente di Confcommercio Assintel, Giuseppe Sarti, e prevede la messa a punto di tutte le informazioni tecniche necessarie alle software house che gestiscono i servizi informatici delle imprese associate, affinché queste ultime possano pervenire ad una più veloce e completa applicazione del Sistri”.

Dal 1° giugno 2011 questo nuovo e rivoluzionario sistema sarebbe diventato obbligatorio, se non fossero stati riscontrati diversi “intoppi” dopo la grande prova del “click-day” dell’11 maggio di quest’anno. “Sono stati registrati 37 mila accessi non riusciti” contro i 121 mila accessi effettuati: 18 mila, dunque, le aziende che non hanno potuto usufruire del sistema per vari motivi: dal “rinvio in automatico per aggiornare il software”, che ha costituito l’handicap principale, a qualche “inserimento errato della password da parte degli utenti”, infine al “disallineamento dei dati delle chiavette USB agli aggiornamenti dei dati amministrativi delle imprese”.
Nonostante questi problemi che, a quanto risulta dai dati forniti dal Ministero dell’Ambiente riguarderebbero solo il 3% degli utenti, il “click-day” sembrerebbe esser stato un successo.

Ma il rinvio al 1° settembre 2011 è stato quasi d’obbligo: l’intesa tra Ministero, Confindustria e Rete Imprese per rimodulare l’entrata in vigore del Sistri “recepisce le esigenze evidenziate nelle ultime settimane dagli operatori del settore” ribadendo il valore di questo strumento “capace di coniugare trasparenza, semplificazione amministrativa, tutela della legalità” afferma la Prestigiacomo.
“Credo che la rimodulazione in chiave di progressività dell’entrata in vigore del Sistri” continua la ministra, “sarà utile a collaudare al meglio il sistema e aiuterà le aziende a prendere confidenza con le nuove procedure elettroniche.”  Sono comunque previste attenuazioni delle sanzioni nella prima fase dell’operatività del sistema.

Daniela Auciello

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