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Accordo tra 5 camere di commercio di Lazio e Campania per sostenere l’“economia del mare”

economia del mare alla firma

Accordo tra 5 camere di commercio di Lazio e Campania per sostenere l’“economia del mare”

Roma, Napoli, Caserta, Salerno, Latina. Le camere di commercio di queste città hanno firmato un’intesa per promuovere la crescita delle filiere produttive collegate all’economia del mare. Insieme organizzeranno eventi fieristici, iniziative di internazionalizzazione ed operazioni di marketing territoriale per supportare le imprese del settore

L’idea di unire gli sforzi per progettare insieme il futuro di questo settore strategico per l’economia nazionale, è scaturita dal fatto che già l’Imperatore Augusto, oltre 2 mila anni fa, aveva disegnato Lazio e Campania come unica regione (“Regio prima di Latium et Campania”) evidentemente comprendendo quanti punti di contatto avessero questi territori.

Ora l’idea è di condividere risorse economiche, progetti e competenze per tornare agli antichi splendori e ridare fiducia nel futuro alle imprese locali.

Il presidente della Camera di Commercio di Roma, Giancarlo Cremonesi, ha spiegato che questo protocollo d’intesa rappresenta “un’importante piattaforma per dare ulteriore impulso a un settore strategico per lo sviluppo delle nostre due regioni e dell’Italia in generale. Ad esempio, per quanto riguarda i trasporti marittimi, il 9,1% delle imprese nazionali sono localizzate nel Lazio e il 9,6% in Campania, per un totale delle due regioni che sfiora il 20% del dato nazionale”.

Il presidente Cremonesi ha citato l’ampio margine di crescita che le imprese possono così ottenere, comprese quelle del mercato crocieristico “che già può vantare numeri importanti, con 1 milione e 950mila tra sbarchi, imbarchi e transiti di croceristi nel porto di Civitavecchia (primo in Italia e secondo nel Mediterraneo dopo Barcellona) e 1 milione e 140mila in quello di Napoli”.

L’economia del mare coinvolge, in Italia, circa 80mila imprese e dà lavoro a 670 mila persone e quindi si rivela importantissima per la nostra penisola. Anche il presidente della Camera di Commercio di Caserta, Tommaso De Simone, afferma che la firma di questo protocollo d’intesa “è un deciso passo avanti sulla strada della collaborazione istituzionale che non potrà che offrire un concreto sostegno allo sviluppo di un comparto importante della nostra economia. Il documento che abbiamo sottoscritto consente di individuare una strategia comune con la quale mettere a sistema le risorse, le energie di cui disponiamo. In Terra di Lavoro sono circa 200 le aziende che operano nel settore della nautica da diporto, alcune delle quali vantano una leadership indiscussa e non solo a livello nazionale. Puntiamo a creare un vero e proprio “polo” che, tra Lazio e Campania, sarà in grado di proporsi in maniera vincente sul mercato, contribuendo in maniera decisiva al rilancio delle economie di due tra le regioni più importanti del nostro Paese”.

E il presidente della Camera di Commercio di Latina, Vincenzo Zottola, dopo aver ribadito quanto questa firma rappresenti un evento di “straordinaria rilevanza”, ha precisato che “le due regioni insieme possiedono le capacità produttive imprenditoriali, geografiche, storiche per rappresentare un cluster omogeneo capace di essere leader nella competizione sui mercati internazionali. Lazio e Campania sono rappresentative di circa un quinto della produzione e dei servizi dei settori legati all’Economia del Mare. Siglare un protocollo di intesa così importante su un settore strategico per l’economia nazionale, significa mettere le basi per ottenere risultati di rilievo nell’innovazione, nell’internazionalizzazione, nel marketing territoriale e nella promozione”.

Le prime manifestazioni di rilievo che le regioni realizzeranno insieme saranno relative ai due grandi sistemi fieristici; si parla di manifestazioni come il Big Blu, il Nautic Sud, Navigare e lo Yacht Med Festival; tutte di “assoluto prestigio”.

Grazie a questo patto a cinque, il presidente della Camera di Commercio di Napoli, Maurizio Maddaloni, ha detto che verrà avviato un “vero e proprio piano di governance per valorizzare l’intero comparto, consapevoli del ruolo di player degli enti camerali impegnati ad avviare  una nuova stagione di collaborazione e di progettualità comuni per attuare processi reali di ripresa della nautica, del turismo e dell’indotto generato e dell’economia tutta in generale. Lo faremo superando le spinte localistiche e condividendo a monte una serie di scelte per realizzare  un’offerta integrata comune che possa rispondere in concreto ai reali bisogni delle  nostre imprese”.

D’altro canto, come ha sottolineato il presidente della Camera di Commercio di Salerno, Guido Arzano, “il settore della portualità turistica presenta, per sua natura, interferenze tra ambiti diversi: essa dà luogo ad interrelazioni con il sistema infrastrutturale, con quello dei trasporti e con quello dei servizi; vi sono poi interconnessioni rilevanti con il governo del territorio, con la salvaguardia del paesaggio e con la tutela dell’ambiente”. Tutto ciò spinge ad agire in un’ottica di rete le camere di commercio “rivierasche del Tirreno meridionale”, mediante una serie di interventi per costruire un sistema di portualità turistica “capace di raccogliere la sfida dello sviluppo economico, che può rendere la macro-regione costiera che va da Civitavecchia al Golfo di Policastro una piastra logistica di riferimento per il bacino del Mediterraneo”.

 

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