Fisco e norme

IMU 2012 – quanto peserà sulle aziende

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La nuova IMU peserà sulle aziende per 3 miliardi di euro

Lo comunicano in una nota congiunta Confartigianato, CNA e Casartigiani, in relazione al disegno di legge sulla riforma fiscale che causerà un aumento della tassazione insostenibile per molte aziende, soprattutto per le PMI

A partire da giugno la pressione fiscale diverrà insostenibile. Lo dichiarano le confederazioni dell’artigianato e delle Piccole e Medie Imprese denunciando che con la nuova IMU sugli immobili produttivi la tassazione passerà da 4,5 (considerando la vecchia ICI) a circa 7,5 miliardi, cifra che rappresenterebbe un aumento del 60% dell’imposta.

Se i Comuni applicheranno l’aliquota base del 7,6 permille la tassazione arriverà a 7,5 miliardi; ma i Comuni hanno anche la facoltà di aumentarla sino al 10,6 permille il potrebbe arrivare ad oltre 10,5 miliardi, il che significherebbe per ogni impresa svariate migliaia di euro di IMU: “un fardello che riduce la competitività delle nostre aziende e blocca le potenzialità di crescita del Paese”.
Le confederazioni hanno predisposto un esempio basato su casi concreti di immobili, redigendo la seguente tabella:

tabella imu

Confartigianato, CNA e Casartigiani chiedono al Governo degli interventi che riducano la pressione fiscale sulle aziende, pressione che nel 2014 si attesterà al 45% secondo le loro stime, pur considerando positivamente “l’introduzione nei principi di delega fiscale varati dal Governo la rivisitazione degli adempimenti e la razionalizzazione dei regimi fiscali come pure la tassazione separata, su base opzionale, del reddito dell’impresa rispetto a quella dell’imprenditore. Ma la riforma fiscale non può e non deve portare ulteriori incrementi di pressione fiscale”.

La delusione viene espressa anche per il mancato inserimento nella delega fiscale della disposizione che dava al Governo la possibilità di destinare le entrate derivate dalla lotta all’evasione fiscale alla riduzione della pressione fiscale. Tra queste entrate e quelle dovute alla cosiddetta spending review (riduzione della spesa pubblica) si sarebbe potuto iniziare, spiegano le confederazioni, un percorso di riduzione di tale pressione sulle aziende.

Tornando all’IMU, viene sollecitata in particolare l’introduzione di un’aliquota ridotta sugli immobili produttivi considerando che la nuova imposta non ingloba anche l’IRPEF (come era stato inizialmente stabilito nelle bozze del decreto sul fisco). Pertanto, una delle proposte è quella di ridurre la forte compartecipazione dello Stato al tributo allo scopo di portare nelle casse 9 miliardi di euro.

Infine, gli enti fanno notare che oltretutto è difficile eseguire correttamente il versamento IMU previsto a conguaglio del 16 dicembre 2012 dal momento che l’aliquota effettiva verrà determinata con certezza solo il 10 dicembre 2012, a pochissima distanza dalla data fissata per il versamento. In più la norma, a meno di due mesi dalla scadenza, può essere ancora oggetto di intervento da parte del Parlamento e dunque le cifre non saranno ancora definitive a quella data.
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