Diventerò mamma: istruzioni per l’uso
Questo il titolo della guida alle norme che tutelano le lavoratrici durante i periodi della gravidanza e della maternità realizzata dalla consigliera per la parità della Provinca di Firenze Maria Grazia Maestrelli
Obiettivo dell’iniziativa è far sì che le donne acquisiscano consapevolezza dei propri diritti come lavoratrici, ma anche di quelli del nascituro che ha diritto a tutta l’assistenza possibile. La guida è alla sua seconda edizione ed ha valenza di certo non solo locale.
La guida sarà utile non solo alle mamme ma anche ai papà poiché – non dimentichiamolo – anche loro hanno diritto al congedo parentale nonostante non lo utilizzino quasi mai, come hanno appurato le varie ricerche al riguardo.
Realizzato con la collaborazione di una ditta farmaceutica e di alcune ASL, l’opuscolo contenente queste preziose informazioni sarà distribuito tramite i consultori dove sarà a disposizione gratuitamente. Noi ne alleghiamo una copia all’articolo segnalando che al suo interno c’è anche uno specchietto sull’art. 9 della L. 53/2000 sul finanziamento di progetti relativi alla conciliazione tempi di vita con quelli di lavoro.
La consigliera Maestrelli, alla presentazione della guida, ha dichiarato: “dopo il riscontro positivo ricevuto dal precedente opuscolo, ho deciso di pubblicare una versione aggiornata di Diventerò mamma anche come piccola forma di sostegno all’occupazione femminile, particolarmente colpita in questo momento di crisi. La situazione generale di difficoltà investe soprattutto i soggetti deboli del mercato del lavoro. È importante, dunque, che le donne siano al corrente delle misure a proprio favore durante la gravidanza e dopo il parto, al fine di contrastare fenomeni ancora diffusi, quali il licenziamento in maternità o le dimissioni a seguito della nascita di un figlio”.
Si ricorda che dal primo aprile 2012 ci sono nuove procedure per le donne lavoratrici con gravi complicanze della gravidanza introdotte con il D.L. 5/2012, convertito nella L.35/2012: le donne che siano costrette a interrompere anticipatamente la propria attività lavorativa per “gravi complicanze della gravidanza o preesistenti forme morbose” devono avvalersi completamente della propria ASL di appartenenza, sia per avviare la procedura di interdizione anticipata dal lavoro, sia per l’adozione del provvedimento finale di astensione che sino ad ora era di competenza delle Direzioni territoriali del lavoro.
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