terra futura 2012

Terra Futura, dove si incontrano le imprese etiche

Lavoro, sostenibilità ed equità al centro della nona edizione, a Firenze dal 25 al 27 maggio. Lo speciale di donnainaffari.it con video e interviste a imprenditrici della moda, esperti, studiosi e rappresentanti del mondo bancario e creditizio

Centinaia di eventi, da quelli ludici ai convegni dove incontrare rappresentanti politici o dell’antimafia, migliaia di visitatori e tante, tantissime realtà imprenditoriali eticamente responsabili.

È quasi una festa, Terra Futura: visitarla mostra chiaramente anche ai più scettici che, nonostante le cattive notizie, esiste se non un mare, almeno un fiume di donne e uomini che non solo credono in un mondo più pulito: provano a crearlo. A partire da come scelgono di vestirsi – con materiali biologici e non tossici -, passando per quello che mangiano – verdura a chilometro zero e, in generale prodotti certificati – fino ad arrivare a quello che fanno proprio come lavoro o attività imprenditoriale.

13 le sezioni tematiche della mostra – tutela dell’ambiente, energie alternative, finanza etica, commercio equo, agricoltura biologica e consumo critico solo per citarne alcune – per un evento che offre circa 600 aree espositive e 5000 enti rappresentati, promosso da Fondazione culturale Responsabilità etica per il sistema Banca Etica, Regione Toscana e Adescoop-Agenzia dell’economia sociale, insieme ai partner Acli, Arci, Caritas Italiana, Cisl, Fiera delle Utopie Concrete e Legambiente.

Tema della nona edizione di Terra Futura (25-27 maggio 2012, alla Fortezza da Basso di Firenze) è “Lavoriamo per il futuro. Lavoro, sostenibilità ed equità”: un lavoro, cioè, da garantire come diritto di tutti, lavoro da recuperare nel suo valore sociale oltre che economico, lavoro da ripensare come cardine di cittadinanza e democrazia, come fattore e strumento prioritario per riconvertire l’economia in chiave ecologica. Molti i convegni e gli spunti d’approfondimento su questo tema. Abbiamo intervistato a questo proposito Mariateresa Ruggiero, Direttrice Fondazione Culturale Responsabilità Etica, e Marco Revelli, sociologo.

Per le aziende e gli imprenditori, partecipare a Terra Futura può significare avere una vetrina espositiva veramente importante, per la massa di persone potenzialmente interessate ai propri prodotti. Dalle attività che offrono linee di abbigliamento, a quelle della green economy, fino ai giocattoli che si muovono grazie a micropannelli fotovoltaici, un ricco panorama di creatività che ha a cuore il rispetto dell’ambiente e del lavoro.

Terra Futura 2012 Borsa imprese responsabili

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L’aria che si respira tra gli imprenditori presenti a Terra Futura non è però né spensierata né lontana dalla realtà. Desiderare un mondo migliore, più sano e pulito, rispettare i lavoratori e dar vita a cicli di produzione anche in controtendenza rispetto agli altri non significa non avere uno spirito realmente imprenditoriale. Quello di chi vuole fare affari, creare partnership per diversificare la propria offerta di servizi e prodotti, nonché la propria diffusione geografica. È quello che succede alla “Borsa delle imprese responsabili”, nel 2012 giunta alla quinta edizione. La borsa ha una organizzazione molto semplice: si tratta di brevi incontri tra gli espositori che ne fanno richiesta, pre-calendarizzati in base alle esigenze e alle richieste delle singole realtà o aziende. Ci si conosce, ci si scambia il biglietto da visita e le proprie vision e mission. Con l’intento di collaborare a nuovi progetti, ciascuno per la sua parte, e di amplificare il proprio giro d’affari.

Ambiente, green economy, tutela del lavoro e del lavoratore sono ingredienti fondamentali per il mondo che il popolo di Terra Futura spera di poter abitare. Importante, in questo senso, il ruolo di istituti di credito vicini alle persone e alle aziende. Abbiamo intervistato il Direttore Generale di Banca Popolare Etica, Mario Crosta.

Avviandomi verso l’uscita della Fortezza da Basso di Firenze vengo assalita da un senso d’impotenza, di fronte a sistemi sporchi di fare economia, davanti a colossi insormontabili come la mafia o la crisi economica e finanziaria globale. Ma è solo un momento: la realtà di Terra Futura riempie di energia e voglia di cambiare, a livello personale e di comunità: le buone pratiche di produzione, lavoro e consumo in mostra a Terra Futura esistono e c’è chi le determina e le fa proprie quotidianamente. Prodotti, progetti e percorsi, frutto di scelte e azioni di vita, di governo e di impresa, che sono l’unica strada possibile verso un futuro più equo e sostenibile.

Agnese Fedeli

 

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