Fisco e norme

Toscana: sconti sulle tasse per le imprese che finanziano progetti culturali

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Toscana: sconti sulle tasse per le imprese che finanziano progetti culturali

Dal prossimo anno, con l’entrata in vigore del Decreto sul federalismo fiscale che concede autonomia di entrata alle Regioni, la Toscana ha deciso di dare un’opportunità alle aziende che finanzieranno opere culturali e contribuiranno a valorizzare il paesaggio

Un premio fiscale diretto alle persone giuridiche e non alle persone fisiche voluto dalla Regione sulla base del fatto che l’investimento su cultura e paesaggio può aiutare la crescita economico-sociale di un territorio.

Chi opera nel campo della cultura sa bene che si tratta di un campo in cui raramente si riesce a guadagnare qualcosa e il più delle volte si lavora a titolo gratuito e di volontariato. Solitamente soprattutto le associazioni culturali che hanno grandi idee e grandi progetti sono destinate a tenerli nel cassetto per mancanza di fondi. I progetti culturali infatti – contrariamente a quanto si pensa – quasi mai vengono finanziati con denaro pubblico e, nei rari fortunati casi, il finanziamento arriva a coprire solo una piccola parte delle spese sostenute e, tra l’altro, con un ritardo a volte anche di anni. Per questo motivo occorre ricorrere alle sponsorizzazioni delle aziende private che, soprattutto in un periodo di crisi come questo, sono difficilissimi da trovare.

Se a causa di queste difficoltà economiche i progetti culturali si bloccano, le conseguenze per la cittadinanza sono gravi: immaginate un mondo in cui la cultura si ferma… la crescita personale e la crescita di una società si ferma con lei. Ciononostante, chissà perché (e vi invitiamo a chiedervelo) i fondi per la cultura sono sempre i primi ad essere tagliati.
D’altro canto il principio di sussidiarietà è uno dei fondamenti della nostra Costituzione: in base a tale principio, laddove lo Stato non arriva, la cittadinanza è libera di autorganizzarsi in associazioni che realizzano al suo posto i programmi di cui si sente il bisogno. Però è naturale che tali associazioni debbano anche procurarsi in qualche legittimo modo i fondi per portare avanti tali programmi. Inoltre, lo Stato (in generale, e di conseguenza ogni suo organismo localizzato o meno) deve sostenere lo sforzo dei cittadini che si impegnano per il bene sociale.

Per questa ragione il Consiglio regionale della Toscana, in considerazione dei tagli e della difficile situazione finanziaria degli enti locali e della Pubblica Amministrazione, ha approvato la proposta di legge della giunta presentata un anno fa a firma Nencini – Scaletti (rispettivamente assessore al bilancio e ai tributi e assessora alla cultura).

Come ha spiegato l’assessore Riccardo Nencini, in base a questa legge “se finanzi un festival teatrale o il restauro di un quadro, se contribuisci alla manutenzione di un palazzo storico o di un’opera d’arte o se aiuti uno dei tanti enti ed associazioni che in Toscana fanno cultura, aiuti a mantenere un bene che è di tutti. Anzi, fai di più: fai muovere una parte dell’economia, perché anche la cultura genera sviluppo. E così la Regione ti dà una mano”.

Per il primo anno la Regione ha stimato che si potrà dare come incentivo alle imprese un milione di euro. Si tratterebbe, continua l’assessore, di “un milione di euro in meno per la Regione che diventano cinque milioni in più di finanziamenti alla cultura”. Il meccanismo previsto dalla legge  infatti è il seguente: il 20% di ogni donazione potrà essere detratto dalle tasse regionali e per la precisione dall’IRAP (Imposta Regionale sulle Attività Produttive).
Dice ancora Nencini: “spendi mille e ne scali duecento. Varrà per tutti: a patto di finanziare progetti parte di un elenco che sarà stilato dalla Regione e i cui promotori siano soggetti pubblici o enti privati senza fini di lucro. Varrà per tutte le imprese, con la sola eccezione di banche, fondazioni bancarie, compagnie e imprese di assicurazione e aziende in difficoltà economica”.

 

 

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