Fisco e norme

Il Governo Monti e le riforme

Il Governo Monti e le riforme

 

Un comunicato della Presidenza del Consiglio fa il punto sullo stato di attuazione delle riforme varate dal Governo uscente: un complesso di quasi tremila disposizioni

Sono 7 le manovre legislative adottate tra dicembre 2011 ed agosto 2012, oltre alla Spending Review. In tutto 3mila disposizioni che, in 490 casi, hanno rinviato per essere integrate od attuate, a regolamenti o atti amministrativi secondari. Nell’80% dei casi invece le disposizioni sono già effettive e sufficientemente disciplinate per essere attuate immediatamente.

Tra le norme immediatamente attuabili la Presidenza del Consiglio ricorda la riforma delle pensioni, l’IMU, la tracciabilità del contante, la tassa sul lusso e le misure anti-evasione. E aggiunge: in materia di concorrenza e liberalizzazione, si pensi alla eliminazione delle tariffe professionali, al tribunale delle imprese, ai prezzi dei farmaci, ai farmaci generici, alla estensione alle microimprese della disciplina del codice del consumo per le pratiche commerciali scorrette. In tema di incentivazioni, infine, si pensi al bonus ristrutturazioni.

Il Governo dichiara di essersi impegnato con assiduità nell’attuazione delle norme, ma che in alcuni casi la Legge (in particolare la L. 400/1988) stabilisce che gli atti regolamentari come i Decreti possono prevedere, secondo i casi, un iter procedimentale più lungo e complesso della stessa procedura di legge (un Decreto del Presidente, ad esempio, ha un iter notevolmente lungo: la stesura da parte delle amministrazioni competenti dopo avere sentito parti sociali e rappresentative, talune volte, approvazione preliminare del Consiglio dei Ministri, parere del Consiglio di Stato, parere delle Conferenze, laddove previsto, pareri delle Commissioni parlamentari, concerti di altri Ministeri, approvazione definitiva del Consiglio dei Ministri, visto della Corte dei Conti, pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, adozione formale da parte del Presidente della Repubblica).
Ciò premesso, i portavoce spiegano che durante i pochi mesi di attività del Governo è stato fatto il possibile e pongono l’accento su quanto si è attuato in merito alla necessità dei tagli alla spesa pubblica.

Il Governo segnala ad esempio la riduzione delle dotazioni organiche delle Forze Armate, la trasformazione in soggetti di diritto privato di enti vigilati dal Ministero della Difesa, il riordino delle scuole militari; in tema di spending review segnala i decreti relativi alla riduzione dei compensi di amministratori di società e enti pubblici e di trattamenti economici.

Per quanto riguarda il fisco e le entrate tributarie, la Presidenza del Consiglio ricorda l’adozione dei decreti sulle dichiarazioni IMU, sulle tassazioni su aerei, barche auto di lusso; sui conti correnti; sui beni detenuti all’estero. E ricorda che di recente sono stati adottati i decreti di fusione delle Agenzie (Agenzia delle Entrate, Demanio, Monopoli) e che sono in fase avanzata i decreti sulla cosiddetta superanagrafe tributaria.

Per quanto riguarda la pressione fiscale sulle imprese, il Governo evidenzia i Decreti in materia di recupero e deduzione di IRAP, IRES e IRPEF sul costo del lavoro; il fatto che è stato adottato il decreto IMU sugli immobili a utilizzo non commerciale (risolvendo così una annosa procedura di infrazione comunitaria) e che è stato adottato l’atteso decreto sull’IVA per cassa.

Riguardo agli altri provvedimenti che possono interessare imprenditrici ed imprenditori, viene ricordata, in materia di sviluppo e infrastrutture, l’istituzione della cabina di regia per il piano città di riqualificazione urbana, mentre è stato adottato il provvedimento sul rating di legalità delle imprese, con il decisivo coinvolgimento dell’Antitrust. E ancora: sono stati adottati i decreti per favorire le piccole e medie imprese (ad esempio le concessioni in garanzia, l’accantonamento minimo come coefficiente di rischio, ecc.).

La Presidenza del Consiglio avvisa poi che l’importante provvedimento sull’ISEE (situazione economica equivalente), che era in stato di avanzata adozione, ha subito un arresto a seguito della sentenza del 19 dicembre della Corte Costituzionale, che richiede la sottoposizione alla previa intesa della Conferenza unificata, a tutela delle prerogative regionali.

Per quanto riguarda la pubblica istruzione, sono stati approvati in via preliminare da vari mesi sia lo schema sull’apprendimento permanente (il parere della Conferenza unificata è stato dato il 20 dicembre) che lo schema sul sistema di valutazione della pubblica istruzione (approvato in via preliminare dal Consiglio dei Ministri ad agosto).

In materia di semplificazioni amministrative (proporzionalità dei controlli delle imprese e riduzione degli oneri amministrativi) sono pronte le bozze di lavoro, che debbono ricevere anche numerosi pareri. L’incertezza su questa materia è stata causata anche dalla scelta del Disegno di Legge invece del Decreto d’urgenza – fatto che ha portato a sovrapposizioni di discipline, dall’esito incerto, che mettono in dubbio la persistenza delle norme che autorizzano i regolamenti o che disciplinano diversamente il medesimo oggetto.

Il comunicato della Presidenza del Consiglio si conclude con una dichiarazione: “I lavori iniziati saranno completati da questo governo e, se non sarà possibile, costituiranno base di attività del prossimo”.

 

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