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L’UE al G20: ridare fiducia all’economia globale

L’UE al G20: ridare fiducia all’economia globale

Crescita sostenibile ed inclusiva a dimensione mondiale, contrasto del protezionismo, lotta all’evasione fiscale in tutto il mondo. Operazioni che si stanno iniziando ad attuare e che stanno dando i primi frutti, ma ancora insufficienti

Al vertice del G20 del 5 e 6 settembre, a San Pietroburgo, il Presidente della Commissione europea José Manuel Barroso e il Presidente del Consiglio europeo Herman Van Rompuy, in rappresentanza dell’Unione Europea hanno chiesto di intensificare gli sforzi in questi ambiti per ridare fiducia sul piano globale.

“Nella situazione economica globale una cosa è chiara: tutti i leader del G20 devono intensificare gli sforzi a favore della ripresa, della crescita e occupazione, del libero scambio e di una maggiore equità fiscale. Non v’è spazio per l’autocompiacimento e tutti i membri del G20 hanno ancora molto da fare per reiniettare fiducia nell’economia globale.” Questa la dichiarazione del presidente Barroso, il quale ha aggiunto: “l’UE ha rispettato gli impegni assunti a Los Cabos e proseguirà nell’attuazione del suo insieme completo di politiche, di cui si cominciano a cogliere i frutti”.

Sul tavolo dei leader mondiali i temi dell’economia dell’economia globale, a partire dalla necessità di investire nella crescita e di creare nuovi posti di lavoro.
I nostri rappresentanti chiedono che venga adottato un “Piano d’azione di San Pietroburgo”, con misure in grado di dare impulso a una crescita forte, equilibrata e sostenibile. Per quanto riguarda il Piano dell’UE, esso si fonda sul risanamento di bilancio differenziato, propizio alla crescita, associato a un’azione che porti alla crescita degli investimenti e occorrerebbe che anche gli altri Stati seguissero questo esempio. Nello specifico, in Unione Europea la strategia adottata prevede iniziative quali il patto per la crescita e l’occupazione, l’iniziativa a favore dell’occupazione giovanile, il completamento in tempi rapidi dell’unione bancaria, il potenziamento della Banca europea per gli investimenti. Gli sforzi che si stanno compiendo in questo senso hanno portato a un risultato: “sia il miglioramento dell’attività d’impresa e del clima che si respira nel mondo imprenditoriale sia gli ultimi dati sul PIL indicano che nel secondo semestre 2013 l’Europa registra, lentamente ma inequivocabilmente, una lieve ripresa graduale che si prevede si radicherà nel 2014, anche nei Paesi più vulnerabili” spiegano.

Già prima di partire per il G20, il Presidente Van Rompuy aveva dichiarato: “l’Unione Europea si presenta a questo vertice in una situazione economica molto migliore rispetto a quella dell’anno scorso a Los Cabos. La nostra strategia di lotta alla crisi sta dando frutti, ma non per questo smetteremo d’impegnarci costantemente: i rischi e le sfide permangono. La crisi economica ha posto in ancor maggiore evidenza la necessità che tutti paghino la loro equa parte di tasse. A San Pietroburgo l’Unione europea spingerà per progredire nella lotta contro l’evasione fiscale cercando di ottenere il più ampio sostegno possibile per lo scambio automatico di informazioni fiscali”.

Riguardo alla riforma della regolamentazione finanziaria, l’UE conferma che l’Europa sta ottenendo su tutti i fronti i risultati attesi e per questa ragione esorta i partner del G20 ad impegnarsi per attuare le misure concordate secondo i tempi previsti e in modo efficace, nella prospettiva di colmare le ultime lacune nella disciplina dei mercati finanziari.
In tema di sistema bancario ombra e fondi comuni monetari, la Commissione europea ha presentato un approccio ambizioso proprio prima del vertice (v. nostro articolo precedente).

Ci si attende che i leader del G20 proseguano nella via del mutamento del paradigma globale nella lotta all’evasione e all’elusione fiscali. Forte della sua grande competenza ed esperienza (nell’istituzione di un sistema di scambio automatico d’informazioni a dimensione UE, ad esempio, oppure nella lotta alla pianificazione fiscale aggressiva), l’UE spinge affinché lo scambio automatico d’informazioni assurga a norma mondiale e appoggerà, in particolare, qualsiasi iniziativa concorra ad una sua realizzazione in tempi rapidi. L’Unione sosterrà con forza anche il piano d’azione dell’OCSE inteso a contrastare nel mondo l’elusione fiscale ad opera delle società.

Riguardo al settore commercio, secondo l’UE si deve trasmettere un segnale forte contro il protezionismo esortando ad un’attuazione più efficace dell’impegno di mantenimento dello status quo assunto a Toronto nel 2010, prorogandone la validità ad oltre il 2014. Solo pochi giorni prima del vertice la Commissione Europea aveva segnalato l’aumento continuo, seppur con ritmi lievemente più lenti rispetto al passato, delle misure protezionistiche tra i membri del G20 e il fatto che non si faccia nulla per smantellare le misure commerciali restrittive. Assicurare scambi aperti, equi e liberi è fondamentale per aiutare questa fragile ripresa economica ad acquisire velocità e mantenersi nel tempo.

Si ricorda che sono membri del G20, oltre all’Unione Europea, i seguenti 19 Paesi: Arabia Saudita, Argentina, Australia, Brasile, Canada, Cina, Francia, Germania, Giappone, India, Indonesia, Italia, Messico, Regno Unito, Repubblica di Corea, Russia, Stati Uniti, Sud Africa e Turchia.
Il primo vertice dei capi di Stato e di governo si tenne a Washington nel novembre 2008, a coronamento dell’iniziativa congiunta UE-USA volta ad affrontare la crisi finanziaria mondiale. Da allora il G20 si è affermato come consesso di primo piano sulla cooperazione economica internazionale, con incontri annuali o semestrali tra i leader. Nel 2014 il vertice si svolgerà in Australia.

Per quanto concerne l’attuale vertice, la presidenza russa del G20 ha invitato ufficialmente i Paesi seguenti: Spagna (ospite fisso), Etiopia (che nel 2013 presiede l’Unione africana), Senegal (che nel 2013 presiede il Nuovo partenariato per lo sviluppo dell’Africa – NEPAD), Kazakhstan (membro dell’unione doganale EURASEC e della Comunità di Stati indipendenti), Brunei (che nel 2013 presiede l’ASEAN) e Singapore (che presiede il Comitato monetario e finanziario internazionale dell’FMI e il Gruppo di governance mondiale (3G).
Sono state invitate inoltre le seguenti organizzazioni internazionali: Consiglio per la stabilità finanziaria (FSB), Organizzazione internazionale del lavoro (OIL), Fondo monetario internazionale (FMI), Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economici (OCSE), Organizzazione delle Nazioni Unite (ONU), Banca mondiale (BM) e Organizzazione mondiale del commercio (OMC).

Come in passato, a margine del vertice sono organizzati alcuni eventi correlati (detti B20, L20, C20 e Y20) che coinvolgono vari portatori d’interesse del mondo dell’impresa, del sindacato, della società civile e dei giovani.
 

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