Rinascita industriale europea
La Commissione Europea ha invitato gli Stati membri ad intervenire immediatamente in favore dell’industria, riconoscendole il ruolo centrale per la creazione di posti di lavoro e per la crescita economica
Agli Stati membri è stato chiesto, con la Comunicazione adottata il 22 gennaio dal titolo “Per una rinascita industriale europea”, di inserire più sistematicamente in tutti gli ambiti politici le tematiche legate alla competitività.
Il Consiglio ed il Parlamento europei dovranno adottare proposte in materia di: energia, trasporti, spazio e reti di comunicazione digitali. Inoltre, dovranno attuare ed applicare la legislazione sul completamento del mercato interno.
L’obiettivo è quello della modernizzazione industriale, che dovrà essere realizzata grazie agli investimenti in innovazione, efficientamento delle risorse, nuove tecnologie, competenze. Non ultimo, il grande ostacolo di tanti Paesi: l’accesso ai finanziamenti. Per accelerare questo processo di modernizzazione, l’Unione Europea mette a disposizione dei fondi dedicati, che dovranno però essere utilizzati. Alcuni Stati membri, come l’Italia, non lo fanno poiché la complicata burocrazia che collegano alla presentazione delle domande impedisce a molte imprese di avviare il percorso. Soltanto la presentazione delle domande implica infatti tempi di lavoro lunghissimi per predisporre tutta la documentazione richiesta prima, durante e dopo. Il processo è così complicato e costoso (il tempo in un’azienda ha un costo specifico) che la maggior parte delle imprese rinuncia prima di cominciare.
La comunicazione della Commissione Europea intende invece promuovere un’Europa più favorevole alle imprese proprio attraverso “azioni volte a semplificare il quadro legislativo e a migliorare l’efficienza della pubblica amministrazione a livello dell’UE, nazionale e regionale”.
Si spera che l’Italia metta in pratica tale raccomandazione ufficiale e che lo faccia in tempi non brevi ma brevissimi, poiché il prezzo che le aziende pagano a causa delle macchinosità burocratiche tutte italiane è veramente troppo alto.
Altri aspetti fondamentali della comunicazione per la rinascita industriale europea sono: l’armonizzazione delle norme internazionali per permettere l’accesso anche ai mercati dei Paesi terzi (extraeuropei), la tutela dei brevetti, la diplomazia economica e gli appalti pubblici aperti.
Ricordiamo che il Commissario responsabile per l’Industria e l’imprenditoria è l’italiano Antonio Tajani, vicepresidente della Commissione Europea. Egli ha dichiarato, a commento di questa comunicazione ufficiale, che l’Europa è ancora lontana dall’obiettivo di un contributo dell’industria al PIL dell’UE del 20% entro il 2020: “per questo motivo la competitività industriale deve essere al centro dell’agenda politica del Consiglio europeo del marzo 2014. Con l’iniziativa odierna, la Commissione invia un segnale chiaro che per creare nuovi posti di lavoro sono indispensabili una reindustrializzazione e una modernizzazione urgenti della nostra economia. Abbiamo bisogno di un forte impegno a livello di UE e nazionale per garantire la coerenza e la messa in ordine di priorità di tutti gli strumenti a nostra disposizione. Una strategia industriale deve includere una serie di altri settori, alla luce della loro crescente interconnessione e del loro notevole impatto sul successo dell’industria”.
In allegato all’articolo riportiamo il testo del documento consegnato dalla Commissione Europea mentre di seguito illustriamo quali sono le priorità indicate dalla CE per sostenere la competitività dell’Industria europea:
- integrare ulteriormente la competitività industriale in tutti gli ambiti politici, considerata l’importanza del contributo della competitività industriale alla resa competitiva generale dell’UE;
- massimizzare il potenziale del mercato interno sviluppando le necessarie infrastrutture, offrendo un quadro normativo stabile, semplificato e prevedibile, atto a incoraggiare l’imprenditoria e l’innovazione, integrare i mercati dei capitali, migliorare le possibilità di formazione e di mobilità per i cittadini e completare il mercato interno dei servizi quale importante fattore della competitività industriale;
- adottare misure nel mercato interno e a livello internazionale per garantire l’accesso all’energia e alle materie prime a prezzi abbordabili che rispecchino le condizioni internazionali;
- mobilitare e attuare strumenti di finanziamento europei basati su combinazioni efficaci di COSME, Orizzonte 2020, fondi strutturali (fondi regionali almeno 100 miliardi di euro) e fondi nazionali per favorire l’innovazione, gli investimenti e la reindustrializzazione;
- tornare a finanziare l’economia reale. La Banca europea per gli investimenti dovrebbe svolgere un ruolo più strategico in materia di erogazione dei prestiti, privilegiando l’innovazione e i progetti industriali. L’UE dovrebbe eliminare le strozzature rimanenti originate dalla frammentazione dei mercati finanziari e creare le condizioni per lo sviluppo di fonti di finanziamento alternative;
- agevolare l’integrazione progressiva delle imprese dell’UE e in particolare delle PMI nelle catene di valore globali per promuoverne la competitività e assicurarne l’accesso ai mercati globali a condizioni competitive più favorevoli.
Scarica il testo della Commissione Europea!