Tornato l’obbligo di affidare opere specialistiche a imprese qualificate
In un comunicato congiunto, Confartigianato, CNA Unioni Artistico, Costruzioni, Impianti e FINCO dichiarano la propria soddisfazione a nome delle PMI che rappresentano
Sono tanti i settori che, grazie a una norma contenuta nel Decreto Legge per l’emergenza abitativa varato il 12 marzo potranno continuare a partecipare agli appalti pubblici, come quello degli impianti, del restauro e delle costruzioni, tutti settori oggi particolarmente in crisi.
Secondo le tre organizzazioni, il Decreto presentato dal Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Maurizio Lupi, rappresenta “un importante passo in avanti nella battaglia in difesa della professionalità e degli investimenti effettuati dagli imprenditori e della qualità che le imprese specialistiche possono garantire nella realizzazione di lavori pubblici, a tutela della sicurezza del cittadino”.
Il Decreto Legge, denominato Piano Casa, di cui alleghiamo una scheda di presentazione elaborata dal Ministero, illustra anche la disponibilità e l’utilizzazione delle risorse stanziate per il sostegno all’affitto, per le case popolari, per l’edilizia sociale: in tutto 1,741 miliardi di euro.
La nuova normativa stabilisce anche l’elenco dei lavori specialistici che le imprese generali non possono più eseguire in proprio dovendole obbligatoriamente affidare in subappalto e in ATI (Associazione Temporanea di Imprese) alle aziende specificamente qualificate. Tale elenco di categorie è stato stilato in base alle richieste portate avanti durante i lavori del Tavolo di Coordinamento delle imprese specialistiche.
Ci sono sul piatto poi, per quanto riguarda la riqualificazione di edilizia popolare e scolastica:
- 3,7 miliardi per le scuole;
- 400 milioni per la ristrutturazione con adeguamento antisismico, energetico ed impiantistico di 12.000 alloggi delle case popolari ex Iacp.
Le imprese specialistiche sono state ora messe in grado di svolgere il proprio ruolo ma Confartigianato, Cna Unioni Artistico, Costruzioni, Impianti e Finco ritengono necessario individuare – sempre nell’ambito del Tavolo tecnico di coordinamento delle Associazioni delle imprese specialistiche, istituito al Ministero delle Infrastrutture e Trasporti – un riassetto della regolazione del mercato dei lavori pubblici in Italia, “che dovrà, necessariamente, essere oggetto di riflessione nella fase di recepimento nazionale delle Direttive Europee sugli Appalti”.