Violenza sulle donne: dal primo agosto si attiva il trattato internazionale
In Estate entrerà in vigore la convenzione di Istanbul alla quale hanno aderito oltre 10 Paesi, con l’Italia tra le prime nazioni a ratificarla, con voto unanime. Le ultime in ordine temporale sono state Spagna, Andorra e Danimarca
La comunicazione è stata data dalla Presidente della Camera, Laura Boldrini, lo scorso 24 aprile e ha destato un applauso da parte dell’assemblea tutta. La Convenzione introduce strumenti repressivi contro chi commette questo crimine nonché strumenti di prevenzione.
A partire dal primo agosto dunque la convenzione sarà legalmente vincolante, visto che lo sarebbe diventata solo a seguito dell’adesione di un numero minimo di 10 Paesi. Con l’adesione di Spagna, Andorra e Danimarca tale numero è stato superato e pertanto ora il trattato è legalmente vincolante per tutti. “Per me – e immagino per tutti e tutte noi – è motivo di orgoglio il fatto che il Parlamento italiano sia stato tra i primissimi ad aver ratificato, con voto unanime, un atto di così grande significato.” Così l’annuncio della Presidente della Camera dato nel corso della seduta del 24 aprile. Tra i commenti, quello delle donne della politica di tutti gli schieramenti. Licia Renzulli, candidata di Forza Italia alle prossime elezioni europee, ha detto: “la Convenzione di Istanbul contro la violenza sulle donne è una grande vittoria italiana. Sono fiera che il mio Paese sia stato tra i primi a recepire questo strumento, dando l’esempio in Europa e confermando l’attenzione delle nostre istituzioni verso questa vera piaga sociale che è la violenza fisica e psicologia sulle donne. L’entrata in vigore della convezione è un grande passo avanti perchè introduce strumenti di repressione ma anche di prevenzione del fenomeno. Ora lavoriamo tutti insieme per cambiare la mentalità”.
Pia Locatelli, Presidente onoraria dell’Internazionale Socialista e deputata del PSI dichiara: “finalmente l’Europa dispone di uno strumento giuridico internazionale che riconosce la violenza contro le donne come violazione dei diritti umani e l’affronta come il fenomeno strutturale. Sono fiera del fatto che l’Italia sia stata tra i primi Paesi a firmare la ratifica, ora però è necessario avere risposte sul piano anti violenza previsto nel Disegno di Legge contro il femminicidio approvato nell’autunno scorso, del quale non abbiamo notizie”.
Barbara Saltamartini, del Nuovo Centro Destra, commenta: “È un’ottima notizia che la Convenzione di Istanbul sulla lotta contro la violenza sulle donne entrerà finalmente in vigore nel nostro Paese. Merito particolare al lavoro fatto dal nostro Parlamento, tra i primi in Europa a firmare la ratifica della Convenzione che affronta il fenomeno in maniera strutturale e non emergenziale. Un atto che segue le iniziative legislative approvate in passato, come la legge sullo stalking o la legge sul femminicidio. Una cornice giuridica che, dunque, si rafforza a tutela delle donne vittime di abusi e violenze. Per sconfiggere la vergogna della violenza alle donne serve però anche un cambio di passo sul piano culturale. Un obiettivo più complesso da raggiungere ma senza il quale non si porrà fine alle tragedie.
Anche la CGIL commenta la notizia, accogliendola con favore. Lo fa Loredana Taddei, responsabile Politiche di genere della Cgil nazionale, ma anch’essa indicando una lunga strada ancora da percorrere: “che la Convenzione di Istanbul sulla lotta alla violenza sulle donne entrerà in vigore il prossimo 1 agosto è un’ottima notizia. Adesso è però fondamentale che l’Italia dia un segnale concreto nei confronti delle troppe donne che subiscono violenza quotidianamente nel nostro Paese, a partire dall’assegnazione dei fondi previsti per il biennio 2013/2014 dalla legge contro il femminicidio e non ancora assegnati ai Centri Antiviolenza e alle Case Rifugio. Il percorso per una piena cittadinanza delle donne e per sconfiggere la violenza è ancora lungo. Adesso compito della politica è concentrare gli sforzi per l’affermazione di un diverso modello culturale. Sono necessarie azioni coerenti che si traducano in strumenti di sostegno alle politiche del lavoro per l’occupazione femminile in grado di interrompere il circolo vizioso che lega basso tasso di occupazione, salari bassi, assenza di servizi e l’odioso ricatto delle dimissioni in bianco. Fondamentale come strumento di prevenzione è il ruolo della scuola, se si vuole diffondere una nuova cultura dell’eguaglianza, di libertà, rispetto e reciprocità nei rapporti fra donne e uomini”.
E nel frattempo la Provincia di Napoli compie un passo in questa direzione, con la pubblicazione di un volume fotografico dal titolo “Le donne e la violenza nella Provincia di Napoli”. Si tratta di un’opera presentata proprio il 24 aprile dalla Consigliera di Parità della Provincia di Napoli, Luisa Festa in una cerimonia alla quale sono intervenuti gli assessori provinciali alle pari opportunità,
Giovanna Del Giudice, alla salute e segalità, Patrizia Sannino, nonché Milena Marchesini, del Comitato pari opportunità, Anna Letizia, responsabile del Coordinamento Donne Cisl Napoli (in rappresentanza di Cgil, Cisl, Uil) e Nunzia Zazzera, dell’associazione Image.
“L’importanza della fotografia, come diceva Gisele Freund, non risiede soltanto nel fatto che è una creazione ma soprattutto che è uno dei mezzi più efficaci per plasmare le nostre idee e influire sul nostro comportamento” ha detto la consigliera Luisa Festa in questa occasione. “Si tratta di una grande scommessa per proseguire, attraverso immagini di forte impatto, la diffusione di una cultura che contrasti e combatta il fenomeno della violenza sulle donne attraverso lo scardinamento degli stereotipi di genere”.
“L’impegno di questa pubblicazione” ha aggiunto l’assessora Del Giudice “è di lasciare una testimonianza nel percorso della lotta che si sta combattendo a favore delle donne. Che si tratti della strada giusta lo testimoniano i riscontri ottenuti nel nostro percorso condotto all’interno degli istituti scolastici del napoletano e, nonostante sul nostro lavoro stiano calando i titoli di coda, proseguiremo nella nostra azione perchè convinti dell’importanza di contrastare questo fenomeno le cui cifre sono sempre più agghiaccianti”.
“Questo catalogo” ha concluso l’assessora Sannino “nasce dall’esigenza di fare testimonianza. Attraverso le foto vogliamo sensibilizzare la vita delle donne che vivono con violenza una normale quotidianità. Sono scene legate a momenti significativi della vita, un messaggio per uscire da ogni possibile silenzio, un contributo ad un dramma delle nostre realtà”.