Il Ministro Madia risponde alle critiche dell’Usb e rilancia un nuovo modello di Pubblica Amministrazione
Si è aperto lo scorso martedì il 25° Forum della Pubblica Amministrazione, con il convegno inaugurale, presso l’Auditorium del Palazzo dei Congressi di Roma, dal titolo “Quale Pubblica Amministrazione per un’Italia più semplice e più giusta?”
L’incontro ha visto esponenti del mondo imprenditoriale, delle amministrazioni pubbliche e dell’innovazione sociale interpretare, con 12 aggettivi, la moderna pubblica amministrazione: abilitante, collaborativa, inclusiva, aperta al nuovo, responsabile, attenta alle persone, agile, reticolare, veloce, sicura ed efficace, trasparente e integrata. Tutte insieme, le parole hanno composto un tag cloud che ha accompagnato i lavori fino alla chiusura del 29 maggio.
Dagli interventi dei dodici relatori è emerso un contesto variegato: c’è una forte richiesta dalla società civile di un coinvolgimento maggiore attraverso l’uso di format specifici. Singolari i casi di Milano e di Bologna, dove l’aggettivo facilitazione pare essere entrato a pieno titolo nella quotidianità dei cittadini che comunicano con i vari uffici in tempo reale, grazie ad appositi forum.
Questo quadro, a tratti idilliaco, è stato interrotto dall’inaspettato intervento dei rappresentati sindacali dell’Usb che hanno chiesto alla Ministra Madia di operare per il rinnovo dei pubblici contratti, bloccati già dal 2009, situazione che si protrarrà fino al 2020, undici anni considerati inaccettabili.
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Altro punto su cui si è mossa la contestazione è l’inesistente attività dell’attuale Governo per la stabilizzazione di 250.000 lavoratori precari della Pubblica Amministrazione. Se ogni istanza non sarà accolta, avviando un tavolo con i rappresentanti sindacali, ha aggiunto il relatore dell’Usb, si procederà allo sciopero generale del 19 giugno.
La Ministra per la semplificazione e la Pubblica amministrazione ha così replicato agli ospiti inattesi: “nel DEF (Documento di Economia e finanza) non si parla di nessun blocco dei contratti della P.A. fino al 2020, mentre i 44 punti della Riforma non prevedono, così come voi dite, tagli agli investimenti ed alle risorse. Ci sono altre ingiustizie nel nostro Paese e nella nostra Pubblica Amministrazione. È ingiusto che ci siano tante ragazze e ragazzi, vincitori di concorso, non assunti. Ed è una grandissima ingiustizia quella dei tantissimi precari che ci sono nella PA. Devo ammettere che per diversi anni, anzi troppi, nella nostra Pubblica Amministrazione non ci sono stati canali di accesso sani, ma questi problemi, uniti agli altri già evidenziati, non sono problemi che si risolvono in un attimo. Ad ogni modo cerchiamo ogni giorno soluzioni concrete. Vi rassicuro dicendo che al momento i contratti che vi riguardano sono bloccati fino al 2014 ma con la riforma sarà possibile ottenere nuovi canali di approvvigionamento”.
Sulla questione del ricambio generazionale nel pubblico impiego, Marianna Madia si è così espressa: “nella P.A. non si può rimanere a lavorare oltre l’età della pensione. Quello che cerchiamo è la collaborazione tra generazioni, e non si tratta di uscite traumatiche ma chiediamo generosità. Ci sono amministrazioni che hanno bisogno di competenze, pensiamo alla digitalizzazione, che oggi non hanno al loro interno. D’altronde non c’è alcuna proposta di mobilità coatta e forzosa per gli statali, ma solo la volontà di far funzionare la mobilità volontaria”.
L’intento di riformare l’attuale Pubblica Amministrazione si evince da una lettera firmata dall’attuale Presidente del Consiglio, Matteo Renzi, e dalla Ministra Marianna Madia, datata 30 aprile ed inviata ai cittadini, ai quali si chiede di fornire dei suggerimenti al Governo in carica.
Renzi e Madia aprono in modo accorato la loro missiva e si rivolgono così ai destinatari: “vogliamo fare sul serio”. Dimostrano di fare altrettanto sul serio i tanti italiani che hanno risposto all’invito mediatico. Sono giunte, infatti, alla data del 22 maggio 2014, oltre 23.000 mail all’account rivoluzione@governo.it che discutono sui 44 punti della riforma della Pubblica Amministrazione.
Un successo, per il momento solo numerico, che speriamo possa contribuire a realizzare una Pubblica Amministrazione vincente.
Paola Paolicelli