Presso l’acceleratore di imprese Luiss Enlabs, il Ministro dello Sviluppo Economico, Federica Guidi, ha presentato il programma Italia Startup Visa, messo a punto con il Ministero Affari Esteri. Il progetto è parte del Piano Destinazione Italia
di Noemi Roccatani
Il piano consentirà agli imprenditori extra-Ue, che intendono fare impresa in Italia, di usufruire di una serie di procedure e sistemi molto più snelli e veloci. Nello specifico, grazie all’assegnazione a un unico Comitato tecnico del Mise, la fase di acquisizione del visto d’ingresso per lavoro autonomo, sarà facilitata per quei cittadini dei Paesi extra-Ue che intendono avviare una start-up innovativa nel nostro Paese.
Il Comitato determinerà, entro 30 giorni, la domanda del richiedente che dovrà essere corredata da curriculum accademici e professionali, oltre a informazioni dettagliate riguardo il modello di business ipotizzato, la tipologia di prodotto o servizio da sviluppare e il mercato di riferimento. A questo si aggiunge un unico parametro economico-finanziario: la disponibilità di risorse, dedicate alla start-up, pari ad almeno 50.000 euro, incluso il valore dei servizi che eventualmente l’incubatore certificato presterà alla nuova impresa. L’Iter sarà interamente coordinato telematicamente attraverso il sito del Ministero dello Sviluppo Economico.
Per il ministro Guidi: «bisogna fare in modo che i cervelli sparsi per il mondo arrivino in Italia, creando così valore aggiunto. Questo è un primo tassello per favorire la nascita e la crescita di start-up innovative. Spesso i giovani se ne vanno per cercare opportunità altrove, ma questo di oggi vuole essere un segnale importante».
Un segnale importante oltreché un tassello essenziale della policy a favore delle start-up innovative: «la tecnologia» continua il ministro «è uno dei driver principali di sviluppo e di crescita di qualunque economia. È nostro dovere morale cercare di dare il massimo per supportare i giovani e il futuro del nostro Paese perché qui si creano le basi per il futuro modello industriale dell’Italia».
Guidi ripone la speranza di nuovi impianti d’impresa nella semplificazione delle procedure e conclude: «lungaggini e tempi morti vengano spazzate via e sostituite con un percorso veloce e tempi certi: un punto che di solito manca dal punto di vista della pubblica amministrazione. È un primo intervento per affrontare questo nodo, ma non sarà l’unico».