Fisco e norme

Canone Rai per tutte le imprese

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Confartigianato denuncia: la Rai impone il canone anche alle imprese che non hanno TV

Tanto per cambiare le imprenditrici e gli imprenditori si stanno vedendo recapitare in questi giorni i solleciti di pagamento del canone speciale Rai. Richieste per la maggior parte dei casi illegittime, dal momento che si rivolgono ad aziende che non possiedono apparecchi radio-televisivi.

La denuncia è del Presidente di Confartigianato, Giorgio Merletti, il quale sollecita l’intervento del Ministro Guidi in quanto la Legge stabilisce che chi non possiede apparecchi radio-televisivi non è costretto a pagare alcun abbonamento.

Il problema nasce dal fatto che – per lo Stato – sembra che persino un apparecchio di videosorveglianza debba dar origine a una tassazione. Infatti, secondo gli zelanti dipendenti statali, la richiesta del tributo deve essere applicata al possesso non solo di televisori ma anche di qualsiasi dispositivo che potenzialmente potrebbe ricevere un segnale tv, inclusi dunque i sistemi di videosorveglianza. Dunque qualsiasi imprenditore che abbia un impianto antifurto dovrebbe pagare una somma che varia, a seconda dell’azienda, dai 200 euro ai 6.800 euro l’anno.
Questa, che vorremmo definire una situazione ridicola se non fosse drammatica – dal momento che le aziende che stanno chiudendo a causa della crisi sono sempre di più ma in Italia ci si ostina a far pesare su di loro ogni tipo di aggravio fiscale, persino i più improbabili – è una situazione che danneggia l’imprenditoria e dunque l’economia italiana tanto più che agli attoniti commercianti che non comprendono il motivo di tale misura si aggiungono pesanti sanzioni e controlli da parte degli organi di vigilanza.

Secondo Confartigianato – e non solo secondo loro – quella del canone speciale Rai è una richiesta assurda perché vengono ‘tassati’ strumenti di lavoro che gli imprenditori utilizzano non certo per guardare i programmi Rai. Così il Presidente di Confartigianato, Giorgio Merletti, si è rivolto alla Ministra per lo Sviluppo Economico Federica Guidi chiedendo un intervento immediato per modificare le norme che impongono il pagamento del canone ed escludere dall’applicazione del tributo gli apparecchi che fungono inequivocabilmente da strumento di lavoro per gli imprenditori.
“Pagare il canone Rai” ha sottolineato il Presidente di Confartigianato “è un obbligo per tutti coloro che in azienda posseggono radio e televisioni. Ma non accettiamo il metodo di rastrellare risorse imponendo il pagamento indiscriminatamente a tutti gli imprenditori, dando per scontato che posseggano uno o più apparecchi atti o adattabili alla ricezione delle trasmissioni radiotelevisive. In questo momento di gravi difficoltà per i nostri imprenditori, di tutto abbiamo bisogno tranne che di altri balzelli così onerosi, assurdi e illegittimi”. (D.M.)

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