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A Milano la 51ma edizione di Smau

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smau-milanoExpo e misure di sostegno alle imprese, tra i protagonisti del salone milanese dedicato alle tecnologie e all’innovazione. Con notizie sui bandi che si stanno aprendo in tutta Italia

di Cristina M. Palumbo

Sono un Expo ottimista. Così ha aperto il proprio intervento al convegno inaugurale della 51ma edizione di Smau Milano Pierantonio Macola, amministratore delegato di Smau.

“L’appuntamento del prossimo anno con Expo” ha spiegato Macola “rappresenta un’occasione unica per il nostro sistema produttivo. Uno studio della Camera di CCIAA di Milano stima che l’Expo avrà un impatto economico di 23,6 miliardi di euro in termini di produzione aggiuntiva su tutto il territorio italiano da qui al 2020. Di tale sviluppo non potranno che essere protagoniste le nostre imprese, prime tra tutti, sempre secondo la ricerca, quelle appartenenti ai settori dell’industria, dei servizi alle imprese, del commercio e turismo all’edilizia, fino alla ristorazione, la logistica, i servizi alle imprese e l’agricoltura. Questa edizione di Smau è una guida per capire come cogliere le opportunità offerte dall’esposizione Universale, valorizzando al meglio il made in Italy sui mercati internazionali. L’innovazione e le tecnologie digitali saranno l’arma migliore che le imprese devono utilizzare per vincere la sfida e competere a livello internazionale e i territori – le Regioni in primis – i loro partner, in quanto attori strategici rispetto ai temi dell’innovazione, ricerca e sviluppo, fattori, questi, vitali la crescita dei nostri sistemi produttivi”.

smauNell’Arena Expo si stanno dunque avvicendando workhop e incontri per scoprire gli strumenti utili per valorizzare i propri prodotti e servizi agli occhi dei visitatori che accorreranno per la manifestazione internazionale.
Accanto a questo, Smau ribadisce il proprio ruolo di connettore tra domanda e offerta di soluzioni digitali e di collettore di realtà di eccellenza che possono rappresentare testimonial per il resto del sistema.
“Vogliamo affermare il paradigma dell’Open Innovation” ha affermato Macola, “basato sul concetto che le aziende e i protagonisti dell’innovazione (molto spesso start up che fanno del digitale il proprio business) debbano incontrarsi e collaborare, offre una opportunità fondamentale per svecchiare il sistema imprenditoriale”.
Per questo gli oltre 50mila visitatori professionali hanno avuto la possibilità di incontrare, tra gli espositori, accanto ai grandi player di mercato, oltre 200 start up, centri di ricerca, laboratori e le più innovative Regioni italiane. Proprio alcune di queste sono state protagoniste del convegno di apertura, hanno infatti riportato le loro esperienza in tema di start up e digitale, ma soprattutto raccontato il loro impegno in termini di supporto economico alle aziende.

Dalla Calabria

“Lo scorso anno siamo venuti a Smau Milano” ha esordito Mario Caligiuri, assessore alla Ricerca scientifica Regione Calabria, “per annunciare che la regione Calabria puntava a un nuovo modello di sviluppo trainato dalla ricerca e da imprese ad alto tasso di conoscenza. Quest’anno siamo di nuovo qui, per dare la notizia che la strada che abbiamo intrapreso è quella giusta: con un +263% di crescita, la Calabria è prima in classifica in Italia per incremento del numero di imprese innovative in un anno (dati Infocamere). Questi i primi risultati di un costante lavoro di sostegno, sensibilizzazione e animazione sul fare impresa innovativa messo in campo dalla Rete Regionale dell’Innovazione, voluta dalla Regione Calabria con il progetto CalabriaInnova, frutto della partnership fra la finanziaria regionale Fincalabra e Area Science Park, il Parco Scientifico e Tecnologico di Trieste. Una rete che si consolida e si arricchisce sempre più con nuove iniziative: dai laboratori innovativi delle Università di Cosenza e Reggio Calabria, alla competizione regionale Start Cup 2014, ai percorsi di accelerazione di impresa quali il TalentLab di CalabriaInnova”.

Dal Veneto

“Siamo alle porte” ha ricordato Marialuisa Coppola, assessore all’Economica e sviluppo, Ricerca e Innovazione Regione Veneto, “di una sfida importante: quella della nuova Programmazione Europea. La Regione Veneto con il suo territorio e le imprese si sta preparando ad affrontarla puntando a rafforzare il sistema di imprese performanti, ovvero quelle aziende che in questi anni di crisi hanno moltiplicato il loro business attraverso l’innovazione sia di prodotto che di processo e che hanno guardato all’internazionalizzazione e hanno saputo, mi riferisco soprattutto alle Pmi, aggregarsi per affrontare le nuove sfide mercato. Attenzione particolare è rivolta al settore manifatturiero che sappiamo essere il punto di forza del nostro territorio”.

Dalla Toscana

“Ci presentiamo qui a Milano” è intervenuto Gianfranco Simoncini, assessore Attività produttive Regione Toscana, “con una importante novità. La Regione Toscana ha deciso di anticipare la programmazione dei fondi Ue 2014-2020 con proprie risorse per avviare nuovi bandi per le imprese. Da ottobre si può fare domanda per tre bandi per ricerca, sviluppo e innovazione che mettono a disposizione delle imprese, grandi piccole e medie di tutti i settori produttivi, contributi per gli investimenti. Contiamo di destinare sino a 200 milioni di risorse regionali che possono attivare investimenti per circa 800. A essi, a breve, aggiungeremo anche voucher per sostenere l’attività di ricerca e sviluppo della micro impresa. Con tali strumenti, molto innovativi anche nell’impostazione, vogliamo sostenere le imprese più dinamiche, grandi, medie, piccole e piccolissime. Le giovani start up che si presentano anche qui a Smau sono appunto un positivo esempio di questa dinamicità. I tre bandi sono solo l’ultimo degli strumenti che si aggiungono a un quadro ricco e articolato di interventi per aiutare le imprese a dare ali alle proprie idee”.

Dal Piemonte

“L’attuazione della strategia di specializzazione intelligente” è il parere di Giuseppina De Santis, Assessore alle Attività produttive della Regione Piemonte, “è l’occasione più importante che abbiamo per rivedere il nostro modello di sviluppo, consapevoli che la svolta accelerata dalla crisi non è più rinviabile. L’assunzione di un maggiore livello di responsabilità politica e individuale deve accompagnare le politiche pubbliche, ma è pur certo che le risorse regionali non potranno sostituirsi ai meccanismi economici e alla necessità che le imprese riprendano a produrre. L’innovazione, in questo contesto, deve essere lo strumento per disegnare nuove traiettorie, una leva per creare saperi e competenze, ma anche la prova dell’esistenza di nuove idee, creatività e bisogni che vanno intercettati e soddisfatti, in particolare in risposta alle sfide che i cambiamenti della società impongono”.

Dalla Lombardia

MaroniRoberto Maroni, presidente Regione Lombardia, ha chiuso gli interventi istituzionali: “Gli investimenti in innovazione e ricerca sono un volano per la crescita economica. Il mio Governo si è impegnato ad attivare sul territorio, da qui al 2020, 1 miliardo di euro in investimenti a favore della ricerca e dell’innovazione, attraverso l’avvio di un nuovo piano di azione denominato ‘Innovalombardia’. Abbiamo già stanziato, per i pochi mesi che restano del 2014, il primo fondo per 30 milioni di euro. Con il portale ‘Open Innovation’ abbiamo avviato una piattaforma che, sfruttando la rete, permette alle imprese di innovare, connettendosi con tutti gli attori del sistema imprenditoriale e della ricerca. Per questo abbiamo stanziato, fino alla fine di quest’anno, 3,3 milioni di euro. A Smau presentiamo anche il ‘Bando Ricerca e Innovazione 2014’ con il quale finanzieremo per circa 7 milioni di euro (6,8 per la precisione), tutte quelle imprese (micro, piccole e medie) che adotteranno tecnologie digitali in vista di Expo e avvieranno pratiche per ottenere i brevetti”.

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