Start-up

Toscana: contributi per le nuove imprese giovanili

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atleta-pronto-a-partireIl progetto pilota “Start-up house” favorisce l’avviamento d’impresa da parte dei giovani, che potranno ricevere fino a 30mila euro per le attrezzature e i locali dove insediare le proprie attività

La Casa delle Start-up anticipa la riforma degli strumenti di intervento regionale per l’avviamento di impresa e punta, al contempo, ad “utilizzare il patrimonio immobiliare esistente, a partire da quello pubblico, di cui realizzeremo un censimento” spiega l’assessore regionale alle atività produttive Gianfranco Simoncini nel presentare il progetto pilota. “Un’altra delle caratteristiche di questo progetto è la rapidità di attuazione: partiremo entro l’anno”.

La Regione Toscana metterà a disposizione delle imprese giovanili che si avviano degli spazi attrezzati dove potranno insediarsi e pagherà tramite voucher il 100% del contratto di servizio per acquisire questi spazi attrezzati per un periodo di 18 mesi, prorogabile a 24 e per un importo massimo di 15.000 euro a fondo perduto. Inoltre, per un valore fino a ulteriori 15.000 euro, i giovani potranno usufruire della sezione speciale del fondo rotativo per le imprese “Microcredito giovani”, grazie al quale potranno effettuare gli investimenti necessari ad acquistare le attrezzature necessarie alle loro attività restituendone l’importo in un periodo variabile tra i 5 e i 10 anni.
Per queste azioni la Regione ha messo in campo un totale di 14 milioni di euro.

Il limite di età per ottenere i finanziamenti previsti è di 40 anni. Non sarà però possibile cumulare i benefici di “impresa giovanile” con quelli del microcredito di qualità.
I giovani toscani, oggigiorno, possono però scegliere fra diverse forme di aiuto pubblico per aprire una loro attività e mandarla avanti, alcune delle quali cumulabili. L’assessore Simoncini ha ricordato che le Start-up possono anche accedere al fondo di garanzia della Legge 21 per l’imprenditoria femminile e giovanile: “una legge che ha dato i suoi frutti e che ora riparte, da settembre, con il nuovo gestore Toscanamuove. Dal dicembre 2012 a marzo 2014 le legge 21 ha permesso di ricevere a 1.744 imprese 102 milioni di finanziamenti dagli istituti bancari. Di queste, ben 1.584 sono start up. Grazie a questi ultimi provvedimenti è di fatto già operativo a favore delle giovani imprese un sistema di sostegno integrato, che comprende diverse tipologie di strumenti alcuni dei quali fra loro cumulabili”.

Per quanto concerne la casa delle start-up, la Regione evidenzia che uno degli obiettivi del progetto è quello di trovare forme di partenariato pubblico/privato finalizzate ad una utilizzazione intelligente del patrimonio immobiliare mediante l’offerta di spazi inutilizzati per iniziative imprenditoriali, anche attraverso forme quali il concorso di idee, per una loro utilizzazione da parte di imprese giovanili.

“Abbiamo varato questi provvedimenti” ha spiegato l’assessore Simoncini “per cercare di fornire una risposta, sia pur parziale, al diritto al lavoro e ad un reddito, soprattutto a favore di coloro che tentano di crearlo attraverso l’iniziativa imprenditoriale. È una linea di intervento che si inserisce lungo la strada aperta dal Progetto Giovanisì e dal Programma garanzia giovani. In questo quadro per andare incontro alle esigenze delle imprese di nuova creazione, già da luglio in Toscana abbiamo esentato dal pagamento dell’Irap le start-up innovative e le aziende di industria e servizi che investiranno nell’high tech nel corso del 2014 e che rientrano in uno specifico elenco”.

La casa delle start-up, cioè delle imprese che si avviano, si compone di tre azioni separate e complementari, i cui particolari sono disponibili sulla nuova piattaforma regionale Open Toscana (open.toscana.it/web/startup). (D.M.)

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