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Al via il microcredito per le imprese in Emilia Romagna

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microcredito-emiliaTre milioni di euro per la nascita di piccole attività: stanziati grazie all’accordo siglato fra Cofiter (Confidi Terziario Emilia Romagna) e il Fei (Fondo Europeo per gli investimenti) 

di Amelia Vescovi

Si tratta di un microcredito studiato per coloro che di norma incontrano difficoltà nell’ottenere finanziamenti per l’apertura di un’impresa: giovani, stranieri, donne. Senza dimenticare quanti si sono involontariamente allontanati dal mondo del lavoro, come i cassa integrati o i disoccupati. Una compagine di persone animate da intraprendenza ed energia che desiderano tuffarsi nell’avventura imprenditoriale, ma che proprio per il loro coraggio meritano un sostegno economico che permetta loro di decollare.

Queste le cifre: fino a 25 mila euro il credito, 60 mesi la durata del finanziamento, 30 giorni l’istruttoria. Perché “Anche la velocità fa bene all’impresa: restituisce fiducia” commenta Marco Barbero, Direttore Cofiter (Confidi Terziario Emilia Romagna). E non ci sono limiti anagrafici o di genere per i candidati. Determinante è invece la capacità di colmare una carenza territoriale con il proprio progetto di impresa: in sintesi, saper rispondere alla domanda, o saperla prevenire.

La domanda di credito può essere inoltrata a Cofiter o attraverso ConfCommercio e Confesercenti, con le cui reti Cofiter ha una consolidata collaborazione.
Cofiter offre servizi di alle piccole e medie imprese: fondamentalmente sostegno nel ricorso al credito e garanzia per i finanziamenti con le banche. Circa il 40 % dei soci Cofiter è donna. E dichiara il Presidente, Marco Amelio: “Abbiamo intercettato un bisogno di realizzazione individuale che va di pari passo con un concreto sostegno all’economia reale.”

Abbiamo chiesto al direttore Marco Barbero un approfondimento relativo a questa iniziativa:

Tra i destinatari del progetto ci sono le donne, identificate come soggetti che trovano più ostacoli nell’accesso ai finanziamenti…
Ci sono le donne come i giovani, gli stranieri, i disoccupati o cassa integrati. La platea di chi ha difficoltà ad accedere ai finanziamenti tradizionali è ampia. Cofiter valorizza l’idea imprenditoriale di chi vuole mettersi in gioco, senza limiti anagrafici e di genere, tant’è che su quest’ultimo fronte ha recepito il principio europeo di rimozione degli ostacoli nell’accesso al credito annullando ulteriori richieste di garanzie. Per noi ci sono business man e business woman.

Quali requisiti deve avere un’azienda che nasce per ottenere il finanziamento?
Deve avere un progetto tecnicamente valido, integrato nel territorio, che può portare sviluppo in un’ottica di crescita, qualificazione e addirittura occupazione. E questo sia nel caso di una start up che di una realtà che ambisce a crescere. Le parole chiave per Cofiter sono idea e passione. Lì sta la lungimiranza.

Quali sono i settori dove stanno nascendo nuove imprese in Emilia Romagna?
Quelli in cui nascono nuove imprese sono la ristorazione e il benessere, anche in forma di franchising. Grandi opportunità vi sono tuttavia nel campo della formazione e del welfare, quindi della sanità e del sociale, intesi come servizi alla persona. Spazi scoperti sono in tutto ciò che riguarda i nuovi bisogni, dall’assistenza all’artigianato di qualità. Si fa strada l’alimentazione, intesa come produzione e vendita di prodotti naturali, su tutti il biologico.

L’agricoltura è in fase di rilancio?
Sì, per i motivi sopraddetti c’è una riscoperta del comparto agricolo, con un’attenzione maggiore alla qualità rispetto alla quantità dei prodotti, che devono essere naturali e soddisfare – oltre che i bisogni – i gusti del cliente, che si affinano sempre più e sono eclettici. È un ambito che presuppone competenze specifiche e continui aggiornamenti e in cui le donne ottengono grandi risultati.

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